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Lauwers a Varese!


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Serve anche la materia prima. Però, come dimostrano Daniels-Gaines-Apodaca-Curry e te ne posso citare altri, senza gestione alcuni diventano giocatori mediocri o addirittura inutili. Secondo me il discorso di Ale era questo.

Corretto..

Dai Roby, di 100 giocatori stranieri che arrivano in Italia ogni anno, 90 fanno schifo al cazzo, 8 sono buoni e 2 vanno a Siena..

E di quei 90, 20 vengono gestiti bene e diventano fenomeni apparenti, 65 normalmente e restano giocatori normali, gli altri 5 arrivavano a Varese e .........

Infatti...

Però, come dimostrano Daniels-Gaines-Apodaca-Curry e te ne posso citare altri, senza gestione alcuni diventano giocatori mediocri o addirittura inutili.

Se fossimo ancora in anni in cui dal sommerso, si scoprissero i Komazec, Pozzecco & C. Ti darei ragione. Anche se, a onor del vero, in quegli anni anche a Varese, capitale ed esempio dello scouting, arrivavano anche i Loncar, Bonaventuri, Giadini, Cazzaniga ecc ecc...

Edited by Ale Div.
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Teniamo presente, con tutto che non mi si può certo dire un fan della Pall. Va in quanto società, che si sarebbe comunque potuto non fare scouting E non prendere Louwers.

Almeno si fa il possibile per andarci, in A.

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Assolutamente, il mio messaggio era sarcastico.

Più che scouting, serve capacità di allenare e gestire i giocatori.

Cantù rischia di essere anche quest'anno un esempio di "programmazione" ... un mese fa le mancava un play, una guardia, un'ala, un pivot e perfino un allenatore...

"programmazione" è creare un sistema in cui la squadra non sia una raccolta di figurine ma un insieme di giocatori allenabili e ben allenati.

un sistema in cui le qualità dei singoli creino delle sinergie.

un sistema in cui i procuratori investano la carriera dei giovani talenti, non un posto dove andare a far svernare i brocchi.

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Dai Roby, di 100 giocatori stranieri che arrivano in Italia ogni anno, 90 fanno schifo al cazzo, 8 sono buoni e 2 vanno a Siena..

E di quei 90, 20 vengono gestiti bene e diventano fenomeni apparenti, 65 normalmente e restano giocatori normali, gli altri 5 arrivavano a Varese e .........

Questo e' un ragionamento da mediocri.

Sei perfettamente in linea con l'aria che tira sotto al S.Monte.

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:lol: :lol: :lol::o:lol:

Beh ... onestamente ... per quel periodo (e sottolineo: per quel periodo!) era poco più che una pippa... che poi si è egregiamente riciclato, almeno in nazionale, come buon difensore. Ma ricordo ancora le spadellate da 3 molto adeguate a questa attuale squadra...

Che poi (mi) fosse simpatico, è un altro discorso..ma, tecnicamente parlando, non mi ha lasciato un particolare ricordo positivo

Questo e' un ragionamento da mediocri.

Sei perfettamente in linea con l'aria che tira sotto al S.Monte.

E' un ragionamento perfettamente in linea con l'aria che tira nel basket attuale. Pensare di andare a scoprire 4 talenti americani + lancio di 4 giovani virgulti locali e continuare per più di una stagione di seguito, appartiene solo al mondo dei sogni. Basta crederci ... ma poi ti svegli inzuppato ...

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Beh ... onestamente ... per quel periodo (e sottolineo: per quel periodo!) era poco più che una pippa... che poi si è egregiamente riciclato, almeno in nazionale, come buon difensore. Ma ricordo ancora le spadellate da 3 molto adeguate a questa attuale squadra...

Che poi (mi) fosse simpatico, è un altro discorso..ma, tecnicamente parlando, non mi ha lasciato un particolare ricordo positivo

http://195.56.77.208/player/?id=LON-NIK-72...96&team=831

Io, e le statistiche, ne abbiamo un ricordo un po' diverso.

Che poi, per lui, fosse stata magari una "perfect season", un'eccezione, mi sta bene.

Ma da qui a "poco più che una pippa"...

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E' un ragionamento perfettamente in linea con l'aria che tira nel basket attuale. Pensare di andare a scoprire 4 talenti americani + lancio di 4 giovani virgulti locali e continuare per più di una stagione di seguito, appartiene solo al mondo dei sogni. Basta crederci ... ma poi ti svegli inzuppato ...

Molti, con i loro viaggi e le loro mutande inzuppate, si costruiscono annate decenti.

E tu sei qui quasi a sbeffeggiarli per cosi' tanto umido dall'alto del " Cazzo, io il tanga lo voglio asciutto!"

