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di Giuseppe Sciascia

Non si guarda indietro con troppi rimpianti dopo lo stop in volata di Milano. Tra ottimismo e pessimismo, Cecco Vescovi sceglie la linea realista stilando il bilancio del match del Forum.

«Definire la sconfitta di Milano come occasione persa mi sembra eccessivo: sul +5 a sette minuti c’è stato un momento in cui sembravamo avere in mano l’inerzia e si poteva pensare di arrivare nel finale in condizioni di punteggio migliori, ma la partita s’è sviluppata in maniera molto diversa rispetto a quella di Cremona, dove effettivamente abbiamo sprecato un’opportunità.

Certo, espugnare il Forum sarebbe stato un bel colpo, ma bisogna essere realisNon si guarda indietro con troppi rimpianti dopo lo stop in volata di Milano. Tra ottimismo e pessimismo, Cecco Vescovi sceglie la linea realista stilando il bilancio del match del Forum.

«Definire la sconfitta di Milano come occasione persa mi sembra eccessivo: sul +5 a sette minuti c’è stato un momento in cui sembravamo avere in mano l’inerzia e si poteva pensare di arrivare nel finale in condizioni di punteggio migliori, ma la partita s’è sviluppata in maniera molto diversa rispetto a quella di Cremona, dove effettivamente abbiamo sprecato un’opportunità.

Certo, espugnare il Forum sarebbe stato un bel colpo, ma bisogna essere realisti e rendersi conto delle diversità per caratura economica e profondità di organico tra noi e Milano».

Il g.m. biancorosso ribadisce la necessità di proseguire il cammino verso l’obiettivo della stagione senza soffermarsi sulle tappe intermedie.

«La corsa alla salvezza sarà ancora lunga e la ricetta migliore è quella di mantenere la calma andando avanti per la nostra strada senza fare tragedie a ogni sconfitta esterna. Certo, a Cremona soprattutto e per certi versi anche a Milano avremmo potuto vincere, ma nell’ultimo mese la squadra ha dimostrato di avere un’identità solida superando il momento difficile costato sconfitte pesanti contro Roma e Caserta.

Capisco i tifosi che vorrebbero qualcosa di più, ma stiamo cercando di fare il possibile con le risorse che abbiamo. Rispetto a due stagioni fa abbiamo speso il 30 per cento in meno per gli stipendi dei giocatori: sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, anche se ci chiamiamo Varese siamo pur sempre una neopromossa con un budget limitato. Per questo eviterei il disfattismo a ogni sconfitta».

Il dirigente varesino conferma comunque la sua piena fiducia nel lavoro dell’allenatore e nella solidità del gruppo, auspicando che J.R. Reynolds possa garantire un maggior impatto offensivo.

«Il sistema di gioco di Pillastrini potrà non piacere a molti perché poco spettacolare, ma in 18 mesi abbiamo colto grandi risultati cercando allo stesso tempo di costruire qualcosa che avesse una prospettiva futura. Dobbiamo comportarci come formichine che poco a poco mettono via i punti necessari per la salvezza, non pensare che col bel gioco arrivino le vittorie anche se poi nelle ultime gare casalinghe contro Cantù e Pesaro abbiamo saputo esprimerci su livello qualitativi elevati.

Non dimentichiamo, comunque, il peso che gli infortuni hanno avuto sul rendimento della squadra: dalla perdita di Slay, con il quale avremmo avuto almeno 4 punti in più, ai problemi di Reynolds, che non sarà McIntyre ma ci può ancora dare una bella mano. Già a Milano, pur con soli nove allenamenti nelle gambe dopo sei settimane di stop, J.R. ha fatto vedere qualcosa di buono. E sabato contro Teramo potrà fare bene».

Calendario alla mano, per la missione-salvezza della Cimberio potrebbe essere sufficiente sfruttare al meglio il fattore-campo (in casa i biancorossi ospiteranno Teramo, Montegranaro, Treviso, Napoli, Caserta e Cremona, oltre alla corazzata MPS), ma Vescovi non mette limiti alle possibilità dei biancorossi.

