Aiuto urgente

[Il_Cinghiale]

Qualcuno che ha l'abbonamento online alla Prealpa (io ho solo quello al cartaceo) potrebbe ricopiarmi x intero l'articolo a questo link?

http://www.prealpina.it/web/dettaglio.do?i...azione=testuale

E' parecchio urgente, visto che la casa verrà rubata all'asta tra una decina di giorni.

Grazie.

[Franz#12]

Qualcuno che ha l'abbonamento online alla Prealpa (io ho solo quello al cartaceo) potrebbe ricopiarmi x intero l'articolo a questo link?

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E' parecchio urgente, visto che la casa verrà rubata all'asta tra una decina di giorni.

Grazie.

No, non ce l'abbiamo...

spias

[Il_Cinghiale]

Ce l'ho fatta.

«La mia casa va all’asta, un’ingiustizia»

Il figlio di Gianni Pavanin morì in un incidente, fu indennizzato ma ora l’assicurazione rivuole i soldi

SAMARATE - Quella domenica pomeriggio, Alessandro era salito in sella alla sua moto per andare a trovare un amico. Incontrò la morte.

Un’auto, all’altezza di Somma Lombardo, gli tagliò la strada: lo schianto fu inevitabile, benché la velocità non fosse elevata, così come certificato dai rilievi dei carabinieri e dalle diverse perizie effettuate.

Ma è proprio sul dato della velocità che i suoi genitori, a dieci anni di distanza, stanno per perdere la loro casa di via Zelliner, a Samarate: l’edificio andrà all’asta a fine di giugno, così come richiesto dall’assicurazione, così come disposto dal giudice. «Oltre al danno anche la beffa» taglia corto Gianni Pavanin, autotrasportatore in pensione, papà di Alessandro, il ragazzone di 27 anni che il 21 marzo del 1999 chiuse la sua breve esistenza sull’asfalto del Sempione, ucciso dall’imprudenza di altri, protagonista indiretto del contenzioso giudiziario che ha finito per appesantire oltre ogni limite di sopportazione il dramma della sua famiglia. Sì, perché sulla base della sentenza d’appello, i Pavanin dovrebbero restituire circa 300mila euro dei quasi 500 stabiliti dal giudice quale indennizzo. «Ma io non ci sto» incalza papà Gianni «Non ci sto perché la ritengo un’ingiustizia e una punizione disumana per chi ha già pagato con la tragica perdita di un figlio. Sono disposto a privarmi della casa, non a ritornare denaro a chi, senza cuore, si fa forte di una sentenza e approfitta della disperazione di due genitori. Per me è una questione di dignità». La sentenza d’appello, appunto. Se quella di primo grado, emessa a Gallarate nel 2002, attribuisce tutta la responsabilità alla controparte, quella milanese di secondo grado assegna il 25 per cento di colpa ad Alessandro. Motivo: la sua moto non avrebbe rispettato il limite di 50 chilometri orari prescritto in quel tratto di strada, superandolo invece di 25 chilometri. Così da non poter frenare per tempo, evitando chi gli si era parato di traverso sulla carreggiata.

Di nuovo Gianni Pavanin: «Non posso accettare una simile conclusione: non esistono i presupposti tecnici. I carabinieri intervenuti sul posto avevano rilevato la dinamica, accertando anche la velocità. Io stesso ho pagato un perito per stabilire quanto corresse la moto di mio figlio nel momento dell’impatto. Adesso mi vengono a dire che hanno sbagliato tutti, che devo restituire i soldi. Non se ne parla, almeno fin che non si sarà pronunciata la Cassazione». Il ricorso alla Corte è stato depositato fin dal febbraio del 2006. Ma gli avvocati dell’assicurazione sono arrivati prima dei giudici di terzo grado. Avverte il signor Gianni: «Ho deciso: appena resterò senza abitazione, mia moglie ed io ci trasferiremo con una roulotte davanti alle agenzie dell’assicurazione: un giorno qui, un altro là. Voglio che questo diventi un caso nazionale. E comunque, sono disposto a restituire i 300mila euro se loro mi restituiscono mio figlio».

Vin.Co. La Prealpina

Non è stato scritto, ma l'assicurazione è la AXA.

[Il Briatore Delle Prealpi]

Brutta roba