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Adesso caro "Pier" goditi il tuo Lorenzo


Lucaweb

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di Giancarlo Pigionatti

Ci sembrava giusto complimentarci con Carlo Recalcati per le due convocazioni biancorosse, di chiara identità varesina. Il cittì, domenica a Masnago, in apprensione, come tutti i tifosi della Cimberio, mentre essa arrancava nel finale, come un Tir stracarico sulla Cisa, spiegava le sue chiamate per Niccolò Martinoni e, soprattutto, per Gergati, decisivo poi in un match che sembrava rovinosamente perso. Già, Lorenzo, il Magnifico, nonché figlio di Pierangelo, giocatore vero di serie A negli anni Sessanta e Settanta, per dire che buon sangue non mente, a 66 centesimi di secondo dalla conclusione, ha "infilzato" con freddezza artica 2 punti che potrebbero anche valere un’intera stagione. Caro "Pier", che mostrasti i muscoli nel difendere orgogliosamente i colori di Robur e Ignis, goditi adesso il tuo Lorenzo, capace di salvare le ambizioni della città sotto canestro, anzi dall’angolo, scaldando il cotone, come non riuscì a Nikagbatse contro Reggio Emilia, tanto per ricordare quei 2 punti che mancano malgrado l’ardore del tedesco. Lorenzo, ammirevolmente in equilibrio tra potenziale e rendimento, tra qualità e prezzo, ha strappato... l’intero palazzo da una crisi di depressione, già nell’aria, emulando Cotani nella disfida con Jesi.

Domenica, come allora, in realtà, quelli dell’altra sponda hanno buttato via una vittoria che sembrava già tintinnante nelle loro tasche: George, come lo jesino Ryan (un soldato che non si salvò...), s’è divorato un "rigorissimo", anzi di più, sotto i tabelloni: roba da chiodi per un pistola, alto una spanna, figuriamoci per un lungo americano.

Non c’è che dire, Varese l’ha scampata bella giust’appunto grazie a Gergati che da tempo a Masnago, risultando sicuro e autorevole, sta offrendo ciò che possiede, senza svolazzi né pretenziosità attraverso uno spaccato reale del giocatore qual è nel segno di un rendimento sicuro. E Recalcati lo ha premiato: questo è un po’ lo spirito delle sue convocazione azzurre sperimentali.

All’indomani il club può così permettersi un lunedì scarico..., anche se al presidente, ormai scrittore (d’un romanzo ... esistenziale) e a Cecco Vescovi vengono ancora i brividi al solo pensiero d’una sconfitta messa ormai in preventivo a una cinquantina di secondi dalla fine.

«Non credevo che potessimo raddrizzare una banana, così era diventata la gara con Venezia la quale ci maledirà per un pezzo», spiega Claudio Maria Castiglioni ricordando anche il canestro della Reyer di un amen oltre lo scadere nell’andata, quindi annullato, sennò avrebbe vinto. Ma la storia ha un debito grosso con Varese, sicchè era probabilmente già tutto scritto.

«Il canestro di Gergati, di colpo, ci ha liberato da turbative malandrine ma queste esibizioni, da mal di cuore, d’ora in poi saranno vietate», cerca di scherzare il giovane presidente, anche per guardare con un altro stato d’animo agli appuntamenti lontano da Masnago.

A cominciare da quello di Jesi dove la squadra locale è sparita dalla schiera delle antagoniste-promozione, quindi ancor più rosa da frustrazioni represse. Casale e Soresina sono lì, a ruota, ma i piemontesi saranno di scena a Varese, mentre i cremonesi ospiteranno la Cimberio, tutte e due in volata ma, in compenso, l’una sarà contro l’altra nell’ultima giornata. Se così fosse, con Casale, diventerebbe il partitone dell’anno, dovendo Pillastrini e i suoi uomini vincere con più di 8 punti di margine per avere la meglio in un eventuale confronto diretto.

Della gara, personalmente, e senza dare addosso a Pillastrini (chi vince, ha sempre ragione), non abbiamo capito l’assenza di Dickens negli ultimi cinque minuti, l’americano, con Galanda, avrebbe garantito un vistoso presidio biancorosso nell’area colorata e ancora non ci raccapezziamo (non essendo la prima volta) di fronte alla pochezza di soluzioni dal perimetro per uno, come Lauwers, il quale, proprio nel tiro, fa risaltare il suo valore.

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