«Tolti gli estremi Siena e Napoli, questo è un campionato talmente strano ed equilbrato che non permette di fare tabelle: dovremo cercare di non perdere più punti in casa, ma sono convinto che diverse trasferte siano alla nostra portata. Dobbiamo lavorare per crescere ancora, cercando di risolvere gli acciacchi che ci tormentano dall’inizio della stagione, ma con molta serenità e altrettanto realismo affronteremo la fase finale della stagione consapevoli della necessità di lottare per arrivare al traguardo.

In fondo la classifica rispecchia quel che pensavamo nel momento in cui costruivamo la squadra: sapevamo di non essere da primi posti ma neppure da retrocessione».

Giuseppe Sciascia

ti e rendersi conto delle diversità per caratura economica e profondità di organico tra noi e Milano».

Il g.m. biancorosso ribadisce la necessità di proseguire il cammino verso l’obiettivo della stagione senza soffermarsi sulle tappe intermedie.

«La corsa alla salvezza sarà ancora lunga e la ricetta migliore è quella di mantenere la calma andando avanti per la nostra strada senza fare tragedie a ogni sconfitta esterna. Certo, a Cremona soprattutto e per certi versi anche a Milano avremmo potuto vincere, ma nell’ultimo mese la squadra ha dimostrato di avere un’identità solida superando il momento difficile costato sconfitte pesanti contro Roma e Caserta.

Capisco i tifosi che vorrebbero qualcosa di più, ma stiamo cercando di fare il possibile con le risorse che abbiamo. Rispetto a due stagioni fa abbiamo speso il 30 per cento in meno per gli stipendi dei giocatori: sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, anche se ci chiamiamo Varese siamo pur sempre una neopromossa con un budget limitato. Per questo eviterei il disfattismo a ogni sconfitta».

Il dirigente varesino conferma comunque la sua piena fiducia nel lavoro dell’allenatore e nella solidità del gruppo, auspicando che J.R. Reynolds possa garantire un maggior impatto offensivo.

«Il sistema di gioco di Pillastrini potrà non piacere a molti perché poco spettacolare, ma in 18 mesi abbiamo colto grandi risultati cercando allo stesso tempo di costruire qualcosa che avesse una prospettiva futura. Dobbiamo comportarci come formichine che poco a poco mettono via i punti necessari per la salvezza, non pensare che col bel gioco arrivino le vittorie anche se poi nelle ultime gare casalinghe contro Cantù e Pesaro abbiamo saputo esprimerci su livello qualitativi elevati.

Non dimentichiamo, comunque, il peso che gli infortuni hanno avuto sul rendimento della squadra: dalla perdita di Slay, con il quale avremmo avuto almeno 4 punti in più, ai problemi di Reynolds, che non sarà McIntyre ma ci può ancora dare una bella mano. Già a Milano, pur con soli nove allenamenti nelle gambe dopo sei settimane di stop, J.R. ha fatto vedere qualcosa di buono. E sabato contro Teramo potrà fare bene».

Calendario alla mano, per la missione-salvezza della Cimberio potrebbe essere sufficiente sfruttare al meglio il fattore-campo (in casa i biancorossi ospiteranno Teramo, Montegranaro, Treviso, Napoli, Caserta e Cremona, oltre alla corazzata MPS), ma Vescovi non mette limiti alle possibilità dei biancorossi.

«Tolti gli estremi Siena e Napoli, questo è un campionato talmente strano ed equilbrato che non permette di fare tabelle: dovremo cercare di non perdere più punti in casa, ma sono convinto che diverse trasferte siano alla nostra portata. Dobbiamo lavorare per crescere ancora, cercando di risolvere gli acciacchi che ci tormentano dall’inizio della stagione, ma con molta serenità e altrettanto realismo affronteremo la fase finale della stagione consapevoli della necessità di lottare per arrivare al traguardo.

In fondo la classifica rispecchia quel che pensavamo nel momento in cui costruivamo la squadra: sapevamo di non essere da primi posti ma neppure da retrocessione».

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