Jump to content

Castiglioni: «Ora diventiamo ambiziosi»


Lucaweb

Recommended Posts

di GIANCARLO PIGIONATTI

Due carte. Che l'ultima sia un asso? Bisogna spillare il mazzo per scoprirlo. Intendiamo J.R. Reynolds che vanta esperienze, e non solo in cifre, molto apprezzate, come riconoscono coloro che hanno raccolto informazioni ma che, soprattutto, hanno avuto modo di vederlo nei filmati con Soresina e Villeurbanne. Cedro Galli, l'assistente varesino di coach Bechi a Biella, elogiando la scelta dei dirigenti biancorossi, fa piazza pulita di ogni interrogativo dubbioso. Se lo dice un avversario in libertà e in confidenza, possiamo credere in una guardia che, dotata di affondi e punti, in penetrazione e dall'arco, può anche concedersi uno "spaccato" da regista. Aspettando di constatare sul campo le sue referenze d'uso, molto garantiste per una squadra che cerca una pezza in zona comandi e finalizzazione, si può allora supporre, e ragionevolmente, che miglior uomo al caso suo, la Cimberio non avrebbe potuto prendere, almeno di questi tempi.

- Varese servita?

«In questo preciso momento crediamo d'aver pescato una carta buona e sicura, diversa da un azzardo che, a poker, visto il paragone, pure ci starebbe. Reynolds dovrà compensare, in ambizione, due ruoli nella stessa gara, sostituendo il malandato Thomas al fianco di Childress e lo stesso play americano quando dovrà ricaricare le batterie o non riuscirà, da par suo, a battezzare la partita», osserva, e di slancio, Claudio Maria Castiglioni, il giovane presidente che sembra rinfrancato dopo la delusione di domenica scorsa.

«È vero, contro la Virtus Bologna, mancavano i barellieri della Croce Rossa per dare l'idea di una Cimberio da Pronto Soccorso, basterebbe citare le assenze di Slay e Galanda per comprendere la sconfitta, eppure sono rimasto molto male e credo che, come me, abbiano provato un senso di impotenza anche i tifosi. Le "Vu Nere", a parte Vuckcevic e il lungo georgiano, peraltro senza tre pezzi grossi, non ci hanno proprio messo sotto, anzi sembravano far di tutto per lasciarci in corsa ma, purtroppo, ci siamo divorate tutte le nostre chances , mostrando, nell'occasione, magagne che, già si intuivano ma che erano ben nascoste, a organico completo. Dunque, è già tempo di porvi rimedio. Mi sembra innegabile che i nostri play, a parte un grintoso Gergati, abbiano fatto la fine dei poveri Curiazi.

«Di un ritocco - spiega Claudio Maria Castiglioni - c'era un gran bisogno, proprio per le condizioni precarie di Thomas che, domenica scorsa, alla distanza si è spento come un candela. A proposito dell'americano e di altri casi, mi aspetto una maggior decisione da parte dei medici sociali dal cui parere dipende un po' il recupero di un giocatore. È anche vero che essi non sono dei guaritori ma una certa attendibilità, nei tempi, è auspicabile, al di là di come si senta l'interessato. Ci sono infatti atleti che vogliono giocare, anche con una gamba rotta e altri che, per un dolorino, non vogliono rischiare. Non è certo il caso di Thomas che sta soffrendo tantissimo, cerco soltanto di rendere l'idea più in generale».

- Un panorama già visto, d'una Varese sanguinante per limiti e assenze. Reynolds, per la verità, già individuato prima del match, diventa così un "passepartout" di vita, nell'attesa di definire le posizioni di Slay e Tusek.

«È così, lo sapete. La sentenza di Losanna, che attendiamo da un momento all'altro, chiarirà il futuro di Ron il quale, se verrà squalificato per diversi mesi, lascerà Varese, avendo noi una scrittura precisa in questo senso che ci libera dal contratto. In questo caso - è sempre il giovane Castiglioni che parla - avremo la possibilità, anche economica, di ingaggiare un sostituto degno, come dite voi, di questo nome. Se invece Slay verrà assolto, sarà ancora un nostro giocatore, da curare nel tentativo, però arduo, di rimetterlo in campo. Nel primo caso ma anche nel secondo il signor Tusek dovrà darsi una mossa per scavalcare la scadenza dei due mesi e restare con noi sino a fine stagione. Se Slay fosse già un ex e Tusek abile e arruolato, potremmo allora arricchire la squadra, magari con un pivot».

- Piace un presidente che afferra il toro per le corna con la voglia di stenderlo. Evidentemente s'è capito in casa biancorossa che, in un campionato così mediocre per valori e competitività, bastino due ritocchi di forza per cambiare identità e classifica. Il colmo d'un ragionamento simile sta nella posizione di Varese la quale, pur con tutte le sue grane tecniche e fisiche, con un po' più di fortuna e di salute, oggi come oggi, avrebbe otto punti e sarebbe lassù dove tutto è zucchero.

«Già, il nostro piano, d'una verifica a campionato inoltrato per un

potenziamento, da posizioni più nobili, era ben congegnato ma, purtroppo, per una serie di ragioni, è saltato. Ma siamo ancora in tempo per salvare la stagione, mettendole pure i lustrini», parola di presidente.

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...