Lucaweb Posted October 30, 2009 Share Posted October 30, 2009 di Giuseppe Sciascia Chiuso col botto il cammino precampionato di una Cimberio che dopo gli affanni iniziali (cinque sconfitte consecutive tra Castelfiorentino, Desio ed il Memiorial Fermi) ha vistosamente cambiato volto con una serie di prestazioni prima solide e poi addirittura brillanti che sono valse al team di Pillastrini un inedito successo nell’edizione 2009 del Memorial Ruffo di Castellanza. Perfino scintillante sul fronte offensivo la Varese in formato-PalaBorsani, con un secondo tempo da spellarsi le mani (leggi 56 punti "fatturati" in 20’) ed una serie di giocate di ottima fattura corale che hanno esaltato a turno Morandais, Galanda e Childress (visto finalmente in versione-campionato con i 12 punti negli ultimi 2’40" della finale di sabato a piegare definitivamente la resistenza della Carife). Un "voltafaccia" talmente rapido da lasciare quasi stupito lo stesso Stefano Pillastrini nella "disamina" finale del precampionato varesino: «Se devo essere sincero la squadra si è espressa in maniera nettamente superiore alle mie aspettative - confessa il coach della Cimberio - Vero è che abbiamo scaricato un po’ le tossine iniziali e sul piano atletico siamo molto più sciolti rispetto a 10-15 giorni fa, ma sono quasi preoccupato di avere una squadra così brillante come quella di Castellanza. Spero comunque che la vittoria del Memorial Ruffo ci dia la carica necessaria per lavorare ancora sui molti particolari nei quali possiamo e dobbiamo crescere, senza pensare invece che la missione-salvezza diverrà più facile del previsto: dobbiamo essere consapevoli che ci aspetto un campionato durissimo, dunque prendiamo atto del buon lavoro svolto e proseguiamo su questa strada in vista del primo difficilissimo ostacolo di nome Milano ». Per un allenatore amante del lavoro come quello della Cimberio è sicuramente molto più facile soffermarsi sugli aspetti da migliorare piuttosto che su quelli già affidabili in chiave-campionato al termine del ciclo delle 12 gare amichevoli (bilancio complessivo di 5 vittorie e 7 sconfitte). «La fluidità della circolazione di palla e la velocità delle esecuzioni offensive sono già a buon punto, come dimostra il numero elevato di tiri aperti ricavato nelle ultime gare - spiega Pillastrini - Dove dobbiamo migliorare è nel controllo dei ritmi e nella capacità di non commettere errori in serie: sabato contro Ferrara abbiamo sprecato 9 punti di vantaggio con 4 possessi gestiti in maniera pessima tra attacco e difesa. Va bene vivere di entusiasmo e folate in attacco, ma dobbiamo imparare ad evitare la depressione quando le cose non ci vanno bene. Altro aspetto nel quale dobbiamo crescere è la solidità difensiva generale, in ogni caso sono tanti i particolari che possiamo leggere meglio ». Ma in effetti l’insistenza sui particolari da parte del coach varesino "nasconde" il lato buono della medaglia, ossia che la Cimberio ha già trovato in fretta una sua identità corale soprattutto in attacco, dove l’addizione in corsa di un Morandais in versione "sparafucile" ha rappresentato l’effettiva "quadratura del cerchio": «La necessità di un’aggiunta a settembre era ben chiara, ma se all’inizio pensavo alla ricerca di un lungo, la sensazione di essere troppo dipendenti da Thomas mi ha portato a cambiare idea. Il rendimento iniziale di Michel fa pensare che la scelta sia stata azzeccata: in questo modo non dipendiamo da un solo attaccante perimetrale ma abbiamo più opzioni disponibili tra le quali "pescare" di volta in volta». La stima "secca" sullo stato di preparazione della squadra vede invece un Pillastrini "iper-realista" nel giudicare la situazione attuale: «Difficile da dire con precisione, direi comunque che siamo tra il 50 ed il 60 per cento del potenziale ma questo non significa che siamo al giusto "punto di cottura": sicuramente noi siamo a buon punto pur con tanti particolari sui quali concentrarci per aumentare la qualità complessiva del gioco, ma alla lunga cresceranno anche gli altri che al momento sono un cantiere aperto, ma hanno più margine di noi non avendoinvece il vantaggio del lavoro comune sul quale noi possiamo contare al momento attuale. Insomma non dimentichiamo qual’è il nostro compito e il nostro modo di lavorare, perchè la strada della salvezza è tutta da percorrere...». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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