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L'Nba dice basta alle spese folli

Sabato 27.02.2010 12:00

Di Luca De Franco

In Italia si grida allo scandalo quando un campione di calcio guadagna cifre considerate folli, che un dirigente d’azienda non potrebbe mai sognarsi di incassare nemmeno all’apice della carriera. Negli Stati Uniti, invece, si ritiene giusto che un campione guadagni moltissimo. Il vero scandalo è quando un giocatore di medio valore viene pagato come fosse un campione. E’ proprio questo il problema attuale della National Basketball Association, il vero motivo per cui molte squadre di pallacanestro hanno problemi economici. Porre un limite agli stipendi serve a poco se i giocatori che segnano 6 punti a partita vengono pagati 10 milioni di dollari l’anno. Chi rende poco sul campo non diventa l’idolo dei tifosi, non aiuta la società a vendere biglietti e gadgets, non contribuisce all’economia della città in cui gioca, allora perchè pagarlo una cifra sproporzionata rispetto al suo valore? Inoltre, chi si abitua a ricevere 10 milioni di dollari l’anno in cambio di una prestazione agonistica mediocre, non è stimolato a migliorare e vorrà ancora di più alla scadenza del contratto danneggiando ulteriormente le casse societarie e creando un precedente perchè gli altri giocatori di medio livello vorranno guadagnare almeno quanto lui. Come si spiega, quindi, questa situazione? Probabilmente, con l’equazione successo sportivo = successo economico teorizzata dal grande Charles Barkley. Nessuno si muove per vedere in azione le schiappe e il valore di un giocatore si misura con lo stipendio che guadagna. Pagando i giocatori di medio livello cifre enormi, si induce il pubblico a pensare che siano campioni. Ma il talento non ha nulla a che vedere con i soldi. Si può guadagnare molto, ma non ingannare il pubblico: sul campo si riconosce chi ha talento. Infatti, da anni Barkley ripete che Michael Jordan potrebbe tornare in campo ed essere fra i migliori giocatori dell’Nba perchè “quello che lui ha perso con gli anni di inattività, gli altri non lo hanno mai avuto”.

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credo che il signor Luca De Franco di affariitaliani.it potrebbe limitarsi a commentare gli affari italiani, perchè mi sembra che quelli di oltreoceano non siano alla sua portata.

Il problema è che nemmeno un agente della CIA potrebbe scoprire la verità a proposito dei compensi che girano nel basket italiano... :g[1]:

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credo che il signor Luca De Franco di affariitaliani.it potrebbe limitarsi a commentare gli affari italiani, perchè mi sembra che quelli di oltreoceano non siano alla sua portata.

A real bunch of bullshit, IMHO.

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