Il Briatore Delle Prealpi Posted December 23, 2008 Posted December 23, 2008 Omicidio Reggiani, motivazioni sentenza: «Attendibile la testimone romena» Commenti Invia Stampa Nikolae Mailat al processo (foto Carconi - Toiati) ROMA (23 dicembre) - Le testimonianze rese dai connazionali del romeno Nicolae Romulus Mailat, che uccise Giovanna Reggiani e Roma, il 30 ottobre del 2007 vicino alla stazione ferroviaria di Tor di Quinto sono attendibili. A scriverlo è la III Corte d'Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza depositate oggi, con cui ha condannato a 29 anni di reclusione Mailat per l'omicidio della signora Reggiani. Attendibilità teste. «Circa l'attendibilità delle teste Neatmu (la supertestimone Emilia che consentì la cattura di Mailat dando l'allarme), che secondo le dichiarazioni dell'imputato avrebbe coperto il figlio che sarebbe il vero assassino - si legge nelle motivazioni - appare davvero singolare il comportamento di una madre che per coprire l'omicidio commesso dal figlio si adopera disperatamente per fare intervenire la polizia, invece di allontanarsi al più presto e in silenzio dal luogo del misfatto, ma accusa calunniosamente un innocente e poi la mattina successiva torna serenamente all'accampamento dove vivono i familiari della persona che ha fatto arrestare, incolpandolo falsamente ed esponendosi così alle loro rappresaglie». «Piena responsabiltà». «Ritiene la Corte - è scritto nella sentenza - così ricostruiti i fatti in base alle prove acquisite, che la pena responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i delitti ascrittigli, risulti pienamente provata». «Fatto odioso per ira e ubriachezza». I giudici scrivono: «La Corte, pur valutando la scelleratezza e l'odiosità del fatto, commesso in danno di una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che sia l'omicidio, sia la violenza sessuale, limitata alla parziale spoliazione della vittima e ai connessi toccamenti, sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori contingenti: lo stato di completa ubriachezza e di ira per un violento recente litigio sostenuto dall'imputato e la fiera resistenza della vittima». Secondo la terza Corte di assise «in assenza degli stessi (i due fattori contingenti) l'episodio criminoso, con tutta probabilità, avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi». Perché non è stato dato l'ergastolo. La Corte, nella parte finale delle motivazioni della sentenza, dopo aver descritto l'omicidio nel dettaglio, spiega in sostanza perché a Mailat non è stato dato l'ergastolo. Mailat «era soltanto ventiquattrenne e incensurato e l'ambiente nel quale era vissuto era del tutto degradato». ---- Ma andate a cagare...acido sui coglioni come fanno in Iran
Leasir Posted December 23, 2008 Posted December 23, 2008 Ma andate a cagare...acido sui coglioni come fanno in Iran ma l'ergastolo non era stato abolito?
Miki24 Posted December 23, 2008 Posted December 23, 2008 Non ha senso che se uno uccide stia 20 anni in carcere [condizionale e vari leggi cazzute escluse] Ergastolo.Punto. La vita non ha prezzo, hai fatto predere quella di uno, perdi anche la tua
joe Posted December 23, 2008 Posted December 23, 2008 pffff, avvocati... sdrammatizziamo perchè sennò c'è da rovinarsi il natale
meteora Posted December 26, 2008 Posted December 26, 2008 Non gli hanno dato l'ergastolo ma 29 anni perchè «era soltanto ventiquattrenne e incensurato e l'ambiente nel quale era vissuto era del tutto degradato». Queste sono le "attenuanti". L'ubriachezza, la resistenza, il litigio etc etc sono i motivi per cui è stata esclusa la premeditazione, non hanno inciso (se non per quanto riguarda la premeditazione) sull'entità della pena. Certo, messa nell'altro modo fa più notizia...
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