Lucaweb Posted April 3, 2010 Posted April 3, 2010 di GIANCARLO PIGIONATTI Lo stesso limbo di prima. A paradiso lontano, d'una classifica a prova di rischi, l'inferno sta lì sotto, a spaventare innanzitutto Ferrara. Che resta a meno 6 dalla Cimberio, avvicinata da Cremona che sfrutta la trasferta burletta di Napoli con Andrea Conti, ex Pall. Varese e fratello di Paolo, top scorer con 29 punti per un giorno da leone di fronte a tanti agnellini. Non avanza Pesaro che lascia un po' di luce a Pillastrini e ai suoi uomini che ringraziano Caserta e - perché no? - anche Cantù che, in Abruzzo, beffa Teramo, ancora lì, con i biancorossi. Ferrara fa tremare Siena e i tifosi di Varese, quelli con l'orecchio alla radiolina di Tutto Basket, fortunatamente nel finale i campioni d'Italia, palesemente frastornati dall'umiliante eliminazione in Europa, si riappropriano dei loro strumenti per suonarle agli emiliani. Ma che fatica! Ferrara può compiacersi? Macchè. La tifoseria organizzata contesta la società , in verità, un po' zoppicante in vista del futuro, avendo bisogno di energie finanziarie: la chiarezza del presidente Mascellari è interpretata come un segnale di debolezza e, di questi tempi, vista la classifica, potrebbe far supporre una mezza resa. La replica del club è istantanea ma il cielo resta grigio. Non tende al sereno il meteo cestistico dei biancorossi i quali, ad Avellino, dopo aver dato la sensazione di poter riuscire nell'assalto, come hanno fatto in altre occasioni, hanno dovuto levarsi bandane e bragoni da corsari per mettersi più umilmente in "mezzemaniche", come tanti impiegatucci. La resa dei conti è eloquente: nove palle perse in più degli avversari hanno fatto la differenza, almeno quella più marchiana ma, pure, balza all'occhio un 15% di gap nella precisione al tiro da due, una vecchia storia. Morale, Varese fa una fatica boia a offendere dalla breve e media distanza e questa è una carenza risaputo nell'area pitturata... di rosso con barra bianca: da senso vietato. Esageriamo, ovviamente, ma la verità non è lontana e, stavolta, i maggiori imputati, paradossalmente, sono i cosiddetti "piccoli": ben tre e di scuola americana... indecisi a tutto, come testimoniano i soli 3 punti di Childress: porca miseria... Siamo di fronte a una riscoperta imbarazzante di un reparto che s'era creduto edificante ma, stavolta, Childress, Reynolds e McGrath sembrano aver fatto gara tra loro a non pungere. E' anche vero che essi hanno cercato di rendersi utili per i lunghi Galanda, Tusek e Martinoni, propiziatori di un buon vantaggio della squadra ma, una volta cambiate le carte in tavola, i play di Pillastrini avrebbero dovuto reinventare l'offensiva. E' accaduto in un match nel quale s'era persino temuto di non poter utilizzare Tusek e Cotani, in precarie condizioni sino alla vigilia, tant'è che un 2 in schedina, vista una certa inclinazione da trasferta della Cimberio, poteva sembrare verosimile, ancorché accarezzabile a una manciata di minuti dalla sirena. Poi, nel finale, il buio pesto. Che capita, spesso, quando la sua artiglieria comincia a sparare fuori bersaglio, avendo allora bisogno di efficaci uomini d'area, veri assaltatori. Già, bisognerebbe dare presenza alla squadra là sotto: come battere l'erba per spaventare i serpenti. Ma Varese, francamente, non fa paura nemmeno alle farfalle. Ne è la prova Troutman, finito lassù, in cima ai "top ten" del campionato, scalzando Brunner, altro filibustiere per i biancorossi. Guardando avanti c'è un'avversaria che potrebbe incidere negli scenari che più ci interessano: si tratta di Caserta che, dopo aver espugnato Pesaro, farà visita a Ferrara, Cremona e Varese. Chi la batterà avrà intascato due punti pesantissimi, come quelli, ovvii dei confronti diretti. E per oggi è tutto.
Recommended Posts