Lucaweb Posted December 13, 2009 Share Posted December 13, 2009 di GIANCARLO PIGIONATTI Fortezze che cadono. Una è Masnago, "saccheggiata" tre volte su quattro: roba da non credere ma è tutto vero. Soprattutto sono sconfitte capibili per la Cimberio dei grandi malati, anche se l’ultima, contro la Virtus, ci ripetiamo, ha fatto cadere le braccia ai tifosi ma, soprattutto, alla proprietà che, per bocca del presidente, non ci sta, decisa a riprendersi il maltolto. Colpisce in particolare l’ambizione che la società sfodera in un momento nel quale, vista la classifica, non inquietante ma a livello di guardia, t’aspetteresti un allarme da rifugio. Con l’arrivo di J.R. Reynolds, dalle referenze che fanno al caso della squadra nel reparto play-guardie, a protezione di Childress e del malandato Thomas non senza un "avviso di garanzia" per il chiacchierato Passera e un "preventivato" sostituto (e se fosse un vero pivot?), degno però dello spessore di Slay, qualora egli uscisse di scena, il presidente ha mandato chiari messaggi a... buoni intenditori, tra i quali Tusek (nella foto) affinché si guadagni, sul campo, la sua presenza, allungabile sino a fine stagione. Claudio Maria Castiglioni, su queste colonne, ha pure pizzicato i medici sociali, al di là della loro serietà professionale, nel dare completezza alle sue riflessioni che, si osservava, tendono ad alzare il tiro degli obiettivi, nonostante un momento poco incoraggiante. Una ragione c’è: si trova nella lettura di questo inizio di campionato, non proprio trascendentale ma, soprattutto, non ancora ben definibile nelle sue gerarchie di competitività, in particolare a metà classifica, laddove sta il confine tra ambizioni e quieto vivere. Un americano in meno e più comunitari ma, sommariamente, non eccelsi visti i loro costi, il livello tecnico è vistosamente calato, almeno rispetto a due, tre stagioni fa. Un esempio? Se escludiamo la capolista dichiarata, cioè Siena (che, peraltro, ha rischiato a Biella contro i rimaneggiati piemontesi) e l’ultima della pista, vale a dire Napoli, gravata da penalità e da un crisi profonda, tutte le altre squadre - almeno per quanto abbiano fatto vedere o intravedere sinora - fanno supporre di potersi superare a vicenda, valendo, ovviamente, per le cosiddette meno forti, il fattore campo. In questo scenario, pure da "taglia e incolla", in fatto di schemi e giochi, pressoché simili in molte formazioni, bastano poche differenze, sottili come carta velina all’apparenza ma pesantucce nella realtà, per cambiare le storie di molte società tra le quali collochiamo Varese, sin qui "azzoppata" da eccellenti rinunce al di là di alcuni suoi evidenti limiti. Con un paio di "acquisti" azzeccati, che non violentino la propria concezione costruttiva di base, una semifinale scudetto diventerebbe non un sogno (magari proibito) ma un obiettivo realistico per squadre come Biella la quale, tanto per fare un esempio, con i nuovi Pasco e Jones, sta confermando la sua già apprezzata attrezzatura. Eccezioni a parte, dei soliti club, emergenti alla distanza, a spostare gli equilibri, in questo marasma tecnico e atletico, sono i talenti in più (ne basterebbero un paio), gli infortuni e le motivazioni. In gare nelle quali bisogna spaccare l’equilibrio, con l’ometto di qualità estemporanea, sempre che non si debba snaturare, a causa di assenze importanti, la propria ossatura, qualsiasi squadra può far suo il risultato. Si diceva delle motivazioni che ingigantiscono o rimpiccioliscono il rendimento di un giocatore, dipendendo dalla propria volontà di applicazione, verosimilmente, scarsa in quegli atleti cui basta essere in gioco per portarsi a casa lo stipendio. Senza sfortuna, da entrata a gambe tese, questa Cimberio avrebbe, presumibilmente, più fieno in cascina di quanto avesse immaginato a suo tempo, il che è tutto dire, inducendo allora il club a rettificare la valenza di alcuni ruoli di squadra oltre che a compensare precarietà e assenze. In altre parole, Varese cerca di rilanciare le proprie quotazioni in un campionato che, per un bailamme di valori, è ancora tutto da riscoprire. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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