Lucaweb Posted August 23, 2009 Share Posted August 23, 2009 di GIANCARLO PIGIONATTI Il tifoso innanzitutto. Che, di questi tempi, lontano da realtà stringenti, ama un po’ sognare, se non idealizzare la propria squadra. Succede dappertutto, soprattutto nel calcio, tant’è che tanti botti di mercato annunciati, poi smentiti dalla realtà a distanza, appassionano ugualmente, come in una fiera dei sogni. Il basket non spara missili terra-aria, anzi molte società stanno pensando come sbarcare il lunario nella prossima stagione, succede anche a Varese dove bisogna fare di tanto realismo (non però catastrofico) una virtù. Sappiamo delle possibili prospettive per mettere insieme quel milioncino che mancherebbe ai Castiglioni per un budget che già poggia su una base di entrate verosimili (da abbonati, biglietti e sponsor), non disposta la proprietà a rimetterci nuove barcate di soldi in un momento molto delicato per le proprie aziende. Su queste colonne, ieri, abbiamo ospitato un intervento-quadro di Mario Oioli per fare chiarezza su quelle ipotesi (come polisportive o cooperative per dire anche di azionariato popolare) che, pur evocate spesso, risultano meno credibili di una moneta di tre euro. Augurandoci l’ingresso di qualche socio nel consiglio della Pall. Varese ma senza farci prendere dalle illusioni, crediamo vieppiù nelle solite strade maestre, quelle degli abbonati da ingrossare e sin d’ora attraverso una stimolante campagna, basterebbe una prelazione di decine di euro per fare una conta di fedelissimi e di contributi sicuri. Chiamalo, se vuoi, azionariato popolare vero e genuino, com’è un’adesione alla causa. L’altro, agitato da chi non ha argomenti, impone la partecipazione agli utili o meglio alle perdite che sono ben poco popolari. Ci ripetiamo ma giova. La Pall. Varese, che se ne dica, è stata iscritta alla serie A1 che costa 350.000 euro per l’affiliazione e che implica una fidejussione bancaria di altrettanti, a quanto pare, onorata. Dunque, la Cimberio sarà al via. Come, non si sa. Da rischio retrocessione? O da salvezza tranquilla? O addirittura con qualche chance in più? La sua forza potenziale dipenderà innanzitutto dal budget che verrà definito, quindi dalle scelte di squadra visto che non sempre i soldi fanno i risultati e qui, si sa, è capitato anche il contrario. Già c’è un’idea di fondo su cui poggerà la squadra, riguarda la base-promozione, vale a dire gli italiani e i giovani ai quali si aggiungeranno altri ragazzi per quel processo di investimento nel tempo, proclamato ma non mantenuto in passato. I risultati, come dimostrano i campionati (attenti, c’è un quasi abisso tra serie A e LegAdue), dipendono dalla chimica giusta per tecnica, atletismo, spirito giusto e disponibilità al lavoro. E contano molto le individualità, anche solo due, tre, se speciali, per uno zoccolo duro e, voilà, il gioco è fattibile. Ora come ora va condivisa la filosofia della società, alla scoperta di ragazzi come Fabio Mian (uno che segna 30 punti nelle finali Under 17) nel pensare al suo futuro in virtù di serie intenzioni di continuità. Certo, ci sono giovani e giovani. Non tutti sono fenomeni, se qualcuno lo sarà, la squadra lieviterà di valore in campo o comunque nelle voci attive del suo bilancio. Più giovani buoni o comunque da carriera significano soldini, basti pensare a una norma secondo cui se un giovane, compiuti i 21 anni ma senza contratto, finisce in serie A con un’altra squadra, il club di appartenenza incassa 10.000 euro ogni anno o 8.500 se in LegAdue e via scalando secondo le categorie. Poi ci sono giovani sotto contratto che, poi ceduti, come Bolzonella e Francesco Conti, fruttano dai 20 ai 40.000 euro. Se capita il fenomeno, che non si può trattenere, la sua liberalizzazione può valere 100 o 200mila euro. Un affare. Se pensiamo alle infelici rinunce del giovane Basile perché c’era in casa Meneghin e dell’ancora imberbe Poeta avendo in biancorosso Bolzonella, la società avrebbe avuto di che scegliere per arricchire la squadra o fare cassa. Altri esempi, meno clamorosi, riguardano Canavesi, Brian Sacchetti e lo stesso Gergati, varesino puro ma preso attraverso un ciclo tortuoso. L’esempio di Martinoni, l’ultimo della serie, fa ancora più arrabbiare: Varese lo vuol confermare ma dipende dalla Benetton Treviso che l’ha battuta facendo spesa in casa dei cugini Robur. Quale Cimberio sarà? I propositi di conferme, da mercanteggiare, sono noti, riguardano Galanda, Childress, mentre Cotani e Passera hanno già un contratto garantito e Gergati è sicuro biancorosso. Alla Cimberio, s’è anticipato su queste colonne e da tempo, nutre forti interessi per Marco Cusin e ha messo gli occhi su Brion Rush, guardia americana dello Strasburgo che ha chiuso in Francia con 20.7 punti di media a gara. Ci piace l’idea, anche perché lo indicammo l’anno scorso dopo averlo visto un paio di volte in Eurolega nelle file del Roanne. Sicuramente qualità e prezzo varranno l’orientamento di Pillastrini che lavora per Varese. Se sono rose, fioriranno. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts