Lucaweb Posted January 17, 2009 Share Posted January 17, 2009 di Francesco Caielli VARESE Vengono quasi le vertigini. Talmente poco si era abituati a starsene in alto, talmente bello è guardare gli altri da quassù, talmente si sta bene in cima, con il paradiso della serie A1 lì vicino che lo si può quasi toccare. Hai voglia a tenere i piedi per terra quando tutto attorno a te sta volando, mica facile strozzare in gola l'entusiasmo quando c'è una squadra che fa di tutto per esaltarti. Cecco Vescovi ci prova, ma chi lo conosce bene riesce a vedere tanta di quella soddisfazione dietro alla sua maschera di fredda professionalità: questo gruppo l'ha fatto lui, ed è giusto che se ne prenda i meriti, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria. Una vittoria di più: «Bella - dice - che ci permette di continuare a volare e soprattutto ci fa mettere ancora un bel po' di fieno in cascina: verrà buono più avanti, quando arriveranno i tempi duri». Almeno questa volta possiamo dire che è stato l'attacco a vincerla. O no? No: abbiamo vinto, di nuovo, grazie alla difesa. Certo: il nostro attacco è stato più fluido del solito, abbiamo trovato un po' di canestri facili, abbiamo corso di più e meglio. Ma sono stati quei sei-sette minuti di difesa asfissiante che abbiamo fatto nel terzo periodo a farci vincere. Sette minuti nei quali la squadra ha nascosto il canestro agli avversari. Cosa è scattato dopo l'intervallo? Abbiamo capito che era ora di vincere la partita e ognuno sapeva cosa avrebbe dovuto fare. E poi si è visto quanto sia importante avere a disposizione un giocatore come Nikagbatse: è stato determinante, ve ne siete accorti? Possiamo finalmente darlo per recuperato in pieno? Ancora no, però siamo sulla buona strada. E lo stesso discorso vale per Boscagin, che potrebbe già rientrare in occasione della trasferta a Brindisi. Meno male, perché le loro assenze iniziavano a pesare. Perché? Perché Childress sta giocando troppo: ha 37 anni e andrebbe gestito, e invece è quello che sta in campo di più. Questo potrebbe diventare un problema nei prossimi mesi: lui è troppo importante per noi e non possiamo massacrarlo adesso, ma con due esterni ai box, Randy deve stare in campo. Con Sassari si è visto un Dickens mostruoso: ma che ci fa questo in LegaDue? Infatti lui c'entra poco con questa categoria. Lo sapevamo, conoscevamo il suo talento fisico e tecnico: tira da tre, salta e stoppa, penetra, passa bene la palla, piglia rimbalzi. Dobbiamo imparare a sfruttarlo ancora di più e ancora meglio. Nikagbatse e Dickens. E dire che fino a quindici giorni dall'inizio della stagione loro non c'erano: siano benedetti i saldi di Napoli, inomma? Strabenedetti. Con i loro innesti abbiamo cambiato la squadra e fatto un salto di qualità, almeno sulla carta, non indifferente. Eppure eravate pronti a iniziare il campionato senza di loro... A dire il vero avevamo Arizona Reid: una scommessa calcolata, un giocatore che se si fosse rivelato adatto sarebbe costato pochissimo e ci avrebbe permesso di prendere un comunitario da mettere vicino a canestro. E invece? E invece Arizona ha avuto troppi problemi fisici, e abbiamo deciso di cambiare strada: avremmo preso un altro giocatore al suo posto, e basta. Poi c'è stata l'occasione di Napoli, e abbiamo portato a casa due giocatori al prezzo di uno: un affare da leccarsi i baffi. Domenica sera il più contento di tutti era Renzo Cimberio. E pochi si meriterebbero una promozione immediata come lui che lo scorso anno è rimasto bruciato da quell'annata negativa, legando il suo nome a una retrocessione. Domenica dopo la vittoria è entrato negli spogliatoi per salutare tutti i giocatori, per congratularsi con ognuno di loro: il cavaliere è un grande, una persona unica dall'entusiasmo genuino e sincero, una rarità nel mondo dello sport odierno. Poterlo avere al nostro fianco è un onore, oltre che una grandissima fortuna. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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