Il Briatore Delle Prealpi Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 LINK Metto solo il link. Le foto turbano parecchio... Ah...è morto per una caduta............ Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponchiaz Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 Penso che Alfano avrebbe fatto meglio ad ostentare meno sicumera. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ale Div. Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 Bell'articolo su magazine della fondazione di farefuturo. Un uomo non può morire così Caso Cucchi: tutta la verità, oltre ogni logica omertosa di Filippo Rossi Verità. Naturalmente verità. Verità e legalità per tutti, ma proprio tutti: in fondo è semplice. Deve essere semplice. Perché uno Stato democratico non può nascondersi dietro la reticenza degli apparati burocratici. Perché verità e legalità devono essere “uguali per tutti”, come la legge. Non è possibile che, in uno Stato di diritto, ci sia qualcuno per cui questa regola non valga: fosse anche un poliziotto, un carabiniere, un militare, un agente carcerario o chiunque voi vogliate. Non può esistere una “terra di mezzo” in cui si consente quello che non è consentito, in cui si difende l’indifendibile, in cui la responsabilità individuale va a farsi friggere in nome di un “codice” non scritto che sa tanto, troppo, di omertà tribale. La vicenda è quella di Stefano Cucchi, trentenne romano arrestato all’alba di venerdì 16 ottobre e restituito alla famiglia giovedì 22, cadavere, con la faccia completamente tumefatta, gonfia, l’occhio rientrato nell’orbita, la mascella fuori posto, i denti spezzati, lividi e lesioni in tutto il corpo. Cosa è successo a Stefano, un ragazzo di appena quaranta chili? Come è morto? Le domande sono semplici. Le risposte lo devono essere altrettanto. Perché non è possibile che un ragazzo muoia così, lontano dai genitori, dagli affetti, senza che nessuno dia una risposta chiara, senza che nessuno si assuma le responsabilità di quanto è successo. Qualsiasi cosa sia successo. Ecco la storia: secca, senza fronzoli, senza retorica, così come raccontata dal Secolo d’Italia. Stefano arriva a casa, nella zona Casilina, nella notte tra giovedì e venerdì, accompagnato da due carabinieri in borghese. Lo hanno fermato poco prima, gli hanno trovato in tasca venti grammi di marjuana, una dose di cocaina e due pasticche. Cercano altra droga, probabilmente lo sospettano di spaccio. Nulla viene trovato, ma Stefano viene comunque portato via in vista del processo per direttissima, fissato per venerdì alle 9. Quando arriva in aula è già un’altra persona. Si dichiara colpevole di detenzione di droga “in quanto consumatore”, viene rinviato a giudizio ma sta così male che il giudice lo spedisce all’ambulatorio del Palazzo di Giustizia. Il referto conferma problemi gravi alla schiena e alle gambe e il giudizio – generico ma inequivocabile – viene dall’infermeria di Regina Coeli che manda Stefano al Fatebenefratelli per fare radiografie alla schiena e alla testa: esce fuori la frattura di due vertebre, ma il ragazzo viene riportato in cella. Sabato mattina nuova corsa all’ospedale, al Pertini. Il detenuto sta male, finalmente alle nove di sera qualcuno pensa di avvertire la famiglia che si precipita al “padiglione detenuti” del grande ospedale romano e trova un piantone irremovibile: «Niente visite, tornate lunedì. E comunque non preoccupatevi. Non è niente di grave». La storia si ripete lunedì. Poi martedì. E il giorno dopo, mercoledì, il padre di Stefano ottiene finalmente un regolare permesso di colloquio dal tribunale di roma, ma controfirmato da un ufficio di Regina Coeli che chiude alle 12,45. Il tempo non basta, tutto rinviato a giovedì. Ma giovedì mattina, alle 6,20, Stefano muore. Di “morte naturale” scrive il medico di turno. Inutile citare Il processo di Kafka, inutile citare il Sud America, e nemmeno la Turchia di Fuga di Mezzanotte. Inutile ogni retorica. E inutili le parole. L’unica cosa utile, a questo punto, è la verità. Tutta la verità. Il resto non conta. 30 ottobre 2009 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ale Div. Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 http://www.mirorenzaglia.org/?p=10042 Stefano Cucchi: ucciso in carcere. Ora, la verità 30th ott 2009 Nicola Piras Un altro caso come quello di Aldrovandi, il ragazzo ucciso dalla polizia a Ferrara? Oggi i riflettori sono puntati su Stefano Cucchi. Il giovane aveva 31 anni, alle spalle la comunità di recupero, appena 43 kg di peso e in tasca circa 20 gr di marijuana, poca cocaina, 2 pasticche (di ecstasy per gli agenti, di calmanti per il padre del ragazzo). È stato condotto in carcere la notte tra il 15 e il 16 Ottobre. Ne è uscito la prima mattina del 22 dentro una bara. Fatto, di non poca rilevanza, soggiace nelle sue condizioni di salute ottime al momento dell’arresto. Il pm sta indagando per omicidio preterintenzionale. Ma se la famiglia non avesse denunciato i fatti probabilmente tutto sarebbe messo a tacere. Proviamo a ricostruire l’accaduto. Il giovane viene fermato intorno alle 23.30 del 15 ottobre dai carabinieri che gli contestano il possesso di una piccola dose di stupefacenti. All’1.30 della mattina il ragazzo, scortato in casa dai militari, assiste a una perquisizione della sua camera, che non da frutti, per poi essere condotto in galera. La mattina dopo parteciperà al processo per direttissima con il volto evidentemente tumefatto. I medici dell’ambulatorio del Palazzo di Giustizia stileranno un referto medico che rileva “lesioni ecchimotiche in regione palpebrale inferiore, bilateralmente” inoltre “lesioni agli arti inferiori e alla regione sacrale”. Durante il processo Stefano lamenta il fatto che gli sia stato affidato un legale d’ufficio piuttosto che il suo avvocato di fiducia. Dal carcere di Regina Coeli, viste le sue precarie condizioni di salute, Stefano viene condotto all’ospedale Fatebenefratelli. Dove una radiografia evidenzierà ” la frattura corpo vertebrale L3 dell’emisona sinistra e la frattura della vertebra coccigea”. Quindi rispedito in carcere. La mattina seguente, visto l’aggravarsi della sua situazione, il detenuto verrà portato presso il padiglione detenuti dell’Ospedale Pertini. La domenica verso le 21:00 la famiglia avvertita del trasferimento del giovane si reca in ospedale. Dove un piantone, rassicuradoli per le condizioni di salute del figlio, gli impedisce il colloquio. La visita dei familiari viene impedita sino al martedì successivo. Il mercoledì il padre di Stefano ottiene un permesso del giudice del tribunale di sorveglianza per avere un colloquio con il figlio detenuto. Mancante però del visto, dunque tutto slitta ancora di un giorno. Alle ore 6.20 della mattina seguente il giovane Stefano Cucchi muore. Il referto medico dell’autopsia riferisce che il decesso sia avvenuto “per cause naturali”. La Polizia penitenziaria e l’arma dei Carabinieri tessono vicendevolmente alibi tesi a scagionarsi. Del resto, come affermano “era debilitato”, “le nostre camere di sicurezza, che sono quelle regolamentari, non sono certo alberghi a cinque stelle”. Senza dubbio, spiegazioni poco plausibili. Che lasciano seri dubbi sullo svolgersi della vicenda dal tragico esito. La famiglia sconvolta ha, volontariamente, diffuso le drammatiche e, per certi versi, raccapriccianti immagini della salma di Stefano. Segnato da evidenti segni di percosse sul volto, tumefazioni, un occhio rientrato nell’orbita, la mascella spaccata. Immagini orribili che riportano la situazione oltre le divagazioni del caso. Oltre le dichiarazioni scandalizzate e bipartisan dei parlamentari che vogliono luce su questa vicenda. Oltre chi, con cattivo gusto e pessima scelta dei tempi, difende l’Arma. I termini medici servono a ben poco. In quel volto si legge l’orrore di una rabbia cieca e immotivata. Si legge l’innocenza di chi è con le spalle al muro. Di chi non può difendersi e cede. La tristezza di chi abbandona la vita senza il commiato della famiglia. Questo voi lo chiamate Stato di Diritto? Dov’è la tanto vantata “risposta delle istituzioni”? Questo non è Stato ma, bisognerebbe piuttosto chiedersi, chi è “Stato”? Chi ha ridotto così la patria del diritto romano, fondamento del diritto continentale? Perché chi dovrebbe difenderci, chi è addetto a far rispettare le leggi si riduce a barbaro e bruto?Ci lamentiamo della violenza gratuita, con aria da moralisti e benpensanti, e poi la dispensiamo come fosse un giocattolo? Condanniamola, emarginiamola, agiamo in modo che non si verifichi più che uno Stato si faccia carnefice e poi si mimetizzi vittima. Chi sbaglia deve pagare. Sia questo carabiniere, civile o poliziotto. Lo stato deve agire severamente nei confronti di chi commette reati di tale efferatezza. