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Varese. la marcia continua


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di Francesco Caielli

Varese Quando una squadra vince così, senza mai dare l'impressione di poterla perdere, senza mai nemmeno illudere l'avversario di poterci sperare, è sempre difficile stabilire il giusto confine: è Varese a essere così forte, oppure Roseto è una squadretta di bassa lega? Giù la maschera: gli abruzzesi visti domenica a Masnago sono apparsi come la compagine più debole tra tutte quelle viste quest'anno, amichevoli precampionato comprese. Eppure... Eppure la banda di Trullo, forte del centro più dominante del campionato (l'ex biancorosso Lloreda) veleggia a metà classifica, con i suoi quattordici punti davanti a squadre sulla carta più forti, grazie a sette vittorie quattro delle quali ottenute in trasferta. E allora ci dev'essere per forza dell'altro: Varese ha giocato davvero bene, interpretando e conducendo la partita in maniera perfetta, dimostrando di essere sempre più vicina a quella quadratura del cerchio che la farà una squadra imbattibile. «Abbiamo giocato bene - minimizza il gm Vescovi - soprattutto perché siamo riusciti a esprimere un buon livello di pallacanestro per tutti i quaranta minuti di partita: siamo sempre stati lì, buttando in campo quella continuità che a volte ci è mancata: una volta ogni tanto, abbiamo imposto il nostro gioco».

Cosa è cambiato nell'ultima settimana?

Prima della sosta eravamo davvero cotti. Poi abbiamo patito una serie di infortuni che non ci hanno mai permesso di lavorare come volevamo e di arrivare alla partita nelle condizioni migliori. Gli avversari, poi, hanno fatto il resto.

Lauwers. Una settimana di allenamento con i compagni, e la musica è subito cambiata...

Lui è un innesto importantissimo, perché sa fare tante cose. Ha un gran tiro da fuori grazie al quale impediremo ai nostri avversari di chiudersi in area o di rifugiarsi nella difesa a zona come spesso hanno fatto. E poi, la sua presenza in campo permetterà a Childress di fare meglio il suo mestiere.

Ce la spieghi.

Randy è un regista: questo è il suo lavoro, è la cosa che sa fare meglio ed è quello che ama fare. Al fianco di uno come Lauwers, che lo solleva dalla responsabilità di dover fare anche canestro, può dedicarsi al suo sport preferito. Con Roseto lo si è visto.

Domenica scorsa, bene tutti: Antonelli, Gergati, Martinoni, Boscagin. Tra un po' tornerà Passera, e uno di questi dovrà stare fuori. Chi?

Faremo delle scelte puramente tecniche: giocherà chi se lo sarà meritato. Guardate Antonelli: dall'inizio dell'anno ha fatto dei miglioramenti mostruosi, e secondo noi può fare ancora di più. Ecco perché gli stiamo dando lo spazio che si merita.

Resta però il fatto che tra un mese, Pillastrini avrà grossi problemi di abbondanza...

Questo lo vedremo: avremo modo di fare tutte le nostre valutazioni e le nostre scelte, perché nulla è fatto per caso. Anche l'acquisto di Lauwers, che ha sollevato qualche critica, è stata una scelta ponderata e meditata: siamo in cima al campionato, abbiamo la possibilità di vincerlo, saremmo degli stupidi se non ci provassimo fino in fondo.

Una battuta sullo striscione che la curva ha esposto in onore di Bob Morse?

E' stata una cosa bellissima, che spero aiuterà il nostro Bob a guarire ancora più in fretta.

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