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Come un sasso nello stagno


Lucaweb

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di GIANCARLO PIGIONATTI

Meglio tardi che mai. Ci fa allora piacere constatare che Ezio Salviato si sia dimostrato un uomo di parola. Da alcune stagioni auspicavamo una sua presenza nella Pall. Varese, e poco importava a quale titolo, sapendolo vero tifoso, persino quando, con Pippo Scope, un’azienda di famiglia, sponsorizzava l’Olimpia Milano di cui poi rimase socio. In frantumi il feeling con il club milanese, Salviato, che s’era concentrato sull’altra azienda di famiglia, quella di carni bovine pregiate, a Gemonio, pareva sparito dalla circolazione sportiva, invece rieccolo spuntare in scena con tempismo da... adunata biancorossa, visto il momento di maggior richiamo della famiglia Castiglioni, per garantire il suo contributo. Salviato era stato sempre chiaro: «Un giorno - diceva - darò una mano a Varese, sempre che sulla tolda di comando resteranno i Castiglioni dei quali mi fido ciecamente».

Già l’attuale proprietà, che ne dica qualcuno, resta il vero "motorone" d’una continuità nella quale bisogna credere impegnandosi. Così ha fatto Salviato attraverso l’abbinamento della sua Bembo (come abbiamo anticipato ieri) al club. Resta da capire quale sia l’entità di questa partecipazione ma nessuno snocciola cifre preferendo una riservatezza anche incomprensibile, in realtà il contributo finanziario, non certo fenomenale, è paragonabile a un bel sasso nello stagno, lanciato da un imprenditore solido e serio, soprattutto, varesino.

Già, le solite strade. Non deserte come quelle di soci che assomigliano a quei tartari nostrani evocati da Cesare Pavese in una sua opera ma battutissime dagli sponsor, fieri di far squadra fuori del parquet. Quindi dai tifosi, tanti quanti sono gli abbonati i quali, ogni volta, fanno tintinnare soldi freschi nelle casse biancorosse in vista, come pegno di fede, d’un nuovo campionato. Varese, sotto questo profilo, resta in buone mani, come testimoniano i numeri d’ogni anno, per spettatori e incassi, depositati in Lega. Roba da far invidia ad altri club. Certo è che, se si gonfiassero le fila dei fedelissimi, attraverso un’azzeccata e anticipata campagna, scusate se insistiamo, il club potrebbe trovarsi nuove e maggiori sicurezze in tema di budget. Si dirà che tra 2.800 e 3.800 abbonati non c’è una differenza biblica, è vero, ma 200 o 300.000 euro in più e sicuri da contabilizzare fanno respirare i bilanci di previsione. A queste risorse vanno aggiunte quelle dei piccoli sponsor il cui numero fa la forza accanto a Cimberio (cui essere grati) e giust’appunto a Ezio Salviato.

Va avanti per la sua strada l’iniziativa di Varese Europea, sostenuta da Arturo Bortoluzzi il quale non ha alcuna intenzione di passare per Don Chisciotte: l’impegno dell’associazione presieduta dal sindaco Attilio Fontana, già riconoscibile per un primo contributo (pare 10.000 euro), promuove il coinvolgimento di più comuni attorno a una squadra che, si sa, dà lustro nel mondo a un’intera provincia. Quanti saranno gli aderenti? Fossero anche pochi, sarebbero meno che niente. E virtuosi.

Il successo del Rugby Varese nel suo triduo notturno, frequentato da un "delirio" di giovani, può far già pensare a riuscita l’idea della Cimberio presente alla "Notte Bianca" di sabato attraverso uno stand con bancarelle: in vendita il suo merchandising, birra e salamelle, a cura dei ragazzi della Curva Nord, pronti a dare una mano. Certo, si tratta di soldini, da far sorridere club come l’Armani o la Montepaschi ma qui le banche c’erano una volta... Ed è quel che, evidentemente, Varese città si merita. Una cosa è vera: tanti fermenti fanno un clamore per dire che tanti "cicin" che fanno un "ciciun", aspettando e sperando.

E la squadra? E’ mezza fatta con Childress, Galanda, Cotani, Passera e Gergati cui affiancare, tra i dodici biancorossi in organico, Fabio Mian, ragazzo di talento nonché Antonelli. Certo, ancora mancano le conferme, nero su bianco, di Galanda e Childress ma alla resa dei conti i due leader della stagione scorsa faranno ancora da prolunga di Pillastrini in campo. E mancano gli stranieri, verosimilmente pezzi grossi che facciano lievitare all’insù i valori della squadra, sennò sarà una stagione delle streghe. E pur si muove, vien da dire della Pall. Varese, nonostante i tempacci. Il marchio tira, vedremo con quali risultati di cassa e di squadra.

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