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mangusta Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 Perché uno Stato democratico non può nascondersi dietro la reticenza degli apparati burocratici. Perché verità e legalità devono essere “uguali per tutti”, come la legge. Non è possibile che, in uno Stato di diritto, ci sia qualcuno per cui questa regola non valga: fosse anche un poliziotto, un carabiniere, un militare, un agente carcerario o chiunque voi vogliate. Non può esistere una “terra di mezzo” in cui si consente quello che non è consentito, in cui si difende l’indifendibile, in cui la responsabilità individuale va a farsi friggere in nome di un “codice” non scritto che sa tanto, troppo, di omertà tribale. In queste parole stà il problema, oggi in Italia siamo davanti a uomini che si ergono a giudici e giustizieri senza averne l'autorità; non c'entra niente con il caso che stiamo trattando ma per capire il momento descrivo un fatto accadutomi l'altro giorno. Normale posto di blocco di Polizia vengo fermato, non avevo commesso alcun reato ( alta velocità-sorpasso vietato ecc.) solo un normale controllo...gli agenti hanno assunto un atteggiamento ostile come se davanti avessero un pregiudicato pericoloso pluriomicida con modi e metodi alquanto discutibili...con la mia "proverbiale" calma dopo alcuni minuti ho fatto notare la cosa agli agenti affermando che magari con un sorriso e con modi più educati il cittadino sarebbe più vicino alle forze dell'ordine, la mitraglietta sarebbe opportuno venisse puntata non addosso all' automobilista fermato (non si sa mai cosa può accadere...) ma puntata verso terra ecc. ecc. Insomma lasciamo stare il resto ( simpatico diverbio verbae tra me e gli agenti... ) ma ciò che è sbagliato è l'atteggiamento e l'assunzione ad ergersi PALADINI DEL GIUSTO!!! Non ci siamo care forze dell'ordine, non ci siamo...nessuno può picchiare-maltrattare-uccidere u uomo sia esso delinquente o meno... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponchiaz Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 Avranno parlato col tizio che avevi coperto nella sparatoria... Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 Vicenda agghiacciante sulla quale spero si possa fare piena luce. Allucinante !! Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 31, 2009 Share Posted October 31, 2009 30 ottobre 2009 Le nostre prigioni Anche lo stato è in cerca di spiegazioni per la morte di Stefano Cucchi Ufficialmente, anche lo stato è in cerca di spiegazioni sulla vicenda di Stefano Cucchi, il trentunenne fermato a Roma dai carabinieri nella notte di giovedì 15 ottobre e deceduto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Il pubblico ministero, Vincenzo Barba, ha infatti aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per omicidio preterintenzionale. La magistratura avrebbe già interrogato i militari della stazione Appio Claudio che fermarono il giovane – in possesso di 20 grammi di stupefacenti –, il medico del tribunale che lo visitò la mattina dopo durante l’udienza per direttissima, oltre alle guardie carcerarie. In serata sono arrivate anche le parole del ministro della Giustizia, Angelino Alfano: “Pieno sostegno alle indagini e celerità nell’accertamento della verità e dei colpevoli”. E secondo Franco Ionta, capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, “nel giro di pochi giorni”, una volta terminata la fase acquisitoria da parte della procura di Roma, prenderà il via anche l’inchiesta amministrativa disposta dal Guardasigilli. “E’ un primo elementare risultato della nostra mobilitazione bipartisan”, dice al Foglio Luigi Manconi, ex sottosegretario alla Giustizia, che due giorni fa, con i familiari di Cucchi e l’associazione A buon diritto, aveva organizzato una conferenza stampa in Parlamento assieme a rappresentanti di centrodestra e centrosinistra. “Continuo a lavorare alla costituzione di un comitato per fare luce sulla vicenda”, assicura Manconi. Eppure l’avvocato della famiglia di Stefano, Fabio