Lucaweb Posted July 7, 2009 Share Posted July 7, 2009 di Pigionatti Ci chiedevamo, giorni fa, quale Cimberio avremmo trovato. E siccome la serie A è un po' come la Formula Uno, evocavamo il Castiglioni pilota per supporre, attraverso scelte e strategie, l'effettiva affidabilità della squadra a una maggior competitivita. Ebbene tutti quei tifosi che, sognando, già prefiguravano entusiasmanti scenari, sono costretti a svegliarsi sin d'ora e brutalmente, richiamati dalla realtà, quella cruda deiconti alla mano. La quale non ammette aspettative diverse da quelle che propone il convento e con quel che passa... Il giovane presidente, di fronte a bilanci di previsione che fanno pensare, se non sussultare, sceglie allora la via della chiarezza per avvertire anzitempo una piazza che egli non può tradire. «Già, bisogna essere franchi subito per non creare illusioni ne tantomeno equivoci nell'interesse di Varese», spiega Claudio Maria Castiglioni il cui discorso, se parlas-se da pilota, darebbe persino da intendere che la benzina sia finita.«Nessuna paura, la squadra, alla serie A, sarà iscritta, pronti a versare quei 350.000 euro di riaffiliazione alla massima serie che, come altri club, giudichiamo un esborso iniquo e contro il quale ci batteremo in più sedi. Già, ma quale Cimberio sarà? Su questo punto la mia famiglia, fatti i calcoli di un possibile introito per sponsor e abbonamenti, intende fare sin d'ora chiarezza, non essendo più in grado di ripianare il solito disavanzo. In altri termini, rispetto al budget di questa stagione, in Lega-Due, ci manca circa un milione di euro». Che fare allora? «Purtroppo l'impossibilità di garantire una continuità, da soli e con le stesse risorse, è semplicemente una constatazione seria e ineludibile. Che giriamo a tutti, dalle istituzioni agli imprenditori che amano la squadra. Qualcuno, probabilmente, penserà al solito "grido di dolore" della mia famiglia, che si piange addosso d'estate ma, al di là di un'impressione sbagliata, visto il nostro puntuale impegno di fronte a nuove stagione, stavolta la realtà sta tutta in una crisi che, in alcune nostre aziende - spiega il presidente -, ha costretto la mia famiglia al tavolo dei sindacati per decisioni spiacevoli, come lo sono la cassa integrazione per tanti dipendenti. E ogni volta non è mancata un'allusione alla pallacanestro per far notare come la vita allegra e ben pagata dei giocatori, da quindici, ventimila euro il mese, faccia a pugni con quella grama degli operai che ne intascano poco più di mille e che rischiano la disoccupazione. Sono argomenti questi troppo seri per essere respinti al mittente, peraltro tutti i tifosi, che lavorano nell'industria e nel commercio, conoscono la realtà». Come uscirne allora? Lo spiega lo stesso presidente nel rivolgersi ai politici e agli imprenditori affinchè ciascuno faccia la propria parte se davvero la Pallacanestro è quel patrimonio che si dice in tante e troppe occasioni... «I politici, di solito, sono lesti a salire, brindando, sul carro dei vincitori, allora è arrivato il momento di impegnarsi per trascinare forze positive per il bene d'una squadra che da lustro a un'intera provincia. Gli imprenditori? Già, se ve ne fosse uno solo che abbia la capacità di rilevare la società, non esiteremmo a farci, immediatamente, da parte per dire che noi Castiglioni non siamo incollati dal Vinavil alla poltrona della Pallacanestro. In caso diverso - è sempre Castiglioni che parla -ben vengano tanti piccoli aiuti per puntellare una passione che non va dispersa». Conoscendo la città e dubitando come qualcuno, che non duri da Natale a Santo Stefano, abbia sol doni veri e sull'unghia per mandare a casa i Castiglioni (sennò s'accomodino), si deve sperare in tante e utili risorse per fare quel milione di euro cui fa riferimento il presidente per poter assicurare un minimo d'adeguamento di valore della squadra a un campionato più competitivo. Ma se non accadrà nulla, quale squadra ci spetterà?L'interrogativo, dunque, torna e non per scelte di mercato più o meno illuminate ma per una questione di possibilità economiche. Sarà un'estate calda, più di quella fantasiosa e fumosa di un anno fa: a sentire Castiglioni, stando alle risorse calcolabili oggi, non verrebbe garantita nemmeno la squadra della promozione e Varese partirebbe ad handicap nel prossimo campionato. «Nei momenti più bui vien anche la tentazione di cedere il diritto sportivo, magari alla Fortitudo in cambio di soldoni con i quali fare un'AZ senza assilli ma - osserva amaro Castiglioni - questa è solo un'uscita peccaminosa. Non solo ma la mia famiglia non porta i libri contabili dal sindaco affinchè egli s'arrangi e nemmeno scarica su altri il proprio impegno, responsabile com'è del suo mandato. Ma qualora le entrate siano le stesse, non potremo permetterci certi budget, quindi taluni giocatori. Se ad esempio non potremo sostenere il costo di Galanda, nessuno brontoli ne peggio si rivolti per la presenza di Antonelli titolare. Morale, se non troveremo alleanze concrete, nonostante l'impegno dei nostri uffici nel trovarle, potremmo "sfornare" i ragazzi per una Cimberio all'avventura. Se da retrocessione o da salvezza lo scopriremo, ben sapendo d'aver fatto il possibile nell'allestire una squadra più o meno presentabile. Ci vuole cognizione della realtà la quale, per tempo, non lascia spazio a censure ne, peggio, a insurrezioni di piazza quando fioccheranno le delusioni». L'avvertimento è forte e chiaro, purtroppo, anche per i fedeli abbonati cui bisogna dare e non chiedere, adesso si spera che gli eventi siano più lievi. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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