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L’omone della sicurezza


Lucaweb

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di GIANCARLO PIGIONATTI

Un omone bianco e rosso. Ecco Tusek, con o senza Slay. Azzeccata la nostra anticipazione di quindici giorni fa, a ridosso dell'attesa sentenza di Losanna per l'americano, poi rinviata, l'ingaggio dello sloveno, deciso dalla società e approvato da Pillastrini, fa piazza pulita di ogni incertezza nel reparto lunghi.

Con Slay "sotto giudizio" e nelle mani dei medici (oggi Ron sarà sottoposto a un esame che dovrà fornire maggiori indicazioni sul suo mal di schiena: meglio tardi che mai) la Pall. Varese, convinta anche da una classifica confortante che essa può arrotondare alzando tempestivamente l'asticella dei suoi obiettivi, ha fatto, dunque, una scelta precisa, diversa da quella galeotta del caso, proprio per sicurezza.

Infortunio e sentenza in arrivo minacciavano seriamente la presenza di Slay, letteralmente in balia degli eventi, sicchè Marko Tusek, già in lista di attesa, si fa largo con i suoi 204 centimetri e un quintale e passa di peso tra i lunghi biancorossi o, meglio, potrà dar loro una mano forte.

Alla Cimberio basterebbe quello di vecchie militanze, a Pesaro e Roma, apprezzatissimo per forza fisica e tiro da tre ma è chiaro che, a 34 anni, Marko ha perso un po' della sua reattività, in compenso ha esperienza da vendere e tanta voglia di giocare. Si spera che non si sia imbolsito ma qui, in realtà, l'alona ex Lubiana dovrà fare semplicemente la sua parte, anche da gregario, meglio se da comprimario, quando Pillastrini lo sguinzaglierà sul parquet.

C'era bisogno di una "prolunga" nel reparto lunghi, soprattutto se la rinuncia a Slay diventi cronica. Forse era più indicato un pivot vero ma al di là delle idee (diverse), con quel che passa il convento, d'un mercato da saldi stracciati, non si può troppo sottilizzare. E poi così ha deciso il club, peraltro, con un contratto garantito di due mesi, dopo di che si vedrà. Tusek scommette su se stesso oltre che sulla Cimberio: dipenderà da lui un soggiorno più lungo sotto le Prealpi oltre che dal destino di Slay. E se, per così dire, fossero entrambi a disposizione, siano benvenuti i problemi di abbondanza per Pillastrini il quale, si sa, non è come Dado Lombardi che preferiva affidarsi a un manipolo di uomini, valendo, a suo modo di vedere, per certe missioni, quel "pochi ma buoni" che non complicava una vita già difficile.

Ora Varese ha ben altra filosofia e squadra, nella quale, per esempio, sta crescendo a vista d'occhio un giovane dotatissimo come Martinoni.

Dolce Varese? Purtroppo sarà Treviso a gustarsi una vera primizia. Roba da matti. Meglio non rivangare il passato, resta il "ratto del varesino", passato dalla Robur et Fides alla Benetton in una strana estate, quella che vide Chiapparo da una sponda all'altra senza Niccolò al suo seguito. Nessuno sembra avere colpe, nel frattempo Martinoni non è nostro...

La notizia del giorno, si diceva, riguarda Tusek ma, soprattutto, la Pall. Varese la quale, preoccupata di un certo andazzo, al di là di una posizione di classifica che, nel campo delle ipotesi, la rassicura abbastanza su una certa concorrenza, ha pensato bene, a proposito del rischio di dover rinunciare ancora a Ron, premunirsi contro "nemici" invisibili e subdoli, proprio per evitare un doloroso rosario di "se" e di "ma".

Ricordate la nostra provocazione in merito alla vicenda Slay, che avrebbe rischiato di assomigliare a quella dell'asino di Buridano, morto di fame, nonostante due mucchietti di fieno, non avendo saputo scegliere quale mangiare? Ebbene la società ha risposto e alla grande.

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