Pagherei per vedere qualcuno in Pall. Varese con la macchia bagnata appena sotto l'ombelico.

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Molti, con i loro viaggi e le loro mutande inzuppate, si costruiscono annate decenti.

E tu sei qui quasi a sbeffeggiarli per cosi' tanto umido dall'alto del " Cazzo, io il tanga lo voglio asciutto!"

Pagherei per vedere qualcuno in Pall. Varese con la macchia bagnata appena sotto l'ombelico.

.

Portami il tanga e il di lui contenuto, che poi a farlo inumidire ghe pensi mi :lol: , e' la logica della gestione del prodotto, o programmazione alla Leasir ...

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http://195.56.77.208/player/?id=LON-NIK-72...96&team=831

Io, e le statistiche, ne abbiamo un ricordo un po' diverso.

Che poi, per lui, fosse stata magari una "perfect season", un'eccezione, mi sta bene.

Ma da qui a "poco più che una pippa"...

Il vero problema di Loncar fu di essere arrivato dopo Uragano-Komazec; ad averne oggi di giocatori così !!

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Quello che è giusto è giusto.

Condivido a grandi linee le posizioni espresse nell'articolo del Caio di ieri su La Provincia, a titolo "Basta marziani, ciò che serve davvero è la coerenza".

Soprattutto la parte finale.

Esiste un link?

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Esiste un link?

Basta marziani, ciò che serve davvero è la coerenza

Coerenza. Non siamo certo noi a chiederla, ma è stato Giacomo Galanda, qualche giorno fa, in un'intervista come sempre sincera e fuori dai denti. Coerenza, che il nostro Gek ha chiesto a se stesso, ai suoi compagni, ai tifosi, ma anche alla società. Coerenza, che significa soprattutto coraggio di andare avanti sulla strada intrapresa, accompagnati per mano da un progetto chiaro, sposato e condiviso da tutti, ambizioso e quindi rischioso.

Un progetto che parlava di giovani da far crescere e da lanciare, di una varesinità da ritrovare e riscoprire come valore per identificare sempre più squadra e città, di giocatori italiani da cullare e valorizzare. Un progetto costruito e ideato alla perfezione da Cecco Vescovi e affidato alle mani di un allenatore come Pillastrini, splendido interprete del modo di ?fare pallacanestro? voluto e sostenuto dalla dirigenza varesina dopo la retrocessione dello scorso anno.

Un progetto che rifuggiva il ?tutto e subito?, pericolosa trappola che spesso ha l'effetto di far compiere il classico passo più lungo della gamba, che non garantiva promozioni immediate e campionati senza sconfitte, ma che si riprometteva di creare un nucleo solido e futuribile, in grado di garantire alla Pallacanestro Varese un futuro sereno. Un progetto che la gente ha compreso subito e subito lo ha fatto suo, correndo in massa a fare l'abbonamento infischiandosene di quella ferita grondante sangue di una retrocessione ancora fresca, riempiendo il palazzetto anche se in campo non c'erano Cantù o Milano, ma Soresina e Imola, restando attaccata alla squadra senza mugugnare anche dopo tre sconfitte di fila.

Un progetto che non deve essere mandato all'aria ora, proprio sul più bello, presi dalla tentazione di dare il colpo di grazia al campionato con l'acquisto dell'ennesimo giocatore fuori categoria. I campioni piacciono a tutti, e tutti sarebbero contenti di vedere il fromboliere Lauwers in maglia biancorossa già dalla prossima partita. Uno così in questo campionato è illegale, e Varese diventerebbe una squadra di marziani, pronta a fare un solo boccone di tutte le avversarie. Attenzione, però, al rovescio della medaglia. Al rischio di rovinare un gruppo unitissimo e il più solido degli spogliatoi andandone a intaccare gli equilibri, all'opportunità di investire delle risorse economiche in un nuovo acquisto quando la società non naviga nell'oro e fa fatica, al pericolo di deviare dal progetto originale abbandonando la strada della coerenza.

Arriverà Lauwers, e probabilmente Varese non perderà più una partita. Eppure noi avremmo preferito commentare qualche sconfitta in più, ma con Boscagin e Genovese in campo.

Francesco Caielli

07/01/2009

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Basta marziani, ciò che serve davvero è la coerenza

Coerenza. Non siamo certo noi a chiederla, ma è stato Giacomo Galanda, qualche giorno fa, in un'intervista come sempre sincera e fuori dai denti. Coerenza, che il nostro Gek ha chiesto a se stesso, ai suoi compagni, ai tifosi, ma anche alla società. Coerenza, che significa soprattutto coraggio di andare avanti sulla strada intrapresa, accompagnati per mano da un progetto chiaro, sposato e condiviso da tutti, ambizioso e quindi rischioso.

