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Questa Cimberio è in buone mani


Lucaweb

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di Giancarlo Pigionatti

Possono solo schiaffeggiarsi, quindi farsi del male con le proprie mani. A sei gare dalla conclusione della cosiddetta stagione regolare, dopo aver fatto saltare il Banco a Sassari, Pillastrini e i suoi uomini hanno decisamente i colpi in canna per centrare il bersaglio grosso, d’una serie A1 riconquistata.

Qualcuno, a questo punto, si toccherà... ma, già due settimane fa, non avevamo dubbi sulla credibilità di rendimento da parte di questa Cimberio la quale può specchiarsi nella propria capacità di saper rovistare tra la spazzatura, quindi di sporcarsi da capo a piedi, e senza perdere lustro. La sua abitudine a sbattersi per vincere ogni volta e dappertutto, contro qualsiasi avversario, a parte qualche rara passeggiata, non facendo alcuna differenza il potenziale delle squadre che affronta, come se fosse una sfidante, ancorché capolista dall’inizio di stagione, è diventata una virtù granitica e anticorrosiva. Ora come ora Varese ha una mezza promozione in saccoccia, dovendo ovviamente guardarsi alle spalle, laddove però la concorrenza, da temere, s’è ridotta all’osso, restando verosimilmente in lizza la sola Soresina che i biancorossi affronteranno a Cremona ma con un +16 di vantaggio per effetto del match di Masnago. Come dire che, da qui alla fine, la squadra biancorossa Varese, per farsi infinocchiare, deve perdere più di due gare rispetto agli antagonisti, dovendo comunque difendere la sua favorevole differenza punti. Il che fa capire un certo margine di sicurezza che, oggi, protegge Galanda e compagnia bella da imboscate, che farebbero notizia, come cronaca nera. Anche certi calcoli, opinabili due settimane fa, con Veroli e Casale di mezzo, sono finiti in un calderone senza fondo, sicchè la sola Soresina, in guerra, è ben visibile...

Cecco Vescovi, in un lunedì di spese al supermercato, al solo ascolto di annotazioni ottimistiche, non certo incline allo stile di Mourinho, invece disinvolto nei proclami di forza, ben cosciente dell’onere di tutte le prove, preferisce intonarsi alla nenia tipica di Nevio Orlandi che, come allenatore della Reggina, ultima in classifica, s’aggrappa, a gara dopo gara, per puntare all’obiettivo, nel suo caso, alla salvezza. Eh sì che Vescovi è interista ma è fatto così, probabilmente, dopo certe scotatture: «Non faccio conti né tantomeno considero unica antagonista Soresina, avendo a che fare ancora con Casale e Veroli che dobbiamo battere a Masnago. In questo momento la squadra deve restare in campana, capace d’essere sempre in discussione per poter dimostrare sul campo la propria resistenza d’urto. Ora come ora, personalmente, penso solo alla prossima gara, cioè a quella di Imola. Lunedì prossimo volterò pagina e penserò a Casale. E così via».

Certo, l’osservazione di Vescovi è capibile, e più di cento dichiarazioni di guerra, per l’opportunità, d’un dirigente, nel tenere viva e desta la squadra, affinchè sia reattiva ai pericoli. L’orso non è stato ancora scuoiato per poter vendere la sua pelle. E’ vero ma questa Cimberio non sembra in preda a ghiribizzi nè ha bisogno d’essere pizzicata per essere sollecitata, avendo nel suo stesso grembo la voglia di vincere e di eccellere.

Ogni biancorosso ha qualche cosa di grosso da dimostrare e rivendicare: i giovani per essere giocatori veri di serie A, qualcuno addirittura nel grande basket, i cosiddetti vecchi per tornare lassù e meritarsi nuove attenzioni di mercato o, come nel caso di Childress, per allontanare il tempo di una malinconica pensione. Non c’è che dire, questa Varese si trova in buone mani.

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