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(G.S.) - Valigie pronte con destinazione Reggio Emilia per Giorgio Boscagin: la guardia veronese non è salito con il gruppo biancorosso sul pullman in viaggio per Rimini, rimanendo a Varese per predisporre il trasloco verso la città che nel giugno 2007 aveva lasciato per approdare alla Cimberio.

All'ufficialità della partenza del giocatore del 1983 mancano soltanto gli ultimi dettagli, ma è probabile che le ultime formalità verranno definite nelle prossime ore, in tempo perché Boscagin possa essere tesserato domani e scendere in campo domenica sera nel big-match tra Trenkwalder e Casale Monferrato. La cessione dell'atleta veronese alla formazione di Alessandro Ramagli rappresenta un vero e proprio fulmine a ciel sereno: evidentemente però l'offerta della società reggiana - che per riportare nella città del Tricolore il giocatore del 1983 (già a Reggio Emilia dal 2003 al 2007) verserà un piccolo "buy-out" nelle casse della società di via Sanvito e rileverà il contratto in essere con il club biancorosso fino al giugno 2010 - è stata ritenuta interessante dalla dirigenza varesina, che in precedenza aveva declinato l'offerta di un "prestito secco" per 4 mesi a Sassari: «La proposta della Trenkwalder è stata inattesa ma a nostro avviso vantaggiosa, proprio per questo motivo l'abbiamo presa in seria considerazione: Reggio Emilia vuole fortemente il giocatore e se non avverranno colpi di scena clamorosi la partenza di Boscagin è una possibilità concreta - spiega il dirigente biancorosso Max Ferraiuolo - L'arrivo di Lauwers ha sicuramente cambiato le gerarchie iniziali sul perimetro, tenendo conto comunque che Cotani ha giocato stabilmente da ala piccola sin dall'avvio della stagione, e che le ultime prestazioni di Martinoni ci danno fiducia rispetto al fatto che il ruolo di ala forte sia ben coperto». La cessione ormai imminente di Boscagin presuppone chiaramente un "rientro nei ranghi" in corso d'opera da parte di Misan Nikagbatse.

L'esterno tedesco, anch'egli "assente giustificato" in occasione della trasferta di Rimini proseguendo le terapie per risolvere definitivamente i problemi di fascite plantare che lo condizionano dal settembre 2008, dovrebbe riprendere a lavorare con la squadra a partire dal 16 febbraio, ossia quattro settimane dopo la sua ultima partita ufficiale (18 gennaio contro Roseto). La cessione di Boscagin comporterà dunque qualche partita ancora "in emergenza" sul perimetro viste le condizioni ancora non ottimali di Passera e l'assenza del suo alter ego Nikagbatse; ma evidentemente la società ha ragionato nell'ottica futura di avere un organico sufficientemente profondo - visti anche i progressi di Gergati e Martinoni - nel momento in cui tutti gli effettivi torneranno a pieno regime. E' durata soltanto 20 mesi dunque l'avventura varesina di Boscagin, che tra un 2007/2008 condizionato da un girone d'andata a "scartamento ridotto" dovendo riprendere confidenza dal brutto infortunio ad un ginocchio subito nell'ottbre 2006 a Reggio Emilia ed un 2008/2009 in LegAdue nuovamente alle prese con vari "accidenti" di natura fisica (nove giornate di stop per la frattura allo scafoide del polso destro) non è mai riuscito a tenere fede alle aspettavie con le quali era giunto a Varese. Evidente come questo fattore abbia giocato un ruolo importante nella decisione della società di sgravare dal monte-stipendi il contratto per il prossimo anno con l'atleta veronese, ottenendo maggior "spazio salariale" in vista del 2009/2010 in cambio della rinuncia a Boscagin, bocciato dalla società come potenziale artefice della rifondazione alla luce di numeri poco brillanti (5,3 punti col 46% da 2 e il 36% da 3 lo scorso anno in A1; 6,8 punti e 3,6 rimbalzi in 22 minuti di media nelle 8 gare di LegAdue disputate nella stagione attuale) nel rapporto tra costi e rendimenti.

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