Lucaweb Posted November 2, 2009 Share Posted November 2, 2009 di GIANCARLO PIGIONATTI Da un anno la musica sembra cambiata, la ricreazione, pur squalificando la stagione degli inganni, è finita. Claudio Maria Castiglioni ne è convinto, anzi va fiero di quell'esperienza imbarazzante che lo ha "armato" fino ai denti d'una grande esperienza ("mi parve persino d'essere retrocesso da solo o con pochi altri") e che ha imposto una restaurazione. Quest'estate, per la prima volta. Il presidente non ha versato lacrime d'un futuro incerto, da passar la mano o quantomeno da lasciar sospesa per giorni la continuità della Pall. Varese. Saltata la Fortitudo con la sua potente piazza, visti i 4000 spettatori alla "prima" in serie B, la famiglia Castiglioni, piaccia o no a qualcuno, si può fregiare di meriti che i tifosi biancorossi le devono riconoscere a costo di un budget contenuto e di una squadra tutta da definire, non senza qualche tuffo al cuore, nel suo ritorno nel grande basket. Il giovane presidente sembra decisamente più sicuro che in passato, tant'è che il suo contegno sembra già un pronostico di tranquillità. Non solo ma gli appelli agli imprenditori locali sembrano una storia passata, dando i Castiglioni l'impressione di reggere con nonchalance la loro avventura numero nove alla guida del club più prestigioso e impegnativo della provincia. «Non inganni l'apparenza, i sacrifici continuano, nostri soldoni li tireremo ancora fuori. Non abbiamo vinto al SuperEnalotto che invece portiamo con orgoglio sulle maglie potendo compensare in bigliettoni la rinuncia della Far, più di ieri ci ritroviamo con qualche amico in più, come Ezio Salviato e quelle aziende che legano il loro nome alla squadra attraverso un cartello pubblicitario. La crisi c'è, fortunatamente qualche nostra azienda lavora forte, la Corimec, per esempio, fabbrica containers, che servono ai soldati in Afghanistan. Il budget di squadra è ragionevole, inferiore - osserva Claudio Maria Castiglioni con una smorfia di compiacimento - a quello di due anni fa. Abbiamo lesinato? Per nulla credendo nell'equazione qualità-prezzo e nella politica dei giovani cominciata per necessità due estati fa. La retrocessione, ora possiamo dirlo, fu un male necessario». Si poteva anche evitarlo ma ormai è acqua passata, peraltro lo stesso presidente sfodera maggior sicurezza nel suo ruolo, tant'è che, giorni fa, ha partecipato alla riunione dei presidenti tenutasi a Roma... «A essere sinceri sono rimasto deluso. Tante parole per sprecare fiato: mentre si cercavano intenti comuni nell'interesse dei club, ognuno in realtà badava al proprio orticello e guai a mettervi il naso. A queste riunioni di Lega sono molti, delegati dai presidenti, che si siedono al tavolo per fare presenza: tutta gente che deve portarsi a casa lo stipendio mentre il sistema basket langue nella sua malattia. I diritti televisivi nel calcio sono una spaventosa fortuna, mentre nel basket, pur dovendo fare un distinguo per debiti paragoni, rappresentano soltanto una piccola torta da dividere in merendine... Centrotrentamila euro a stagione sono un contentino risibile e discutibile ma al di là dei proponimenti di cambiamento, alla fin dei conti si calano le braghe». Tocca poi, in casa propria, trovare strategie promozionali per tirare avanti, in questo senso Varese, probabilmente, se la passa meglio di altre piazze grazie alla sua gente fantasticamente appassionata... «E' vero, la partecipazione della tifoseria, ben radicata in questa terra, dà una spinta intensiva alla continuità, roba da andare avanti per cent'anni, soprattutto se la società riuscirà nel tempo a radunare più amici, pure nelle stanze del comando. Il discorso è vecchio e qualcuno, a questo punto, pensa con malizia a una a nostra finzione, potendo governare ancora, grazie anche ai denari di altri. Noi siamo qui da anni, a chiunque busserà, sarà aperto. Se ciò non accadesse, perderemmo la faccia, credo chiuso l'argomento». Come sarà Varese sul campo? S'è già fatto un'idea o aspetta gli eventi per non esporsi? «Abbiamo scelto la continuità, garantita da un "cavaliere del lavoro" qual è Pillastrini, sempre capace di trasformare in frutto ogni seme, in questo senso la Cimberio riflette una precisa filosofia dovendo restare coerente a quel rapporto qualità-prezzo di cui si diceva e al quale io assegno un bell'otto e mezzo di valutazione. Come vedete - fa il presidente - non mi nascondo. I nuovi stranieri sono ottime persone, ne abbiamo le prove attraverso i loro comportamenti, la "vecchia guardia" dovrà soltanto mantenere la propria credibilità di fronte ad avversari di maggior spessore. Varese ha peraltro un innegabile leader in campo, peccato che Childress sia un po' stagionato, sennò si dovrebbe garantirgli 10 anni di contratto». A Castiglioni elenchiamo quelli che presumiamo limiti non penalizzanti ma evidenti, dai punti nelle mani (che non sono grandinate) a un centrone che non c'è, da un asso esterno che faccia la differenza quando il gioco biancorosso batte in testa... a giovani senza certezze nella massima serie. Soprattutto ci chiediamo, pur attraverso un'aspettativa positiva della squadra, quale sarà il suo rendimento in trasferta. «Avanti di questo passo me la demolite. In realtà convengo con queste annotazioni, che ci stanno ma che non incrinano il valore di una Pall. Varese che giudico da "salvezza sparata" non senza qualche chance di scalata attraverso quel mucchio selvaggio che lotterà per evitare gli ultimi posti e avvicinarsi ai margini play off». Il presidente ha tracciato i confini di una Cimberio da seguire con affetto furioso, rimandando al campo - aspettando il derby con Milano - le prime verità. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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