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«Vorrei una Cimberio strabica, con un occhio al campionato»


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di Massimo Turconi

Mettiamola così: la Final Four di Coppa Italia di LegaDue appare agli occhi di Stefano Pillastrini, coach della Cimberio, l’appuntamento “giusto” ma piazzato nel momento sbagliato della stagione.

«Intendiamoci - dice Pillastrini -, la finale a quattro in programma a Cremona è una manifestazione bella e interessante ma in questo momento avrei davvero preferito continuare a giocare in campionato».

- Motivazioni che stanno dietro a questa considerazione?

«Le ragioni sono diverse e quasi tutte riferibili allo stato di forma della mia squadra che - spiega il tecnico di Varese -, adesso avrebbe proprio bisogno di tutto, fuorché perdere concentrazione sulle tematiche del campionato. E poi la squadra non è di sicuro al cento per cento della condizione. Per esempio Antonelli, ancora acciaccato, non sarà della partita, mentre il test di Cremona sarà di grande utilità per verificare le condizioni di Nikagbatse, uno a cui il clima agonistico della Coppa farà bene».

- Quindi...

«Sarà opportuno accostarsi a questa kermesse con cautela, essendo ora quasi fuori dal tunnel delle disgrazie, non vorremo rientrarvi incorrendo in guai che, nell’eventualità di due partite in ventiquattro ore, possono essere dietro l’angolo. Dovremo avere uno sguardo “strabico” per guardare con un occhio alla Coppa e con l’altro al traguardo di campionato. Certo è che giocheremo per vincere cercando di dosare lo sforzo, il che non è semplice non portendo stare a contare le gocce di sudore».

- E la Veroli è avversaria "rognosa"....

«La squadra laziale è dotata di grande solidità e continuità tecnico-mentale, caratteristiche queste che significano sostanzialmente una cosa: fortissima identità difensiva. La Prima, come tutte le compagini di rango, parte dalla difesa per costruire qualcosa di apprezzabile in attacco. I laziali cercano sempre di trasmettere il senso dell’essere squadra».

- Anche adesso che hanno perso un leader come Jerome Allen?

«Veroli, com’è naturale, nella fase di passaggio da Allen e Robinson, ha accusato un piccolissimo colpo, dal quale s’è però ripresa vincendo a Venezia. Dover dire addio a un campione come Allen non dev’essere stato semplice ma Robinson, giocatore con qualità diverse, proprio contro la Reyer, ha sentito il peso del suo impatto e a gioco lungo darà tantissimo ai laziali. Tra l’altro la Veroli ha tante frecce al suo arco e con giocatori esperti come Mian, Gatto, Nissim, Rossi, Migliori o Hines, uno che gira a 17 punti e 9 rimbalzi di media, non potremo battezzare nessuno. Non sarà una gara tra individualità, bensì tra squadre. E con la mia - conclude Pillastrini -, un po’ da preservare».

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