Lucaweb Posted May 10, 2009 Share Posted May 10, 2009 di Massimo Turconi La pacchia è finita. Anche per Niccolò Martinoni. La sorpresa assoluta del campionato di LegaDue, da qualche settimana a questa parte, sta assaggiando il “benvenuto” riservatogli da avversari che, dopo aver sussurrato "Martinoni who?", adesso, appena entra in campo, gli si appiccicano addosso come zecche fastidiose. E’ successo anche contro Imola, domenica scorsa, in una partita disgraziata e nata sotto il segno sbagliato. «Una gara nata male e solo per colpa nostra perché - osserva Martinoni -, abbiamo cominciato la partita senza testa, con poca concentrazione e stranamente molto nervosi. La zona emiliana, che ci ha subito procurato fastidi, non ha fatto che aumentare il nervosismo e uno stato di tensione esitato in tre falli tecnici che, per la nostra squadra, solitamente abbastanza corretta e in controllo, rappresentano una particolarità». - Leggendo le cronache pare che la zona e Jo Bunn siano stati la vostra spina nel fianco... «La difesa schierata di Imola, che ha rotto costantemente tutti i nostri giochi, nel primo tempo, ci ha letteralmente spezzati in due. Non siamo mai riusciti a trovare tiri nel nostro ritmo e, per questa ragione, le percentuali sono state abbastanza scadenti. Poi, nella ripresa, sistemate un paio di situazioni, in attacco abbiamo avuto anche un buona reazione, mentre in difesa il livello di aggressività, mai all’altezza delle circostanze, ha segnato la partita. Per quanto riguarda la prestazione di Bunn, devo dire che lui, in giornata strepitosa, ha avuto gran parte del merito ma è pur vero che, nelle rare occasioni, in cui l’Aget ha sbagliato, noi gli abbiamo concesso un buon numero di rimbalzi offensivi e palle vaganti. Insomma, in totale, una gara davvero brutta, da ricordare solo per evitare, in futuro, di commettere gli errori mentali e tecnici». - In questo periodo i tabellini segnalano anche un suo rendimento in netta discesa: semplici e normali alti e bassi, oppure c’è qualcosa di diverso? «Sta avvenendo solo una cosa ma importante: adesso, quando entro in campo, mi accorgo che l’attenzione delle difese avversarie nei miei confronti è decisamente cambiata. Prima, intendo fino a qualche settimana fa, nessuno mi filava e, lo avete visto tutti, godevo di spazi di libertà inconsueti. Oggi, invece, il livello di pressione è cresciuto vertiginosamente, insomma ho sempre qualcuno addosso e, contro di me, per la mia fragilità fisica, un po’ tutti tendono a giocare una difesa sporca, ruvida, piena di contatti al limite ed io, che non sono esattamente un atleta esplosivo, volo via. Da un lato le aumentate attenzioni verso di me mi rendono orgoglioso, perché significano una cosa sola: tanta credibilità. Il rovescio della medaglia è riuscire ad adeguarsi il più in fretta possibile al livello di gioco e di intensità fisica richiesti. In allenamento lavoriamo tanto per migliorare queste cose ma, oggettivamente, in partita si gioca con tutt’altro spirito ed io, in un contesto poco “delicato”, devo ancora imparare a muovermi». - S’annuncia per domenica sera Casale, squadra ad alto coefficiente di aggressività, per questa Cimberio da promuovere sarà un buon test... «Lo sarà in assoluto: per me ma, soprattutto, per Varese che vuole riscattare la figuraccia rimediata a Imola. Ci aspettiamo una partita durissima perché la Fastweb, a Varese, verrà per giocarsi le ultime chances per cercare di conquistare la promozione diretta. I piemontesi, calendario alla mano, hanno la possibilità di fare un filotto di cinque vittorie consecutive e, di sicuro, verranno a Masnago preparati e con motivazioni a mille. Ma le nostre motivazioni dovranno essere addirittura superiori perché l’idea di giocarsi la promozione negli scontri diretti con Soresina e Veroli mette paura a tutti e mollare adesso sarebbe delittuoso oltre che imperdonabile. Dunque, battere Casale sarà un altro passo, piccolo ma fondamentale, nella corsa verso la serie A. Lo sappiamo e, per questo motivo, domenica sera – conclude Niccolò -, ritroverete una grande Varese». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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