Anselmo, al Foglio spiega: “Io, come la famiglia Cucchi, sono costretto ad aspettare le notizie che mi danno i giornalisti”. Il pm infatti, nel pomeriggio, non aveva ancora contattato Anselmo, che pure aveva presentato alcune istanze. Passaggi procedurali a parte, l’avvocato ha chiesto ad esempio di individuare un nuovo medico legale che non sia legato alla polizia giudiziaria, come anche di indagare tutti quelli che hanno avuto a che fare con il ragazzo a partire dalla sera del fermo: “Serve a tutelarli”, precisa Anselmi. Anche perché ora il tentativo è quello di ricostruire nel modo più dettagliato possibile cosa sia avvenuto nel passaggio del giovane attraverso quattro strutture differenti: la caserma nella notte tra 15 e 16 ottobre, il tribunale la mattina del 16, infine il carcere Regina Coeli e il reparto carcerario dell’ospedale Pertini. Un percorso complesso, terminato sul tavolo di un obitorio, con il corpo di Stefano visibilmente segnato, sul volto e sulla schiena. Fonti vicine al vertice di Regina Coeli, a conoscenza dei risultati della visita medica effettuata d’ufficio all’ingresso del penitenziario, dicono al Foglio: “Cucchi aveva già il volto tumefatto e lamentava altri dolori alla schiena. Per questo, visto che la radiologia in quel momento era chiusa, lo abbiamo portato immediatamente all’ospedale Fatebenefratelli”. Mentre il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si dice “certo” del “comportamento assolutamente corretto dei carabinieri”. Ma oltre all’origine delle lesioni è ancora da spiegare la negazione del diritto del fermato a ricorrere subito all’avvocato di fiducia (lo sostengono i familiari e da ieri anche Manconi), l’impedimento per i genitori di conoscere le condizioni del figlio ricoverato e di parlare con i sanitari. “Lasciamo tempo agli accertamenti, ma è difficile non pensare a recenti casi di cronaca dello stesso tipo”, commenta al Foglio Piero Sansonetti, oggi direttore de Gli Altri, e che alla guida di Liberazione fu tra i primi a sollevare con forza il caso di Federico Aldrovandi. Quest’ultimo, diciottenne di Ferrara, nel 2005 morì per le percosse di alcuni agenti che lo avevano fermato, poi condannati in primo grado lo scorso luglio: “Se quella vicenda non si fosse trasformata in un caso pubblico – spiega Sansonetti – forse saremmo rimasti fermi alle tesi curiose che, ieri come oggi, sono addotte in un primo momento”. Il riferimento è all’ipotesi di una “caduta accidentale” per le scale, riferita mercoledì dal ministro Alfano. “Ripetevamo quanto comunicato dal carcere”, hanno detto subito dal ministero di via Arenula; “della caduta si parla per la prima volta nel precedente referto del tribunale”, sostengono invece da Regina Coeli. “Resta un aspetto positivo di tutta questa vicenda, se proprio lo si deve trovare – continua Sansonetti – che il mondo politico non si è fatto intimorire e ha chiesto in maniera netta che si facesse chiarezza”. E la stampa? “Da una quindicina d’anni, come testimoniano anche i recenti tormentoni su trans ed escort, i giornali sono più interessati al linciaggio ed evidentemente dedicano minore attenzione alla difesa dei diritti dell’individuo. Con una stampa più garantista, e veramente libera, questi episodi sarebbero meno frequenti”. E per il futuro? “Torna d’attualità l’idea di istituire un Garante nazionale per le persone private della libertà”, dice al Foglio Salvo Fleres, senatore Pdl, che ha depositato una proposta di legge in tal senso al Senato. E lo stesso ha fatto alla Camera Rita Bernardini (Radicali-Pd): “Un organo indipendente dall’esecutivo e con poteri reali di sindacato ispettivo nelle carceri e nei luoghi di detenzione delle caserme di carabinieri e polizia – dice la deputata – costituirebbe una forma di controllo fondamentale. Un modo di inverare innanzitutto l’articolo 13 della Costituzione”. © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO di Marco Valerio Lo Prete Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 (edited) Avevo visto finora solo le foto della schiena. Vederlo in volto mi ha sconvolta e mi ha lasciato un forte senso di nausea. Ma come si fa a parlare di morte naturale? Edited November 2, 2009 by Long Leg Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 (edited) Normale