Lucaweb Posted July 27, 2009 Share Posted July 27, 2009 DI GIANCARLO PIGIONATTI Dove trovare i soldi? Dove, in fondo, si sa: presso chi ne ha come professionisti e imprenditori purchè siano appassionati di basket e tifosoni, sempre che non li marchi a pressing quella crisi che, se morde davvero, magari non si vede o che, se è sbandierata, forse è più paventata che subìta. Probabilmente è più giusto chiedersi come trovare i soldi sapendo dove stanno, visto che la città raramente ha espresso, di slancio, disponibilità di risorse a favore delle proprie maggiori squadre. Capitò nel calcio molti anni fa attraverso una cordata di personaggi, in verità, attivati dal sindaco Sabatini costretto all’appello da un fallimento atroce del club. Allora il primo cittadino, con un’"adunata di patria", riuscì ad aggregare alcuni imprenditori varesini, ciascuno con un proprio contributo, anche se poi, nel tempo, ressero soltanto alcuni di loro, vale a dire Luigi Orrigoni e Claudio Milanese che, con Paolo Binda e qualcun altro, vi misero faccia e soldi veri. La Pall. Varese, sin qui, è parsa un’isola più o meno felice grazie a tre note famiglie varesine, quelle dei Borghi, dei Bulgheroni e dei Castiglioni in cinquant’anni di storia. Già, i Castiglioni. Ultimi paladini di una continuità che ora li spaventa dopo che, per più stagioni, hanno sganciato soldoni, pure talvolta, spesi male, visti i risultati non all’altezza del loro encomiabile impegno finanziario per spirito di servizio alla città la cui immagine, lo sappiamo tutti, si specchia, per fama e lustro, in Italia e in Europa grazie alla sua storica squadra. Nei giorni scorsi il presidente Claudio Maria Castiglioni ha manifestato su queste colonne la preoccupazione della sua famiglia di fronte a un nuovo impegno nel basket dopo una stagione vincente e premiante, quindi affrontata con la volontà di risalire nel grande basket da un disastroso scivolone. Il giovane presidente ha tenuto a far capire che non si tratta del solito "pianto dell’estate" e che, stavolta, davvero i conti di previsione fanno pensare la sua famiglia, già impegnata ad arginare una crisi che ha lasciato i suoi segni nelle aziende del Gruppo e, ovviamente, fra migliaia di famiglie di dipendenti. Come dire d’una Pallacanestro inquadrata dai sindacati tra i "gioielli di famiglia", cioè un lusso, superfluo rispetto ai problemi reali che angustiano la vita. Castiglioni ha così aperto le porte: ora, come non mai, s’augura che qualcuno si faccia avanti, non a chiacchiere ma con il "dinero", pronto egli a farsi più in là per non dare l’impressione di voler comandare con i soldi di altri. Resta da chiedersi se esista su piazza un acquirente reale e potente. Sennò cercasi petroliere libico o russo... Diversamente sono preziose anche più mani che aiutino, ben riconoscibili attraverso una presenza dei soci nel Consiglio del club. In questo caso bisogna sapersi proporre e avere rapporti giusti: ci permettiamo questo piccolo appunto affinché i Castiglioni sappiano aprirsi fattivamente a nuove e inconsuete strategie societarie. Aspetta e spera? Restano i dubbi, come le incertezze di un futuro che potrebbe aprirsi a scenari imbarazzanti, come quello d’una squadra alla "viva il parroco" o, peggio, da "rischio sparato" di retrocessione se non d’una rinuncia preliminare da parte dei Castiglioni per non dover magari chiudere, e tristemente, bottega a metà stagione. Lo stesso Cimberio, che, guarda caso, è un imprenditore piemontese e che resta al suo posto, non ha certo intenzione di fare da brutta comparsa nella massima serie. La cessione del diritto sportivo, in cambio di una LegAdue più praticabile, resta un’eventualità odiosa e balorda: roba da battere l’erba per spaventare i serpenti... Va esclusa. Il giovane Castiglioni, da persona molto seria qual è, ha comunque garantito l’iscrizione alla serie A, non noccioline, per dire di 350.000 euro a titolo di affiliazione alla Legabasket e di altre 350.000 di fidejussioni. Sin qui la Lega, altra cosa è la Federazione la quale, da quest’anno, pretende molto rigore (persino esagerato) nella tenuta dei bilanci, soprattutto alla voce contributi fiscali, vigilando, ogni due mesi, la Comtec, un suo organismo, sui versamenti che, si sa, sono nell’ordine del 45% - 50%: una stangata bell’e nota e risaputa. Qui bisognerebbe aprire un capitolo che vale anche per il calcio che soffre di concorrenza sleale con altri Paesi: in Spagna, per esempio, il prelievo fiscale, per ogni atleta dipendente d’un club, non supera il 24%, come dire che più guadagna Kakà, meno spende, del Milan ovviamente, il Real Madrid. Non solo ma a bilancio la Pall. Varese, come tutte le società, dovrà già prevedere eventuali costi in più, magari per un eventuale ritocco dell’organico a stagione in corso, compensabile da voci attive di capitale. I tifosi non conoscono queste cose ma è giusto che le sappiano, essendo la squadra, quale entità tecnica che presuppone un proprio costo, imprigionata da catene scoraggianti. Detto questo, però, la Pall. Varese, che mai potrà diventare una Polisportiva di fatto e di diritto, non esistendo, a quanto pare, leggi del genere a regolamentare i club professionistici (una volta per tutte sia chiaro un argomento che, a volte, sembra far farneticare qualcuno), s’augura perlomeno di ampliare la sua rete di piccoli sponsor e, in questo senso, non potendo aspettare la manna dal cielo, si sta guardando attorno, come ha già fatto per il giovane Mian, per delineare la squadra della prossima stagione. Interessa e alla grande Marco Cusin, classe 1985, di Pordenone, 211 centimetri, promosso in serie A con Soresina nella stagione appena chiusa. E’ solo un’indiscrezione ma abbiamo ragione di credere che la Cimberio, seppur in concorrenza con altri club (la Virtus Bologna?), voglia mettere la mani sul lungo italiano, molto cresciuto tecnicamente nelle ultime stagioni dopo le esperienze di Trieste, Biella, Ferrara e Fabriano. Una cosa è certa: Varese sta puntando su un pivot vero, il che rende la bontà dell’idea, avendo già temuto personalmente ben altre strategie sotto i canestri. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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