Un progetto che parlava di giovani da far crescere e da lanciare, di una varesinità da ritrovare e riscoprire come valore per identificare sempre più squadra e città, di giocatori italiani da cullare e valorizzare. Un progetto costruito e ideato alla perfezione da Cecco Vescovi e affidato alle mani di un allenatore come Pillastrini, splendido interprete del modo di ?fare pallacanestro? voluto e sostenuto dalla dirigenza varesina dopo la retrocessione dello scorso anno.

Un progetto che rifuggiva il ?tutto e subito?, pericolosa trappola che spesso ha l'effetto di far compiere il classico passo più lungo della gamba, che non garantiva promozioni immediate e campionati senza sconfitte, ma che si riprometteva di creare un nucleo solido e futuribile, in grado di garantire alla Pallacanestro Varese un futuro sereno. Un progetto che la gente ha compreso subito e subito lo ha fatto suo, correndo in massa a fare l'abbonamento infischiandosene di quella ferita grondante sangue di una retrocessione ancora fresca, riempiendo il palazzetto anche se in campo non c'erano Cantù o Milano, ma Soresina e Imola, restando attaccata alla squadra senza mugugnare anche dopo tre sconfitte di fila.

Un progetto che non deve essere mandato all'aria ora, proprio sul più bello, presi dalla tentazione di dare il colpo di grazia al campionato con l'acquisto dell'ennesimo giocatore fuori categoria. I campioni piacciono a tutti, e tutti sarebbero contenti di vedere il fromboliere Lauwers in maglia biancorossa già dalla prossima partita. Uno così in questo campionato è illegale, e Varese diventerebbe una squadra di marziani, pronta a fare un solo boccone di tutte le avversarie. Attenzione, però, al rovescio della medaglia. Al rischio di rovinare un gruppo unitissimo e il più solido degli spogliatoi andandone a intaccare gli equilibri, all'opportunità di investire delle risorse economiche in un nuovo acquisto quando la società non naviga nell'oro e fa fatica, al pericolo di deviare dal progetto originale abbandonando la strada della coerenza.

Arriverà Lauwers, e probabilmente Varese non perderà più una partita. Eppure noi avremmo preferito commentare qualche sconfitta in più, ma con Boscagin e Genovese in campo.

Francesco Caielli

07/01/2009

Io invece preferisco vedere varese vincere... in ogni caso con o senza lauwers il posto di genovese sarebbe stata la panchina. Il progetto del gruppo futuribile di giovani sta in piedi se i giovani si dimostrano appunto futuribili: ma i vari genovese (anni 22), gergati (anni 25)e passera (che di anni quest'anno ne fa 27), potranno avere un futuro tra la Legadue e la B2. mentre chi veramente puo essere futuribile(martinoni , anni 20) guarda caso gioca con regolarità.

Se come tutti speriamo il prossimo anno varese tornerà in serieA in ogni caso che ruolo potrebbero avere i tre sopracitati?

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Basta marziani, ciò che serve davvero è la coerenza

Coerenza. ...

Mah, io sono sempre più d'accordo con chi dice che la "coerenza" l'hai persa quando hai preso Nika e Dickens, e mandato via AR. Perchè ci si era resi conto che con quella squadra eravamo da metà classifica. Il nostro quintetto base non era e non è per niente giovane ...

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Basta marziani, ciò che serve davvero è la coerenza

Coerenza. Non siamo certo noi a chiederla, ma è stato Giacomo Galanda, qualche giorno fa, in un'intervista come sempre sincera e fuori dai denti. Coerenza, che il nostro Gek ha chiesto a se stesso, ai suoi compagni, ai tifosi, ma anche alla società. Coerenza, che significa soprattutto coraggio di andare avanti sulla strada intrapresa, accompagnati per mano da un progetto chiaro, sposato e condiviso da tutti, ambizioso e quindi rischioso.

Un progetto che parlava di giovani da far crescere e da lanciare, di una varesinità da ritrovare e riscoprire come valore per identificare sempre più squadra e città, di giocatori italiani da cullare e valorizzare. Un progetto costruito e ideato alla perfezione da Cecco Vescovi e affidato alle mani di un allenatore come Pillastrini, splendido interprete del modo di ?fare pallacanestro? voluto e sostenuto dalla dirigenza varesina dopo la retrocessione dello scorso anno.

Un progetto che rifuggiva il ?tutto e subito?, pericolosa trappola che spesso ha l'effetto di far compiere il classico passo più lungo della gamba, che non garantiva promozioni immediate e campionati senza sconfitte, ma che si riprometteva di creare un nucleo solido e futuribile, in grado di garantire alla Pallacanestro Varese un futuro sereno. Un progetto che la gente ha compreso subito e subito lo ha fatto suo, correndo in massa a fare l'abbonamento infischiandosene di quella ferita grondante sangue di una retrocessione ancora fresca, riempiendo il palazzetto anche se in campo non c'erano Cantù o Milano, ma Soresina e Imola, restando attaccata alla squadra senza mugugnare anche dopo tre sconfitte di fila.