posto di blocco di Polizia vengo fermato, non avevo commesso alcun reato ( alta velocità-sorpasso vietato ecc.) solo un normale controllo...gli agenti hanno assunto un atteggiamento ostile come se davanti avessero un pregiudicato pericoloso pluriomicida con modi e metodi alquanto discutibili...con la mia "proverbiale" calma dopo alcuni minuti ho fatto notare la cosa agli agenti affermando che magari con un sorriso e con modi più educati il cittadino sarebbe più vicino alle forze dell'ordine, la mitraglietta sarebbe opportuno venisse puntata non addosso all' automobilista fermato (non si sa mai cosa può accadere...) ma puntata verso terra ecc. ecc.Insomma lasciamo stare il resto ( simpatico diverbio verbae tra me e gli agenti... ) ma ciò che è sbagliato è l'atteggiamento e l'assunzione ad ergersi PALADINI DEL GIUSTO!!! Non ci siamo care forze dell'ordine, non ci siamo...nessuno può picchiare-maltrattare-uccidere u uomo sia esso delinquente o meno... Io prego ogni giorno perchè non mi fermino a un posto di blocco, se li vedo a distanza cerco una strada alternativa..mia moglie all'inizio pensava fossi un pregiudicato.. Comunque, più queste merde si prendono condanne-barzellette (sempre se le prendono) più si sentiranno in diritto di operare in questo modo..parandosi il culo tra di loro (novità eh?) Edited November 2, 2009 by Guinness Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dragonheart Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 C'è una certa confusione sulle cause e sulle responsabilità. Sarà perchè gli Ospedali hanno un'assicurazione e le carceri no? ROMA — L’accusa della sorella di Stefano Cucchi è diretta: «Le colpe dei vertici del Pertini sono gravissime sotto il profilo umano e delle cure. Come si può morire in ospedale per disidratazione?». Davanti al portone di Regina Coeli, Ilaria dà una scossa al giallo sulla morte del fratello, avvenuta all’alba del 22 ottobre scorso. Non tanto nella direzione del pestaggio, bensì verso quella di un presunto caso di malasanità. Ieri la giovane non è stata fatta entrare nel presidio medico del carcere per visitare la stanza 6, dove Cucchi ha trascorso l’unica notte passata a Regina Coeli prima di essere trasferito in ospedale. Con lei c’era il senatore dell’Idv Stefano Pedica. «Forse hanno qualcosa da nascondere — sospetta il parlamentare —. Il direttore mi ha spiegato che non potevo essere accompagnato da Ilaria perché non è una mia collaboratrice diretta. Ma non c’è una legge su questo». Le accuse mosse al Pertini però rimangono. «Chiediamo rispetto e tutta la verità — aggiunge Ilaria —. Dai referti medici di due ospedali (Fatebenefratelli e Pertini, ndr ) risulta che Stefano era entrato come 'codice verde': se non era grave, perché poi è morto?». Anche l’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, è convinto che «le maggiori responsabilità siano del Pertini: se rifiutava cibo e bevande perché non è stato intubato?». Immediata la replica dell’ospedale. Antonio D’Urso, direttore sanitario dell’Asl B, precisa che «i medici hanno curato il paziente con attenzione e professionalità evidenziandone al contempo un atteggiamento scarsamente collaborativo alle cure. I nostri accertamenti radiografici hanno confermato le fratture già accertate al Fatebenefratelli». Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 (edited) Io prego ogni giorno perchè non mi fermino a un posto di blocco, se li vedo a distanza cerco una strada alternativa..mia moglie all'inizio pensava fossi un pregiudicato.. Comunque, più queste merde si prendono condanne-barzellette (sempre se le prendono) più si sentiranno in diritto di operare in questo modo..parandosi il culo tra di loro (novità eh?) Fermato dai caramba venerdi sera. Asfaltati ! (In 2 avevano i miei anni....... ) Edited November 2, 2009 by ROOSTERS99 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mangusta Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 [quote name='ROOS Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mangusta Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 Fermato dai caramba venerdi sera. Asfaltati ! (In 2 avevano i miei anni....... ) Te l'avevo detto che sei un "vecio" ma non "vuoi" crederci... Link to comment Share on other sites More sharing options...
