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«La salute è il miglior acquisto»


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di Giuseppe Sciascia

Ricarica le batterie sfruttando la pausa per la Coppa Italia la Cimberio che cerca di affinare ulteriormente la condizione ritrovata nelle ultime settimane.

A sottolineare l’importanza di aver svuotato l’infermeria e raggiunto un buono stato di forma è Niccolò Martinoni (foto), che considera il progressivo ritorno a pieno organico come una chiave di lettura fondamentale per gli ultimi risultati positivi:

«Da una parte il riposo permette di recuperare qualche acciacco, dall’altra, visto il momento positivo, sarebbe stato meglio giocare subito; però la pausa ci permette di lavorare per crescere ancora dopo un periodo comunque positivo come testimoniano le quattro vittorie ottenute nelle ultime sei gare. E tutto questo pur senza essere ancora al 100 per cento, anche se adesso la situazione è decisamente migliorata rispetto ad un mese fa: la forma migliore è ormai vicina, e da quando in palestra c’è più gente e ci alleniamo insieme i risultati si vedono. Le altre concorrenti per la salvezza lavorano sul mercato, per quanto ci riguarda il miglior acquisto è la salute…».

E la settimana senza impegni di campionato - ma con il "richiamo agonistico" del torneo di San Martino di Lupari che impegnerà Varese domani e sabato - servirà per mettere a punto il nuovo assetto "corsaiolo" già efficace contro Teramo e Biella: «Nelle ultime due partite abbiamo cercato di più il contropiede aumentando le soluzioni primarie per sfruttare le doti dei nostri fucilieri senza che la difesa si schierasse. Sicuramente una scelta utile per cercare tiri più facili, legata a filo doppio alla miglior condizione fisica degli effettivi; i 96 punti segnati a Biella sono un segnale molto positivo in tal senso, anche in quest’ottica la pausa ci permetterà di lavorare per migliorare in questo nuovo assetto».

Nonostante gli stravolgimenti di mercato Martinoni è rimasto l’unico giovane italiano a far parte della rotazione (al momento 6,5 punti e 2,7 rimbalzi in 16,7 minuti medi) che invece ha visto progressivamente esclusi i vari Passera, Gergati e Antonelli: «Sicuramente la squadra è cambiata molto rispetto al progetto iniziale che ha dovuto essere adeguato rispetto alle necessità dettate dagli infortuni e dalla situazione di classifica.

Personalmente io non ne ho sofferto, anzi in realtà la scelta della società di puntare su un esterno americano dopo la perdita di Slay è stato un segnale di fiducia che da parte mia sto provando a ripagare al massimo. Sto vivendo di alti e bassi, come è normale per un giovane: come era accaduto anche lo scorso anno, forse all’inizio ero un po’ sottovalutato da chi non mi conosceva, ora c’è un occhio di riguardo anche per me.

L’importante è avere sempre l’atteggiamento giusto cercando di dare il massimo in allenamento e sfruttare tutte le occasioni che Pillastrini mi dà in partita: a 21 anni devo pensare solo a crescere lavorando con il giusto impegno a prescindere dal minutaggio».

L’ala varesina preferisce "volare basso" sul fronte delle ambizioni

di classifica concentrandosi prima di tutto sull’esigenza di mantenere l’attuale posizione in zona-tranquillità, ma si dichiara fiducioso sulla possibilità di chiudere senza affanni il discorso-salvezza: «Prima di tutto pensiamo a salvarci, poi vedremo dove potremo arrivare; certo, guardando in alto la classifica è corta ma lo è anche in coda, dunque non facciamoci prendere dai facili entusiasmi dopo la vittoria di Biella. Però nell’ambiente c’è fiducia visto il rendimento delle ultime partite e i progressi della squadra: ancora non ci siamo ritagliati un posto al sole dei playoff, ma la sensazione è che la zona-retrocessione non ci riguardi».

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