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Martinoni, una sfida speciale: «Restando uniti possiamo vincere»


Lucaweb

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Il presente è problematico e incerto. Il passato è infinitamente meno luccicante di come se lo ricordava e di come lo aveva lasciato.

Niccolò Martinoni, giovane ala della Cimberio “in affitto” a Varese, vive con un briciolo di preoccupazione il momento delle sue “case”: quella di virtuale residenza, la casa-madre Benetton Treviso, e quella di via Sanvito Silvestro, sede della Pallacanestro Varese, dove da un paio di stagioni ha eletto il suo domicilio. E domenica va in scena Cimberio-Benetton.

«Seguo con interesse tutto quello che succede a Treviso, – sottolinea -, tuttavia i miei pensieri sono concentrati solo su Varese e su una stagione che, visti gli ultimi rovesci, ha sterzato in una direzione inattesa».

Inattesa ?

«Alla premessa che nessuno di noi si era mai montato la testa, devo però aggiungere che, dopo la vittoria ottenuta a Biella, pensavamo e speravamo di aver messo da parte i guai. Invece, da un lato sono arrivate tre sconfitte di fila evitabili; dall’altro le inseguitrici hanno cambiato passo».

Come uscire da questo periodo?

«Dobbiamo fare due cose: reagire insieme e non separarsi. Il rischio di andare ognuno per sé è quello da evitare, ma sotto questo aspetto sono abbastanza sereno perché uno dei pregi del nostro gruppo è sempre stato quello di affrontare uniti le difficoltà».

Domenica ritrova Treviso, squadra che, a dispetto dei proclami iniziale, non sta facendo faville.

«Qualche problemino devono averlo pure loro se è vero che, tra cambi di giocatori e allenatore, il bel progetto iniziale teso a puntare sui giovani è rimasto parzialmente sulla carta. Però, beati i biancoverdi che possono permettersi di pensare ai playoff».

Dall’altra parte ci saranno amici, tanti conoscenti.

«Mica poi tanti. Gran parte di quelli che giocavano con me se ne sono andati. Sono rimasti alcuni ragazzi, tra i quali Daniele Sandri. Con Daniele siamo amici, abbiamo condiviso tanti anni di sacrifici ed emozioni: dallo scudetto conquistato con la squadra Juniores, all’esordio in A, alla maglia della Nazionale, quella Under 20 che abbiamo vestito insieme negli Europei dell’estate scorsa. Lui è una sorta di mio “fratello veneto».

Quali le considerazioni tecniche sul match?

«Dovremo marcare molto bene Neal e Rivers, i motori dell’attacco trevigiano, ma anche mettere attenzione alle giocate di Kus, evitando di farlo entrare in ritmo-partita col suo tiro da 3 punti, di Motiejunas, uno che ha talento e caratteristiche per giocare in NBA e del nuovo arrivato Mo Taylor che, da esordiente, sarà caricatissimo e determinato».

E Varese ?

«Gli uomini veri si vedono, e si apprezzano, nelle occasioni che contano. Dobbiamo dimenticare acciacchi, problemi, stanchezza e scendere in campo per dare il mille per cento in termini di carattere, intensità, mentalità e ognuno deve offrire quello che ha dentro e quello che può. Quindi punti, rimbalzi, difesa, fisicità, personalità, leadership e schiaffi, se occorrono. Per battere Treviso servirà spremere tutto da tutti. Sempre insieme».

Massimo Turconi

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