Lucaweb Posted November 26, 2009 Share Posted November 26, 2009 di Massimo Turconi Il nome di un personaggio eclettico nel mondo della pallacanestro? Facile: Gianmaria Vacirca, direttore generale della Sigma Montegranaro che domani pomeriggio sfiderà la Cimberio Varese. Eclettico in maniera tale da far impallidire chiunque nel mondo della pallacanestro. «Giocatore fino a 18 anni, poi addetto alle statistiche e, di seguito, dirigente accompagnatore di squadre giovanili e senior, giornalista, allenatore, direttore sportivo, team manager ed ora, a Montegranaro, direttore generale: a parte l’arbitro - dice Vacirca - nella pallacanestro ho "giocato" in tutti i ruoli. Il compianto Mario Armana, uno dei miei primi maestri, mi convinse che forse era meglio smettere di giocare per dedicare tempo, sempre nel basket, ad altre situazioni: scoutista, accompagnatore a Tortona e Voghera in C1, giornalista prima in testate locali e poi come direttore del sito Telebasket a Milano e da qui, in qualità di dirigente all’Aurora Desio, sempre in C1, Verdina, presidente del Basket Castelletto, mi chiede di dargli una mano. Con la società piemontese, promossa a sorpresa in LegaDue, faccio la scelta di vita e abbraccio la strada del basket professionistico. Dopo Castelletto, tre stagioni fa approdo a Capo D’Orlando, società che, come tutti ricorderanno, l’estate scorsa, per problemi di bilancio, è cancellata dalla geografia del basket tricolore. Terminata, malissimo, l’avventura siciliana, arrivo a Montegranaro, felicissimo di far parte di una società che, per passione, organizzazione, idee e modo di lavorare ha pochi eguali in Italia». - Riavvolgiamo il nastro della vicenda di Capo D’Orlando: perché, lei dice, si è conclusa malissimo? «Perché si è trattato, per tutti, di un lungo e straziante funerale, durato circa quaranta giorni: dalla fine di luglio agli inizi di settembre 2008. Come dirigente sportivo ho vissuto il momento più atroce della mia vita, sballottato da un continuo rincorrersi di voci, sensazioni, speranze accese e subito spente, delusioni e slanci quotidiani. Quando il 6 settembre 2008 comunici a coach Meo Sacchetti e a tutti i giocatori che la sentenza federale ci aveva escluso dal campionato, ebbi l’impressione di annunciare la morte di una persona cara. Un ricordo bruttissimo e incancellabile». - Incancellabile come i momenti di pura esaltazione che, con Pozzecco alla guida della squadra, avete fatto vivere al pubblico siciliano… «Sì, è vero, ci siamo divertiti tantissimo, grazie a Meo, coach intelligente, e alla presenza di due Pozzecco: Gianmarco e Charly Wallace che altri non è se non un “Poz” di 2 metri e 5: matto, estroso e incontenibile come l’originale». - Che dirigente è Vacirca? «Uno cresciuto alla scuola degli umili, di personaggi che voi conoscete bene: Fassino di Tortona, Gurioli di Rho, Vaghi di Saronno, Mariani di Desio. Loro mi hanno insegnato che il mestiere di dirigente non è da scrivania, giacca e cravatta, ma stare sul campo e sporcarsi le mani con tutti gli aspetti della vita societaria: biglietteria, pulizie del campo, cambiare le retine, gonfiare i palloni e mille altre attività. Quelle di cui, ogni giorno, mi occupo a Montegranaro». - Domani al PalaSavelli arriva Varese... «Tecnicamente prevedo una partita complicata e difficile perché Varese ha un buon quintetto e anche una panchina in grado di mettere grande energia. Ma gli aspetti tecnici saranno sicuramente annacquati da quelli emotivi e dalla grandissima festa che stiamo preparando in onore degli ex: Thomas, Slay, Pillastrini, ma soprattutto Childress, personaggio amato e rispettato che torna per la prima volta da avversario. Childress è un idolo dei tifosi Sutor e, se lo volesse, qui potrebbe fare il sindaco. Il tutto con le note di "Glory Days" a fare da sottofondo perché - conclude Vacirca, grande appassionato di Bruce Springsteen - Pilla, Jobey, Randy e Ron, da queste parti, hanno davvero messo in scena "Giorni di gloria"…». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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