Lucaweb Posted November 26, 2008 Share Posted November 26, 2008 di Massimo Turconi Il basket prende, il basket dà... Sandro Dell’Agnello dopo aver vissuto, agli esordi della sua carriera di allenatore, momenti non esattamente felici, negli ultimi tempi ha iniziato a passare alla cassa per ritirare i primi riconoscimenti al suo lavoro. Vedi, in particolare, il premio come allenatore dell’anno di LegAdue per il 2008 col quale il famoso “SandroKan” si presenterà domani davanti al pubblico di Masnago per sfidare la Cimberio. «Il premio ha rappresentato una bella soddisfazione soprattutto perché - dice Dell’Agnello - arriva da colleghi che conoscono bene il valore e le difficoltà del nostro lavoro. Ma, in seconda battuta, il premio ha voluto mettere in evidenza la grande crescita della mia squadra che, partita con una penalizzazione di 4 punti, e priva di Ostler per quasi tutto l’anno, è arrivata a soli due punti dalla zona playoff. Tuttavia, a queste considerazioni aggiungo che il premio ormai appartiene largamente al passato e, semmai, gli attestati più belli sono quelli che ancora devo conquistare». - Magari con questa Livorno che molti già segnalano come potenziale mina vagante... «In realtà non credo a queste definizioni, specialmente in un campionato come la LegAdue che, anno dopo anno, si rivela sempre più duro e competitivo. La stagione in corso, ad esempio, si sta dimostrando livellata verso l’alto e resa ancora più forte proprio da società come Varese». - Anche lei pensa che la Cimberio sia la favorita numero uno? O, forse, indicare Varese è un modo facile per scaricare la pressione? «No, penso seriamente che Varese sia la squadra favorita e, del resto, un tecnico bravo e già vincente come Pillastrini, e giocatori come Childress, Galanda, Boscagin, Cotani, tutti con esperienze di alto livello in serie A, fanno parte della Cimberio la quale, con altri atleti del calibro di Passera, Nikagbatse e Dickens, sotto il profilo strettamente individuale non può sfuggire a questo ruolo. Ai varesini, pertanto, toccano onori e oneri, com’è giusto che sia per una società che ha fatto la storia del basket». - A questo punto completi la griglia di partenza. «Dietro Varese mi piacciono molto Casale e Soresina, ma anche Reggio Emilia, Venezia e Sassari. E Pistoia, formazione inspiegabilmente sottovalutata che finora non ha mai perso». - Quali i punti forti e quali quelli deboli della sua squadra? «Mi piacerebbe tanto conoscerli e la mia - continua Dell’Agnello - non è una battuta. Di fatto, sento che la mia squadra si trova ancora all’inizio del lavoro e ha tanta strada da percorrere. Se dovessi citare il pregio principale del mio gruppo direi la razionalità: siamo una squadra quadrata, solida, con ruoli ben definiti sia dal punto di vista tecnico, sia psicologico. Abbiamo punti nelle mani e possiamo far canestro con diversi giocatori. I difetti evidenti, tra i tanti, sono due: l’atteggiamento difensivo non proprio da applausi e le pause di rendimento». - Tutte cose che in precampionato non vi hanno impedito di “stracciare” la Cimberio... «Spero che nessuno di voi prenda sul serio quel risultato - replica il tecnico livornese -. Non solo perché Varese, rispetto a tre settimane fa, ha cambiato volto e assetto tecnico, ma anche perché quella Cimberio, con alcune assenze, dopo l’allenamento di atletica svolto al mattino e cinque ore di pullman non poteva rappresentare un test credibile. Domenica, vedrete, sarà tutta un’altra partita». - Quanto diversa? «Totalmente. Però, io alleno una squadra dotata di grande carattere e, pur riconoscendo i favori del pronostico alla Cimberio, saremo a Varese senza particolari tatticismi, stimolati da avversari e impianto prestigiosi…». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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