Un progetto che non deve essere mandato all'aria ora, proprio sul più bello, presi dalla tentazione di dare il colpo di grazia al campionato con l'acquisto dell'ennesimo giocatore fuori categoria. I campioni piacciono a tutti, e tutti sarebbero contenti di vedere il fromboliere Lauwers in maglia biancorossa già dalla prossima partita. Uno così in questo campionato è illegale, e Varese diventerebbe una squadra di marziani, pronta a fare un solo boccone di tutte le avversarie. Attenzione, però, al rovescio della medaglia. Al rischio di rovinare un gruppo unitissimo e il più solido degli spogliatoi andandone a intaccare gli equilibri, all'opportunità di investire delle risorse economiche in un nuovo acquisto quando la società non naviga nell'oro e fa fatica, al pericolo di deviare dal progetto originale abbandonando la strada della coerenza.

Arriverà Lauwers, e probabilmente Varese non perderà più una partita. Eppure noi avremmo preferito commentare qualche sconfitta in più, ma con Boscagin e Genovese in campo.

Francesco Caielli

07/01/2009

Ripeto, il progetto è finito a fine settembre con l'arrivo del crucco e dello zompatore americano.

Lauwers non rovina una beata fava, anzi...

Se poi oh.....è più bello commentare le sconfitte perchè Boscagin ha 6,7% da 3 e con Genovese in campo che fa football americano....beh....de gustibus non est disputandum

Io preferisco andare in A1.... :lol:

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Ripeto, il progetto è finito a fine settembre con l'arrivo del crucco e dello zompatore americano.

Lauwers non rovina una beata fava, anzi...

Se poi oh.....è più bello commentare le sconfitte perchè Boscagin ha 6,7% da 3 e con Genovese in campo che fa football americano....beh....de gustibus non est disputandum

Io preferisco andare in A1.... :lol:

Non solo, il bosca ha pure un bel 44% da 2... ma l'attacco non è la sua specialità e lo si è sempre saputo

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Il progetto futuribile non può poggiare su Genovese e Boscagin. Proprio non può.

Non so cosa significhi "tutto e subito" ma io ho fatto l'abbonamento per andare in A. Questo è l'unico progetto che mi sento di sponsorizzare.

Quello che so per certo è che la squadra è forte e può salire, con Lauwers è ancora più forte e chi si risente lo fa a torto perchè le sue doti sono esattamente complementari a chi c'è ora.

Un'altra cosa che so sin da ora è che, progetto o no, i Casti si lamenteranno h24 da Maggio a Settembre minacciando di mollare, comunque vada.

I progetti futuribili secondo me non sono nelle corde di questa proprietà.

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Il progetto futuribile non può poggiare su Genovese e Boscagin. Proprio non può.

Non so cosa significhi "tutto e subito" ma io ho fatto l'abbonamento per andare in A. Questo è l'unico progetto che mi sento di sponsorizzare.

Quello che so per certo è che la squadra è forte e può salire, con Lauwers è ancora più forte e chi si risente lo fa a torto perchè le sue doti sono esattamente complementari a chi c'è ora.

Un'altra cosa che so sin da ora è che, progetto o no, i Casti si lamenteranno h24 da Maggio a Settembre minacciando di mollare, comunque vada.

I progetti futuribili secondo me non sono nelle corde di questa proprietà.

Beeella Ponch ti stimo frateeello (cit.)

:lol: :lol:

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Che piaccia o meno un progetto è sempre finalizzato al risultato sportivo...trattasi di società di capitale e non di una bocciofila tesa a far giocare il talento locale.

Che poi i dirigenti tutti si beino ad agosto di ciò che rinnegheranno ad ottobre, gli archvi "conferenze stampa" sono pieni e non dovremmo nemmeno dar così importanza a chi tende semplicemente di valorizzare se stesso.

Individuare e porre rimedio poi ad un eventuale errore di costruzione è da progetto; la coerenza non appartiene ad un mondo "aperto" quale quello dello sport e poi esser coerenti per cosa?

Coerentemente restare in A2?

Ricordatemi una sola società coerente al progetto inziale, mai abiurato neanche dinnanzi a frequenti infortuni e da un gruppo assai cagionevole?

Pur condividendo anche le virgole di quanto scritto da Roberto circa la necessità, quasi obbligo, di una società di esser sempre scoutizzante sul mercato, io non sottovaluterei l'importanza del risultato, della vittoria, per una piazza assuefatta ormai alla mediocrità.

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