Lucaweb Posted December 22, 2008 Share Posted December 22, 2008 Sono le condizioni fisiche di Misan Nikagbatse il cruccio maggiore del clan Cimberio all'indomani dello stop di Scafati. Più che sulla sconfitta del PalaMangano le attenzioni di società e staff tecnico sono puntate sulla situazione della guardia di passaporto tedesco, inutilizzabile domenica in occasione della trasferta campana per un problema a un piede la cui entità sarà stabilita oggi dopo una nuova risonanza magnetica che dovrebbe chiarire l'entità del problema. «Oggi pomeriggio Misan effettuerà un nuovo esame specialistico dopo il quale speriamo effettivamente di capire l'entità dell'infortunio del tedesco - conferma il dirigente varesino Massimo Ferraiuolo -. E' chiaro che un pizzico di preoccupazione c'è, perché dover fare a meno nello stesso momento di due giocatori nello stesso ruolo come Boscagin e Nikagbatse è oggettivamente insostenibile. Domenica a Scafati Gergati e Genovese hanno fatto la loro parte in attacco ma Giorgio e Misan sono per ora elementi di un altro spessore, soprattutto sotto il profilo difensivo: è evidente come ci sia mancato l'uomo giusto per limitare le folate di Davis, per la verità Cotani ci ha provato in tutti i modi ma è giocatore di un altro ruolo e dal punto di vista atletico ha pagato dazio. Speriamo che l'esame in questione possa permetterci di valutare le terapie più efficaci ed i tempi di recupero per Nikagbatse». L'assenza dei due "stopper" difensivi designati a prendersi cura dell'esterno avversario più pericoloso spiega, secondo Ferraiuolo, il "tracollo" difensivo della Cimberio sul campo dell'Harem: «Domenica ci siamo presentati in campo con un assetto diverso rispetto alle altre partite e, viste le assenze pesanti, non credo che la nostra prestazione sia inquadrabile rispetto alle quattro partite precedenti. Se dovessimo guardare all'aspetto offensivo ci sarebbe di che essere soddisfatti visto che abbiamo segnato 84 punti con buone percentuali, al di là forse dell'eccessiva ricerca del tiro da fuori. La morale è che abbiamo patito, invece e clamorosamente, in difesa, specie contro un'avversaria che, senza il suo pivot infortunato, ha giocato stabilmente con 3 piccoli: eravamo sempre in ritardo nelle rotazioni e i campani ci hanno punito sempre e comunque con percentuali dall'arco davvero elevatissime. Forse se fossimo partiti forte all'inizio saremmo riusciti psicologicamente a dare una piega diversa alla gara ma una volta che Scafati ha capito di poter restare in partita ha iniziato a crederci e nella ripresa non ha più sbagliato un tiro». A questo punto però diventa fondamentale "inquadrare" nel dettaglio il problema Nikagbatse, valutando con massima attenzione il da farsi a seconda delle tempistiche di recupero dell'atleta tedesco: «Attendiamo con fiducia gli esiti della risonanza di Misan: soltanto il responso dei medici potrà darci indicazioni certe su cosa si deve fare auspicando tempi ragionevoli per il suo pieno recupero. Ma in un campionato che non perdona nulla, visto che ogni domenica c'è da sputare sangue,è evidente che, alla luce dell'assenza perdurante di Boscagin, dovremo riflettere con attenzione sul da farsi». Al momento dunque non ci sono scenari già delineati ma è chiaro che se il problema dovesse rivelarsi serio potrebbe presentarsi la necessità di tornare sul mercato, pur con la necessità eventuale di "bruciare" il tesseramento-jolly al di fuori delle "finestre" regolamentari (la prima sarà aperta dal 24 novembre): «Qualsiasi decisione sarà presa sulla base della prognosi di Misan: nell'ipotesi peggiore verificheremo anche la possibilità di tornare sul mercato, anche se tutti speriamo che il problema possa risolversi nel giro di poco tempo. Certo se si trattasse di qualche mese dovremmo porre rimedio: il numero di McGrath lo abbiamo ancora ma eventualmente sono convinto che, in quel ruolo, ci siano tante soluzioni disponibili tra comunitari e passaportati. Però mi auguro di non dover ricorrere a questa soluzione: al di là dell'aspetto tecnico Nikagbatse si è inserito benissimo nell'ambiente ed il gruppo è ben affiatato, dunque nel limite del possibile non c'è alcuna intenzione di toccarlo». Giuseppe Sciascia Link to comment Share on other sites More sharing options...
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