EmaZ Posted November 3, 2009 Share Posted November 3, 2009 Evito commenti ANche perchè LORO conoscono bene quelli con la faccia da mafiosetto come me (cit.) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted November 3, 2009 Share Posted November 3, 2009 Evito commentiANche perchè LORO conoscono bene quelli con la faccia da mafiosetto come me (cit.) Il ministro Alfano e la morte di Cucchi: "Faremo di tutto per trovare i colpevoli" AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH Link to comment Share on other sites More sharing options...
EmaZ Posted November 8, 2009 Share Posted November 8, 2009 Il ministro Alfano e la morte di Cucchi: "Faremo di tutto per trovare i colpevoli"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH Cos'è ..... è ricominciata la sai l'ultima? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted November 9, 2009 Share Posted November 9, 2009 (edited) Cos'è ..... è ricominciata la sai l'ultima? "Le forze dell'ordine temono tensioni alla manifestazione del prossimo sabato 14 novembre dei gruppi di ultras delle squadre di calcio di tutta Italia contro la "tessera del tifoso". I primi segnali che le "curve" si stanno mobilitando sulla morte dell'uomo arrestato per venti grammi di hashish ci sono già: alla partita del primo novembre Roma-Bologna è stato esposto uno striscione "Giustizia per Stefano Cucchi" seguito da cori di invettive contro carabinieri e polizia" AZZ! Si sono già fatti i film in testa per uno striscione.. Edited November 9, 2009 by Guinness Link to comment Share on other sites More sharing options...
corny Posted November 9, 2009 Share Posted November 9, 2009 Le certezze di Giovanardi "Cucchi morto perchè drogato" ROMA - "Stefano Cucchi era in carcere perchè era uno spacciatore abituale. Poveretto è morto, e la verità verrà fuori come, soprattutto perchè era 42 chili". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del ministri Carlo Giovanardi, intervenuto alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24, non ha dubbi. Non ci sono responsabilità umane nella morte Stefano Cucchi. "La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così" taglia corto Giovanardi. (9 novembre 2009) da Repubblica Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted November 9, 2009 Share Posted November 9, 2009 Le certezze di Giovanardi"Cucchi morto perchè drogato" ROMA - "Stefano Cucchi era in carcere perchè era uno spacciatore abituale. Poveretto è morto, e la verità verrà fuori come, soprattutto perchè era 42 chili". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del ministri Carlo Giovanardi, intervenuto alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24, non ha dubbi. Non ci sono responsabilità umane nella morte Stefano Cucchi. "La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così" taglia corto Giovanardi. (9 novembre 2009) da Repubblica drogato sì, drogato no, caro Giovanardi, gli han spaccato faccia e schina a suon di cazzotti! Ovvio che, se era pure magro come uno stecchino e soffriva di epilessia, gli abbiano dato il colpo di grazia! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted November 9, 2009 Share Posted November 9, 2009 drogato sì, drogato no, caro Giovanardi, gli han spaccato faccia e schina a suon di cazzotti! Ovvio che, se era pure magro come uno stecchino e soffriva di epilessia, gli abbiano dato il colpo di grazia! Ma se uno è drogato le ossa si fratturano da sole? Link to comment Share on other sites More sharing options...
joe Posted November 9, 2009 Share Posted November 9, 2009 Giovanardi....ma VAFFXXXXXX Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted November 10, 2009 Share Posted November 10, 2009 Ma se uno è drogato le ossa si fratturano da sole? probabilmente si è menato da solo lanciandosi contro i muri della cella....sai com'è, la droga.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponchiaz Posted November 10, 2009 Share Posted November 10, 2009 Non capiro' mai cosa spinga i politici a lanciarsi in proclami prima di avere un minimo di informazioni chiare sui fatti. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mangusta Posted November 10, 2009 Share Posted November 10, 2009 Non capiro' mai cosa spinga i politici a lanciarsi in proclami prima di avere un minimo di informazioni chiare sui fatti. I voti...la popolarità...a chi frega di questo ragazzo morto? A nessuno. Chi manifesta per far luce sulla sua morte ? Persone che tramutano in violenza le loro idee e quindi persone che la maggior parte del popolo diniega (ultras - centri sociali ecc. ecc.) e quindi una dichiarazione come quella di Giovanardi farà dire a molti "al ga resun el minister...drugà del menga" Link to comment Share on other sites More sharing options...
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