Jump to content

Recommended Posts

Posted

di Francesco Caielli

VARESE Se vero è che quella di domani contro Rimini - s'inizia alle 18.15 - sarà la partita del ricordo, con tutti quegli ex biancorossi in campo (De Pol, Zanus Fortes, Cedro Galli in panchina), allora nessuno può presentarla meglio di Gek Galanda. Lui che in quanto a passato varesino avrebbe tanto da raccontare, lui che ha ereditato proprio da De Pol i gradi di capitano, lui insieme ai tre ex che domani torneranno a Masnago ha vinto lo scudetto della Stella. «Sarà una giornata particolare - dice - fatta di ricordi e di emozioni».

Emozioni per i tre ex, o anche per lei?

Per tutti: per loro, per i tifosi, e anche per me. Sarà strano giocare contro chi ha condiviso con me una pagina bellissima come quella dello scudetto di Varese, e soprattutto sarà un'emozione difendere su Sandrino, visto che di solito ero abituato a farlo solo in allenamento.

L'emozione più grande la proverà De Pol: cosa accadrà?

Tornare a Varese, per uno che qui ha giocato e ha vinto, è complicato: io l'ho provato sulla mia pelle. Ci saranno tanti applausi, ci sarà spazio per il ricordo e magari qualche lacrimuccia, ma vi assicuro che tutto durerà lo spazio del riscaldamento. Poi Sandrino e gli altri si metteranno a giocare per davvero.

Che partita si aspetta dal suo ex capitano?

Adesso gli tiro una gufata, e quindi dico che De Pol giocherà una partita stellare. No, non scherzo: Sandrino è caricatissimo, da giorni non mi risponde al telefono ed è un brutto segno. Significa che vuole venire qui a vincere.

E che partita dovrà fare Varese?

Starà a noi mettere le cose in chiaro e cercare di trovare un po' di costanza e di continuità all'interno della partita, cosa che ci è mancata nelle prime tre uscite. Loro sono una bella squadra, molto votata all'attacco con degli esterni che possono diventare pericolosissimi.

Che impressione si è fatto di questa LegaDue?

E' un campionato in cui io prendo un sacco di botte, ma mi fischiano sempre fallo. Davvero, questa cosa faccio fatica a capirla: un arbitro può adottare il metro che vuole, però deve essere coerente all'interno della partita. Non esiste che in difesa mi fischino ogni contatto, e poi quando vado in attacco gli stessi contatti vengano ignorati.

Lei sarebbe per un metro un po' più ?all'inglese?, vero?

Io lascerei giocare, come fanno in Grecia o in Jugoslavia dove si pratica un basket più fisico. Se si fischia troppo, le partite diventano brutte perché noi giocatori ci mettiamo a fare scena per cercare di ingannare arbitri già propensi a sanzionare ogni contatto: non è pallacanestro.

E dal punto di vista tecnico, che idea si è fatto?

C'è una ovvia e netta differenza rispetto alla serie A1, ma dirò una cosa: pochissime squadre di A1 sarebbero riuscite a vincere a Pistoia come abbiamo fatto noi domenica scorsa. In LegaDue si tende a mettere in difficoltà gli avversari piuttosto che cercare di fare il proprio gioco: c'è tanta tattica, e meno tecnica.

Intanto, Varese è davanti: bene, no?

Benissimo, anche se queste tre vittorie ce le siamo davvero sudate. Dobbiamo cercare di andare avanti tenendo sempre alta la tensione: da qui alla fine saranno ammessi dei passi falsi, ma non dei passi indietro.

×
×
  • Create New...