Lucaweb Posted November 11, 2008 Share Posted November 11, 2008 di Giuseppe Sciascia Ultimi test precampionato senza acuti per una Cimberio tornata definitivamente in città dopo la settimana di lavoro a Cervia. Poco indicativi però i riscontri del torneo "Leonetti e Manetti" viste le defezioni pesanti di Childress e Galanda, ma soprattutto il "blocco" causato alla crescita del gioco d’insieme dall’innesto "a freddo" degli ultimi acquisti: «Più che le assenze di Randy e Giacomo, hanno pesato in maniera evidente gli inserimenti di Dickens e Nikagbatse su un sistema già abbastanza rodato come quello che eravano riusciti a costruire - spiega il coach della Cimberio Stefano Pillastrini - Normale che per una squadra che viva di coralità inserire due elementi estranei, per quanto ben disposti a lavorare insieme, abbassi la qualità in maniera clamorosa. Nello stesso tempo è ovvio che queste partite di allenamento erano fondamentali per iniziare ad inserire gli ultimi arrivati». Nessuna preoccupazione per Pillastrini in vista degli ultimi giorni di duro lavoro per preparare la trasferta di domenica a Roseto, la prima partita dell’anno con una posta "vera" in palio dopo un totale di 3 vittorie e 10 sconfitte nelle amichevoli precampionato: «Per arrivare pronti all’appuntamento con il campionato sarà fondamentale sfruttare al meglio l’ultima settimana di lavoro. Il salto all’indietro nel momento in cui i due nuovi acquisti sono stati inseriti all’interno del contesto tecnico è qualcosa di fisiologico, ma sono convinto che in breve tempo si possa cambiare il trend; sotto il profilo della condizione Dickens è già ben allenato, mentre Nikagbatse a Napoli era stato fermo per problemi ad un piede e sembra meno brillante dell’americano, ma non vedo alcuna situazione preoccupante in tal senso...». La nota positiva per quanto riguarda il coach biancorosso è relativa al fatto che nella versione "pre integrazioni" la Cimberio aveva già dimostrato una buona attitudine corale: «Nel corso dell’intero precampionato abbiamo lavorato su questo aspetto ed a mio avviso ci siamo riusciti bene: il sistema aveva dimostrato già di avere attecchito sul concetto di squadra che volevo io, chiaramente ci sono stati dei passi indietro legati alla necessità di inserire due nuovi acquisti, ma spero che si possa tornare a crescere in fretta, valorizzando in modo concreto la qualità del sistema con l’agonismo necessario per dargli ulteriore sostanza». Giudizi positivi invece su Kaniel Dickens, ovviamente il volto nuovo che il pubblico varesino attende con maggior curiosità alla prova del campo: «Dickens è un grandissimo talento che può garantire atletismo e punti in quantità industriale; l’unico aspetto sul quale deve crescere è quello legato all’abitudine al clima da battaglia, togliendosi la ruggine dopo anni di campionati come la NBDL dove si gioca più per esibizione che per vincere. Kaniel è nettamente al di sopra del livello tecnico del campionato, semplicemente deve abituarsi all’importanza della posta in palio dei due punti che è tipica della mentalità europea». Intanto Pillastrini ammonisce la Cimberio facendo leva sull’esigenza di adeguarsi il più in fretta possibile all’elevato clima agonistico del torneo di LegAdue: «La squadra deve adeguarsi all’esigenza di giocare sempre con il coltello tra i denti e scendere in campo contro chiunque con la massima umiltà. Pensare di essere in LegAdue per caso e calarsi nell’ottica della nobile decaduta sarebbe un errore grandissimo: abbiamo già provato sulla nostra pelle nel corso del precampionato l’atteggiamento con cui le squadre di LegAdue affrontano Varese, non a caso abbiamo fatto quasi sempre bene contro avversarie di A1 o di livello internazionale e spesso male contro squadre del nostro campionato, proprio perchè tutti ci terranno a dare il massimo per battere un club così blasonato»». E di sicuro gli ultimi due innesti hanno ulteriormente fatto lievitare le quotazioni della Cimberio nel "ranking" precampionato: questa la ricetta di Pillastrini per evitare di pagare la sindrome dela "squadra da battere" «Dominare il campionato è una cosa che nessuno ci ha mai chiesto espressamente, ma il blasone della società, l’entusiasmo della piazza e il nome dei giocatori in organico ci impongono di essere protagonisti. Gli altri ci guardano come la squadra da battere, ma questo non deve diventare un peso: sappiamo che ci aspetta una stagione lunga e difficile dove capiterà anche di perdere delle partite. Noi dovremo lavorare tutti i giorni con grandissima umiltà per essere squadra e gettare sempre nella mischia la giusta dose di intensità agonistica». Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts