Lucaweb Posted January 19, 2010 Posted January 19, 2010 di GIANCARLO PIGIONATTI Se si toma a reti vuoto da una specie di tonnara, ci si devo poi nascondere. Vergogna o smacco, è la stessa cosa. La realtà è impietosa per Napoli e abbastanza tenera per Varese: una specie di abisso, definito nei 10 punti che separano le due squadre in classifica, non ammette discussioni. Nessuna minaccia, non serve. L'annotazione di una differenza oggettiva di valori, evidentemente, si impone, alla vigilia di un match, persino surreale, per una Cimberio cui è vietato sbagliare, pena una figuraccia da ricordare per un pezzo. Napoli si trova ancora sotto zero: sin qui "0 sole mio" ha deliziato soltanto gli avversari con un "sacco e una sporta" per quelli che, una volta, erano orgogliosi partenopei. La Martos, in questi mesi, è parsa una compagnia di sventura, messa insieme per una pretesa sopravvivenza duna grande piazza, fallita ma ritrovatasi nel grande basket grazie a una disinvolta compra-vendita di un diritto sportivo, mollato da Rieti: roba da mercato delle vacche. Fortunatamente non viviamo ai piedi del Terminillo, qui la famiglia Castiglioni garantisce da nove anni una continuità che, nonostante una retrocessione, non ha spogliato questa provincia storica della sua più bella passione. C'è stato, per la verità, un periodo nel quale la specialità della casa biancorossa era "risuscitare i morti". Ricordate? C'erano avversari, belle sepolti, da nere crisi e poi, proprio contro Varese (pure con squadre credibili), riprendevano a vivere e a sperare. Ironia del caso? Nelle condizioni di Napoli, in una certa stagione, c'era Reggio Calabria, benefica di punti con molte squadre: altro che Stretto? Poi arrivò laggiù Varese, nel frattempo i calabresi avevano cambiato nomi e volti, dopo aver eliminato giovani e avventizi, affidandosi a gente reclutata qui e là ma capace nel proprio mestiere. Morale, i biancorossi lasciarono per strada punti che dovevano essere strenne natalizie. Corsi e ricorsi Napoli, infatti, ha lievitato il suo organico con qualche uomo nuovo ed esperto, ora si invoca Travis Best, nemmeno fosse l'uomo dei miracoli, alla San Gennaro per intenderci. Giocherà. Laggiù. scaldando l'ambiente a palla, puntano a una decisa e brusca svolta. Ti pareva, sta arrivando Varese. Vittima, si fa per dire, d'un calendario che pone questo match nel momento meno favorevole: due. tre domeniche la solo la rassegnazione sembrava affollare il palasport di Napoli, mentre adesso, improvvisamente, l'atmosfera è da "carica dei Sioux". Tecnicamente, però, non c'è gara, almeno alla distanza: la Cimberio vanta un organico più ampiamente attendibile e dotato, in più ha coscienza dei propri valori che, se ben interpretati, come a Siena, in fin dei conti, dovrebbero pesare nel conto finale. Domani, sicuramente, Varese si troverà con un po' di pressione addosso nell'essere favorita e marcia, non è un caso se Pillastrini, da tempo, sta tempestando i suoi, come in quegli spot da "pubblicità progresso", sulle insidie di una gara scontata soltanto in apparenza. Bisogna invece sudarsela, azzerando la classifica, soprattutto quella di Napoli, da affrontare alla pari Due punti conquistati laggiù sarebbero come l'acqua nel deserto per una squadra che, per viaggiare a giro di orizzonte (anche per frontiere più ambiziose) deve muovere la classifica, soprattutto quando le è chiesto di imporre sul campo la propria superiorità. Conterà parecchio l'approccio al match, ben sapendo che, si dovrà soffrire, almeno sin quando Napoli troverà rifornimento nella sua panchina, un po' a corto di elementi probanti. Possiamo contare sugli uomini di Pillastrini? Crediamo di sì: essi non sono "bauscioni" né "fresconi", al contrario sono atleti veri e umili, sempre alla ricerca di al tentazioni personali e di squadra. Se così non fosse, Varese non avrebbe ottenuto successi sonanti contro Treviso e Montegranaro in trasferta e tatto un figurone a Siena. In sintesi, ci attendiamo un bel successo.
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