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FROSINONE - Decisamente poco soddisfatto Cecco Vescovi al termine del match di Frosinone che costa la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare ad una Varese troppo scialba sul piano offensivo per rompere un digiuno esterno ormai vicino ai due mesi.

«Abbiamo giocato sicuramente una brutta partita: non servono scusanti legate all’influenza, sebbene in settimana abbiamo avuto una vera e propria epidemia che ha colpito soprattutto Galanda e Martinoni, ed appena prima della partita anche Childress accusava qualche linea di febbre - commenta il g.m. varesino - Però queste sono attenuanti generiche: certe partite vanno giocate in un altro modo se si vuole vincere...».

Insomma una gara interpretata senza la giusta intensità da una Cimberio che dopo la brillante prova casalinga contro Soresina sembrava aver intrapreso la giusta via per riprendere la corsa solitaria al vertice, ma che invece ha accusato un nuovo passo falso rimanendo "incatenata" in una classifica sempre più corta:

«Sicuramente a Frosinone ci sono state più ombre che luci, sia pur con alcuni spunti positivi come quel parziale di fine secondo quarto che sembrava averci messo l’inerzia in mano - afferma Vescovi - Spiace però perchè in questo modo abbiamo buttato via un’altra occasione per prendere il largo nel momento in cui molte delle nostre avversarie hanno problemi più grossi dei nostri.

Forse è fisiologico che in questo momento della stagione nessuno giochi particolarmente bene; la stessa Veroli in grande ascesa è comunque una squadra alla notra portata, per noi basterebbe relativamente poco per riprendere il filo del discorso e tornare sulla via che ci aveva portato alle nove vittorie delle prime 10 giornate».

La ricetta secondo Vescovi però è sempre la stessa: serve però mantenere la calma e la fiducia nel lavoro del gruppo.

«Chiaramente vorrei vedere maggior determinazione e una presenza fisica e mentale diversa perchè con uno spirito più aggressivo non avremmo perso certamente a Frosinone. Però non facciamo drammi, lavoriamo per recuperare gli acciaccati e torniamo a lavorare senza troppi patemi perchè ora avremo 5 partite in casa sulle prime 8 del girone di ritorno, e con Lauwers da inserire al meglio sul telaio potremo riprenderci in fretta e tornare a marciare sulla via della promozione. Mettendo in campo però la giusta voglia di raggiungere questo risultato...».

Trinchieri: per noi risultato storico

Grande festa sugli spalti e sul campo per la squadra di casa

Gran festa in tribuna...e gran festa anche sul campo a fine gara per una Prima Veroli che oltre al "tutto esaurito" a Frosinone in occasione dell’arrivo in Ciociaria della Cimberio ha festeggiato la clamorosa rimonta fino al terzo posto finale che ha regalato alla formazione di Andrea Trinchieri un insperato quanto meritato accesso alle finali di Coppa Italia "a braccetto" proprio con Varese: «Siamo contenti per la grande partita corale che abbiamo giocato in difesa - afferma il tecnico della Prima - Alla fine del girone d’andata ci premia il risultato e la classifica: soddisfazioni parziali ma per la piccola Veroli arrivare alle Final Four di Coppa Italia è un risultato storico, così come lo è battere la blasonata Varese».

Dal punto di vista tattico Trinchieri analizza così il successo dei suoi, ribadendo comunque il peso "sostanzioso" che l’impianto difensivo della sua Prima - non a caso il migliore del campionato - è riuscito ad avere per mettere in crisi la manovra biancorossa: «Abbiamo cercato di mettere sabbia negli ingranaggi di Varese cercando di aggredire a tutto campo i piccoli della Cimberio: alla distanza la scelta ha funzionato, alla fine l’esperienza di Mian ed Allen ci ha permesso di fare le cose giuste nell’assalto finale quando Pillastrini ha riproposto la zona».

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