Lucaweb Posted April 27, 2010 Posted April 27, 2010 Dopo il ritorno in campo di Ron Slay, tutto il pubblico del PalaWhirlpool, pazzo di gioia, intona e canta a squarciagola un classico dei Chicago: “Baby, what a big surprise…”. Eh sì, signore e signori, nessuno di quelli che domenica pomeriggio erano presenti a Masnago, può negare la sensazione di stupore nell’aver visto muoversi, con almeno venti giorni d’anticipo, l’americano in forza alla Cimberio. In realtà, un piccolo sospetto nel vedere JR Reynolds in tribuna e Ron nei dodici era affiorato. Rafforzato sul nascere da considerazioni tecnico-tattiche e da un ragionamento stringato: coach Pillastrini non può aver rinunciato ad un esterno come JR, sempre nelle rotazioni, per dare spazio ad un giocatore non pronto. Infatti, il “Pilla” non era improvvisamente impazzito: il rischio-Slay si poteva correre… «So che mi aspettavate tra un paio di settimane, per la facile gara con Napoli. Invece eccomi qui: sorpresa di Pasqua anticipata e, spero, gradita» commenta Slay con un sorriso malizioso. Graditissima ma, scusi, allora le voci inerenti ai suoi tempi di recupero erano frottole? «No, nessuna presa in giro – rassicura -. I due mesi di rieducazione preventivati rappresentavano il limite massimo, ma in questo periodo, insieme allo staff medico, al preparatore Armenise e a Claudio Galleani, abbiamo lavorato bene. L’efficacia dei trattamenti ci ha permesso di accorciare i tempi. Poi, visto che test e allenamenti degli ultimi quindici giorni hanno fornito un buon esito abbiamo deciso di provare scegliendo come banco di prova il match contro la Benetton». Sensazioni del “dopo” ? «Mi sento bene, non ho accusato nessun dolore e, per quanto riguarda l’impatto tecnico, non mi sembra di essere andato malaccio anche se ho giocato pochino». Lei vuol dire che, già oggi, sarebbe pronto a stare in campo anche più degli 8’ che le sono stati concessi? «Sicuro che sì e – risponde l’ala pivot della Cimberio -. Dopo cinque mesi di lontananza dal campo, ho un grandissima voglia di giocare. Tuttavia, capisco la cautela di coach Pillastrini che mi ha centellinato e scelto i momenti migliori per darmi spazio». Momenti perfetti se si considera che lei ha finito il match con 9 punti e chiuso in modo brillante tre giochi con canestro e fallo. «Sono entrato rapidamente nel ritmo del match e ho capito che la chiave era giocare con aggressività dentro l’area trevigiana. I miei compagni mi hanno servito subito bene ed io, in occasione del terzo canestro, sono stato anche un po’ fortunato. Meglio di così non poteva andare, ma l’impatto decisivo per vincere la battaglia sotto i tabelloni è stato quello di Cotani e Tusek». Ogni volta che lei si è alzato dalla panchina, dal pubblico del PalaWhirlpool si è levato un “ooohhh” «Avevo lasciato la gente di Masnago dopo la fantastica partita d’esordio contro Milano, ma anche a distanza di tanto tempo ho sentito intorno a me le stesse emozionanti e vibrazioni. Nei miei confronti ho colto un’atmosfera di attesa e partecipazione che non può lasciare indifferenti. Voglio ringraziare i tifosi di Varese che, sempre, mi hanno dimostrato grande affetto». Dopo Treviso: cosa legge nel futuro ? «La vittortia sulla Benetton è stata preziosa, peraltro corroborata da risultati a favore ma, in verità, pur essendo leggermente più tranquilli, non abbiamo ancora ottenuto nulla di concreto. Domenica prossima dovremo essere ancora più duri e concentrati, andare a Ferrara per vincere e chiudere definitivamente i conti con la salvezza…». Massimo Turconi
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