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Oggi al Sacro Monte il raduno Cimberio


Lucaweb

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di Francesco Caielli

VARESE Animali da palestra, ecco cosa sono gli allenatori. Proprio non ce la fanno a stare lontani da allenamenti e partite, e l'estate per loro è un periodo strano: settimane passate a far finta di riposarsi, contando i giorni che separano dal raduno. Stefano Pillastrini non sfugge alla regola, e sentirlo carico come una molla per l'inizio di questa nuova stagione è la miglior garanzia per i tifosi di Varese.

«Già - morde il freno il coach biancorosso - ci siamo: partiamo per questa avventura stimolante, e siamo tutti quanti carichi. C'è il giusto entusiasmo, e abbiamo costruito una squadra che definirei equilibrata, forte di tanti elementi che avevamo con noi già l'anno scorso».

Sarà questo il punto di forza della Cimberio?

Le altre squadre metteranno sul piatto tutto il talento dei loro giocatori, noi risponderemo con la forza del nostro collettivo e con il nostro essere squadra. Abbiamo lavorato insieme per un anno, e quando dicevo che la promozione in Al sarebbe stata solo una tappa del nostro percorso, mi riferivo proprio a questo. Vincendo la LegaDue non abbiamo esaurito il nostro compito, anzi: adesso arriva il bello.

E il lavoro fatto l'anno scorso ci servirà tantissimo, da domani e per tutta la stagione.

Cosa chiederà alla squadra?

Di essere squadra, e di tirare fuori tutto quello che ha dentro in ogni momento: solo così riusciremo a portare a termine i nostri obiettivi. Tenendo presente che sarà difficilissimo, perché il livello medio di questo campionato è molto alto.

Gli occhi sono puntati soprattutto sui nuovi americani, giocatori che lei ha voluto e che conosce benissimo. Due garanzie?

Sono due giocatori estremamente diversi. Thomas è molto più regolare, sappiamo quello che può dare e sappiamo che ogni volta ce lo darà, e abbiamo chiaro che cosa aspettarci da lui. Slay invece è decisamente più esuberante, molto meno continuo rispetto a Jobey ma dotato di un talento semplicemente mostruoso. In una squadra equilibrata e quadrata come la nostra, i suoi sprazzi di agonismo e talento rappresenteranno una variabile importantissima. Childress avrà nelle mani le chiavi della squadra. Gli scettici sostengono che i suoi trentasette anni si faranno sentire. Randy se ne infischia della carta d'identità, e non ho dubbi sulla nostra scelta di puntare su di lui. Ho trovato Childress nelle stesse condizioni fisiche in cui lo trovai armi fa a Montegranaro: lui non è vecchio.

Gli scettici, sempre loro, puntano il dito sulla panchina: troppo corta e inesperta.

In panchina abbiamo una serie di giocatori dai quali ci aspettiamo molto, ragazzi chiamati a un salto di qualità decisivo. Parlo di Passera, Gergati, Martinoni e Antonelli: loro potrebbero davvero essere un valore aggiunto importante per la nostra squadra. Ha sempre sottolineato l'importanza dei ritiri, ma quest'anno la squadra resterà a Varese.

Sarà un problema?

No, per due motivi. Innanzitutto quest'anno ci raduniamo più tardi rispetto al solito, quindi le condizioni climatiche di una città come Varese ci permetteranno di lavorare tranquillamente. E poi non avevamo bisogno di un ritiro, perché il gruppo è praticamente già fatto visto che a grandi linee è quello dello scorso anno. Senza tralasciare il fatto che staremo sempre insieme: a partire dalla colazione al Palace passando per il pranzo, sarà davvero come essere in ritiro.

Quale sarà la parola d'ordine per questa stagione?

Umiltà. Dobbiamo metterci in testa che sarà durissima e che dovremo soffrire parecchio, tutti insieme. Solo così riusciremo a centrare il grande obiettivo di quest'anno, chiamato salvezza. Francesco Caielli

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