Lucaweb Posted July 14, 2009 Share Posted July 14, 2009 di Giuseppe Sciascia E’ partita in anticipo rispetto alle previsioni la lunga estate azzurra di Niccolò Martinoni, che ormai da qualche giorno ha abbandonato il programma post-stagionale di fondamentali e pesi impostato da Varese per raggiungere Bologna, tornando così a respirare l'aria della Nazionale A già "assaggiata" nei mesi scorsi in occasione del raduno di Piacenza. Ma il vero appuntamento che aspetta l'ala del 1989 sarà quello degli Europei Under 20: dopo essere stato l'ultimissimo "taglio" della selezione di Pino Sacripanti lo scorso anno, l'atleta varesino sarà sicuramente uno dei pilastri - insieme con gli ex compagni di Treviso Renzi e Rullo - della "giovane Italia" che dal 16 al 26 luglio giocherà sull'isola greca di Rodi la manifestazione continentale di categoria. «Il secondo raduno con la Nazionale A è stata una piacevole sorpresa, ma da lunedì prossimo dovrei tornare con gli Under 20 con i quali punto a fare dei grandi Europei. So bene che mi aspetta una bella estate di lavoro, ma la stagione disputata in LegAdue è stata un'ottima palestra di crescita in tal senso: lo scorso anno sono rimasto fuori all'ultimo giro, ma stavolta dovrei essere uno dei leader del gruppo e le motivazioni per fare bene sono a mille». Gli impegni in chiave azzurra - Martinoni esordirà giovedì al PalaDozza con la Nazionale A sfidando una selezione di All Star Giba della quale farà parte Giacomo Galanda - sono ovviamente al centro dei pensieri dell'atleta del 1989, anche perché sul suo futuro sospeso tra Treviso e Varese non ci sono aggiornamenti... «Al momento non ci sono notizie: la Benetton sta ancora disputando i playoff e ovviamente è concentrata su altre situazioni, poi dovrà scegliere l'allenatore al quale toccherà prendere una decisione sulla mia posizione. I miei agenti dicono che bisognerà attendere almeno fino a metà giugno, dunque rimango in attesa degli eventi. D'altra parte quando decisi di andare a Treviso sapevo di aver compiuto una scelta ben precisa, così come ho fatto quando sono tornato a Varese l'estate scorsa: volevo fortemente provare a diventare un giocatore vero e sono convinto di aver preso la strada giusta, ora semplicemente stanno verificandosi le conseguenze di quella decisione». La sensazione è che più saranno ambiziosi i programmi di Treviso (giungendo in semifinale è certa la qualificazione ai preliminari di Eurolega) e più è probabile che Martinoni resti a Varese: Matteo vorrebbe comunque avere l'opportunità di mettersi alla prova della serie A con uno spazio sufficiente per poter dimostrare le sue qualità... «Il fatto che sia la Benetton che la Cimberio credano in me fa ovviamente molto piacere, da una parte o dall'altra sarà comunque serie A. Certo Treviso è piazzata bene e la qualificazione all'Eurolega mi fa pensare che sceglierà una fascia di giocatori di alto livello; personalmente mi piacerebbe avere minuti per verificarmi anche nella massima serie, sebbene non possa vantare pretese particolari perché io stesso dovrò mettermi alla prova. Quest'anno ho guadagnato credito in LegAdue, ma non mi monto la testa e so che dovrò lavorare ancora molto per crescere. Cosa mi aspetto in serie A? Sicuramente un campionato più fisico, forse con più spazio sul perimetro per lunghi atipici come me vista la presenza di centri d'area, ma per contro potrei fare più fatica contro avversari più grossi. Magari potrei provare a ritagliarmi minuti anche da ala piccola, ma queste sono scelte che spettano agli allenatori: certo tra Pillastrini o qualche "santone" slavo come Vujosevic o Repesa dei quali si parla a Treviso sarei in mano a dei veri maestri...». E se Martinoni dovesse restare a Varese l'auspicio dell'atleta cresciuto nella Robur et Fides è quello di puntare ancora sullo "zoccolo duro" della squadra che ha ottenuto la promozione in A: «Negli allenamenti dei giorni scorsi a Masnago c'eravamo soltanto noi giovani, dunque non si parlava molto del futuro. Attendiamo le decisioni della società, certamente sarebbe bello ritrovare molti del gruppo vincente della stagione passata perché eravamo davvero ben amalgamati. Se si ritiene che pur con gli innesti del caso il blocco della promozione possa essere valido anche in A, contare su una base di partenza dalla quale ripartire è una certezza importantissima. E sotto questo profilo le conferme di Childress e Galanda sarebbero un ottimo inizio: oltre a due giocatori validi sotto il piano tecnico si tratta dei veri pilastri dello spogliatoio». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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