Lucaweb Posted November 16, 2008 Share Posted November 16, 2008 di Giancarlo Pigionatti "Spes ultima dea" ma non se ne poteva più. Più d’uno ha vissuto mezza estate con la speranza di un ripescaggio, abbastanza improbabile, ma a furor di giustizia, che v’è stata, pure spessa, anzi... troppa per Varese che è rimasta fuori da una Serie A che ha già i suoi begli accoppiamenti, seppur a sedici squadre. negli ultimi giorni il procuratore federale ha contestato la "frode sportiva" al presidente dell’Orlandina, mercoledì sapremo. Claudio Maria Castiglioni ha cercato il rinvio della gara di oggi, a Roseto, ma Dino Meneghin, commissario federale, l’ha respinto al mittente. Il giovane presidente è da capire, avendo annunciato, a suo tempo, un’azione totale del club, almeno sin quando Capo d’Orlando non sarà cancellata inoppugnabilmente dal grande basket: chiamalo, se vuoi, un atto dovuto per principio e coerenza. E se un’illusione tira l’altra, adesso basta. Varese si cala nella realtà, già consapevole di ben altro scenario, come dimostrano le serie dichiarazioni d’intenti da parte di Pillastrini e dei biancorossi di fronte a una LegAdue da affrontare da regnanti e non sudditi. Lo stesso Gianfranco Castiglioni non vedeva l’ora di... cominciare i lavori, stanco di uno stucchevole giro di valzer per chiamate in giudizio e sentenze per altre società a ridosso dei campionati. Qualcuno si è riempito la bocca di velleità, come d’altre questioni sulla proprietà, come per dare intendere di sapere, pure oltre o fuori della verità che resta una, al tatto delle constatazioni. La famiglia Castiglioni ci mette ancora la sua faccia nell’avventura di Varese cestistica e, stavolta, nella decima stagione, dall’ultimo scudetto (della Stella), ha tutte le intenzioni di onorarne l’immagine restituendo il grande basket alla sua piazza. Nostalgia canaglia... Dipende dai risultati di questa Cimberio cui basterebbe una gerarchia forte per riempire le fosse biancorosse di nuovi entusiasmi. La A2, quella di Komazec e Andrea Meneghin, che riportò Varese lassù, aprì un nuovo ciclo virtuoso, non priva di un bel seguito per tifo e incassi. Ma ci fu anche un’altra A2, da secchiate d’acqua gelata, nonostante un roster impressionante di nomi e talenti, evaporati poi dalla teoria alla pratica. Ora comincia la terza avventura, dovendosi chiedere se, alla fine, ci sarà il tanto atteso botto, in poche parole se Varese sarà padrona del suo futuro. Per avere qualche certezza in tal senso, si dovrebbe, innanzitutto, percepire, senza cantonate, la forza di questa squadra in trasferta, cioè laddove si vincono e si perdono i campionati. E, stando a un supposto teorema, secondo cui Varese è la squadra da sfidare, quindi da battere, al di là della sua consistenza, la stagione s’annuncia tremenda e tutta da scoprire, a cominciare da oggi, alle 18.15, a Roseto. Lontano da Masnago sono da temere le batterie aeree, non avendo alcun pivottone biancorosso da opporre ai pesi massimi avversari, affinché Galanda non passi da boia a impiccato, una domenica dopo l’altra. Ci sembra questo un limite, probabilmente, ben ponderato da Pillastrini di cui bisogna fidarsi (pur eccependo sulla questione), evidentemente compensato da un potenziamento vistoso nella batteria degli esterni laddove Kaniel Dickens (un tipo che ci ispira), preferito, provvidenzialmente, a Reid, finito in un club cipriota (che mai abbiamo sentito nominare) e Misan Nikagbatse (uno tosto e arrembante, seppur a giornate), al fianco di Childress e Galanda, predestinati leader, possono far risaltare il gruppo in quei momenti nei quali serve il canestro estemporaneo. Alcune avversarie fanno paura, rodate come sono, nei loro stranieri e italiani, ma la Cimberio non sembra una "pincopalla" qualsiasi, come poteva sembrare la prima squadra allestita, dovendole peraltro concedere del tempo per un’incoronazione che la dovrebbe ungere come protagonista. Gli stessi biancorossi, nei loro pensieri, hanno mostrato maturità nel predicare mitezza e prudenza pur covando ambizioni da battaglia. Già, la crediamo capace d’un campionato d’avanguardia, pronta a compiere il balzo decisivo quando avrà preso le misure alla concorrenza. Immaginarla promossa, seppur a fatica, magari attraverso i play off, non ci sembra un azzardo. Già, ma oggi a Roseto come sarà? Se vi fosse stato di mezzo Lloreda, avremmo temuto un mezzo disastro, in questo caso si può anche puntare su un successo, pur sapendo di scoprire una realtà che ora non concede previsioni certe. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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