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Brindisi fa male alla Cimberio con la zona


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di Giuseppe Sciascia

Solo carbone sotto l’albero della Cimberio, che incassa il terzo stop consecutivo sul campo dell’Enel Brindisi non coronando una partita gestita con buona autorità per 30 minuti abbondanti contro un’avversaria affamata di punti-salvezza come il team di Perdichizzi. Come la settimana scorsa contro Reggio Emilia, la formazione di Pillastrini "si incarta" contro la zona 2-3 della compagine pugliese, che con il suo "arrocco" della disperazione inverte il trend di una gara che Varese stava conducendo con sicurezza (ancora 62-70 al 32’).

Ed ancora una volta sono le palle perse il "tallone d’achille" dei biancorossi, che non riescono a trovare le misure alla difesa schierata della squadra di Perdichizzi e con 26 "turnovers" scoprono più volte il fianco alle micidiali folate dei padroni di casa (31 punti subiti nell’ultimo quarto, molti dei quali in campo aperto). Nel complesso Galanda e soci hanno giocato una partita migliore rispetto a quelle "confusionarie" contro Fastweb e Trenkwalder, ma l’esito finale è stato analogo con una sconfitta che acuisce le difficoltà di una Cimberio in affanno sia a livello fisico che tecnico dopo aver "tirato il gruppo" per due mesi filati a dispetto dei problemi di organico e di salute di molti effettivi (ma ad onor del vero anche i padroni di casa erano incompleti senza gli acciaccati Virgilio e Gioulekas). Anche al PalaElio i biancorossi hanno dovuto pagare dazio alle condizioni non perfette di un Cotani "rallentato" dalla settimana di stop per problemi ad una spalle e di un Nikagbatse "in riflusso" dopo due mesi di allenamenti a ritmi ridotti; ed il rientro di Boscagin - atleticamente sano ma ancora non al meglio dopo due mesi di stop forzato - non è stato sufficiente per aumentare il potenziale perimetrale varesino, nuovamente troppo limitato alla luce della perdurante "crisi di identità" che sta attraversando Randy Childress.

Verosimile pensare che il 36enne regista statunitense stia risentendo più di tutti - vista la carta d’identità - delle responsabilità a suo carico nel corso della lunga emergenza del reparto-esterni; di fatto anche ieri sera a Brindisi il fatturato del "Professore" è stato decisamente insufficiente (3/10 al tiro e 7 perse), e l’unico esterno varesino da sufficienza è stato Marco Passera (3/5 al tiro, 3/6 ai liberi). Decisamente troppo poco contro una Enel sospinta dalle folate dell’elettrico Hatten (alla fine 8/13 dal campo, 11/13 ai liberi ed 8 recuperi), cui ha dato manforte anche un produttivo Tutt (6/12 al tiro, 4/4 ai liberi e 4 recuperi): sfida "di centrocampo" vinta a mani basse dagli esterni di casa, con la Cimberio costretta a pagare progressivamente dazio dopo un primo tempo nel quale erano stati "more solito" i lunghi a "fare" la partita. La partenza a tutto gas di Galanda (10 punti nei primi 6’ e 18 alla pausa lunga) aveva fatto ben sperare i biancorossi, ma nella ripresa il lungo del 1975 si è limitato ad una "comparsata" di un paio di minuti, "rovinato" da un quarto fallo fiscalissimo nell’azione inaugurale della ripresa e mai più in grado di incidere nella "bolgia" finale. Nel terzo quarto a "surrogare" la presenza interna del capitano varesino ci hanno provato un Martinoni offensivamente "tonico" (3/6 al tiro e 5/6 ai liberi con 12 punti in 16’) ed un Antonelli in grado di incidere nei pochi minuti in cui è stato in campo; ma in cerca di maggior impatto fisico sotto i tabelloni Pillastrini si è affidato nuovamente a Dickens, senza trovare risposte positive sia in attacco che in difesa, tanto che l’Enel ha raccolto "gerle" di secondi tiri (alla fine 16 rimbalzi d’attacco e 35 totali contro i 29 della Cimberio). La prova di squadra non disprezzabile sotto l’aspetto tecnico (alla fine 65% da 2 e comunque 23 recuperi) non è dunque bastata a Varese di frotne al trittico delle individualità pugliesi (72 punti totali per il "pacchetto americani" di Brindisi considerando il "volume totale" di un Killingsworth da 6/10 ai liberi, 9 rimbalzi, 4 recuperi e 32 di valutazione).

Nonostante la marcia con il freno a mano tirato delle ultime due settimane, Varese conserva comunque il comando della classifica alla luce dei contemporanei scivoloni della "dirimpettaia" Jesi e delle inseguitrici Casale Monferrato e Reggio Emilia, mentre al "treno-promozione" si aggancia anche il vagone della Vanoli Soresina, avversaria della Cimberio dopo la pausa natalizia in uno scontro diretto casalingo psicologicamente delicatissimo per la stagione biancorossa.

Ben venga la pausa dunque affinchè tra il riposo dei prossimi giorni ed il lavoro in palestra a pieno regime dopo due mesi vissuti stabilmente tra bende e cerotti tra Boscagin, Nikagbatse ed ultimamente Cotani il nuovo anno possa restituire la Cimberio tonica e reattiva che tra ottobre e novembre sembrava in grado di fare corsa a sè al vertice della LegAdue.

Tutto ciò a patto di evitare l’effetto "gelata sul raccolto" di questi tre rovesci consecutivi sullo spirito di squadra ed ambiente: il momento duro "procrastinato" da Vescovi e Pillastrini in avvio di stagione è puntualmente arrivato forse proprio quando meno ce lo si aspettava, ora però va superato "d’insieme" senza processi nè isterismi...

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