«Varese o Casale Ma c'è un però...»

[Lucaweb]

di Francesco Caielli

VARESE Tony Cappellari non ce l'ha fatta. L'assemblea della LegaDue, riunitasi ieri per eleggere il suo nuovo presidente, ha scelto di puntare sull'ex azzurro (e attuale commentatore Rai) Marco Bonamico, preferendolo all'unanimità allo storico dirigente milanese che ha fatto le sue fortune tra l'Olimpia e la Pallacanestro Varese. Una battaglia all'ultimo respiro, con l'ex general manager della Cagiva che fino all'ultimo ha sperato in un'elezione nonostante i sondaggi delle ultime ore indicassero una preferenza dell'assemblea nei confronti di Bonamico. Che prende così il posto di Valentino Renzi, promosso al piano superiore (diventerà presidente della Lega A), e completa la sua carriera da dirigente dopo essere stato presidente dell'Associazione Italiana Giocatori e della Virtus Bologna 1934. «E' andata così, evidentemente in questo periodo vanno di moda gli ex giocatori» ha commentato a caldo Cappellari, a metà strada tra una battuta e una amara constatazione.

Ma come sono andate le ultime ore, quelle decisive per l'elezione?

Io e Bonamico siamo due persone diverse: io un manager, un gestore. Lui un uomo immagine, un comunicatore. Evidentemente l'assemblea ha reputato giusto pensare che in questo momento la LegaDue avesse bisogno di un uomo immagine, ritenendo poco importanti gli aspetti manageriali.

Deluso?

Sono un uomo di sport, e so perfettamente che quando si gioca una partita è possibile vincere ed è possibile perdere. E bisogna avere la maturità di accettare e rispettare qualsiasi risultato.

Si aspettava di vincere?

Ci speravo, altrimenti non mi sarei candidato. Però non sono nato ieri e frequento le aule della Lega da decenni: so che all'elezione di un presidente concorrono diversi elementi, e non tutti sono di facile comprensione. Non sono deluso e nemmeno arrabbiato: disincantato, direi. Anche se mi sarebbe piaciuto fare questo lavoro e, permettetemelo, credo che l'avrei fatto pure bene. Però c'è un lato positivo in tutta questa faccenda.

E sarebbe?

Ora posso permettermi di fare un tifo sfacciato per Varese. Se avessi avuto un ruolo istituzionale così importante mi sarei dovuto contenere.

E allora parliamo un po' di questa Varese. Come la vede?

Vedo che il campionato sta entrando nella sua fase decisiva, nel rush finale: ragazzi, inizia il bello.

La classifica è cortissima, ci sono sette - otto squadre che possono ancora sperare in una promozione diretta. Chi la spunterà?

Credo che si risolverà tutto in una grande, splendida volata di gruppo in cui la spunterà chi è più furbo, forte, cinico e smaliziato.

Varese è praticamente stata in testa alla classifica dall'inizio del campionato a oggi: la spunterà?

Credo che la Cimberio e Casale Monferrato siano le squadre più forti, più attrezzate, quelle che giocano meglio e che godono dei favori del pronostico per la vittoria finale. Ma c'è un ?però? grosso come una casa.

Perché?

Perché non si fa in tempo a lodare una di queste due squadre, che subito bisogna rimangiarsi le parole perché ne combinano una. Entrambe hanno la potenzialità per uccidere questo campionato, ed entrambe - soprattutto Varese - ne hanno avuto l'occasione. Eppure non sono mai riuscite a farlo.

Perché?

Per tanti motivi, perché sono incappate in qualche passo falso inaspettato, perché hanno avuto un po' di infortuni gravi e importanti, perché non hanno avuto l'istinto del killer quando era il momento di dare l'accelerata finale. Sta di fatto che Varese e Casale viaggiano a braccetto, ma a corrente alternata: una grande vittoria, e subito dopo una frenata che rimette in gioco tutto. Strano questo campionato: davanti nessuno vuole scappare via, e dietro nessuno vuole essere tagliato fuori.

Chi prevarrà alla fine?

Il cuore dice Varese, la testa dice che Cimberio e Casale se la giocheranno fino all'ultimo, ma la prudenza e i miei anni vissuti in questo circo mi suggeriscono di andare coi piedi di piombo. Sarà durissima, fino all'ultima giornata, e ci sarà da sudare.