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Telecom li-taglia.....


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A qualcuno di voi, sta settimana, è arrivato un sms da me che parlava di telecom... qualcun altro avrà visto i servizi (pochi) in tivù sullo stato di questa azienda ormai al collasso finanziario ... questo è un mio articolo di qualche giorno fa, pubblicato su un web becero-magazine, che fa un piccolo riassunto della situazione di questa azienda spolpata da speculatori e furbi di ogni tipo ......che, come al solito, non essendo nè presidenti del consiglio, nè presidenti del PDL, nè bauscia di arcore, non pagheranno mai le loro malefatte ................. a meno di non scendere in politica dalla parte sbagliata :angry:

Purtroppo come avevamo facilmente previsto (LEGGI QUI: http://www.mirorenzaglia.org/?p=12223) a pagare il conto salatissimo di speculazioni e privatizzazioni selvagge, saranno i lavoratori.

Dopo numerosi rinvii dovuti allo scandalo Telecom Italia Sparkle, finalmente ad aprile si è tenuto il consiglio di amministrazione che ha sancito il piano industriale 2010-2012, nel quale si prevede un tentativo di rilancio dell’azienda attraverso investimenti nelle infrastrutture e una drastica riduzione del personale. Telecom Italia, infatti, con un comunicato stampa del 19 aprile «ha esplicitato come in tale periodo (2010-2012 nda) si cumulino, in Telecom Italia S.p.A., le necessità di efficientamento residue già previste in piani precedenti (2300 risorse, al netto delle riduzioni già operate nella fase iniziale del 2010) ed ulteriori efficienze aggiuntive, quantificate in 4522 risorse al 31.12.2012».

Tradotto dalla neo-lingua politicamente corretta, significa che saranno circa 4.500 gli esuberi che la società intende realizzare entro il 2012, più altri 2.300 che erano già stati previsti ma mai realizzati nei piani precedenti, per un totale di 6.800 persone a casa, ai quali bisogna aggiungere circa 2000 lavoratori del settore Information Technology già esternalizzati nel mese di marzo/aprile che, sommati alla riduzione del personale già operata negli ultimi due anni, nel quinquennio 2008-2012 faranno salire a tredicimila i dipendenti che resteranno senza lavoro, per un totale che ammonta al 20% della forza lavoro attualmente in servizio. Volendo giocare con i numeri, calcolando un CUD medio da 18000/20000 € lordi/annui, si parla di un risparmio di circa 3 miliardi l’anno, in linea con le previsioni aziendali. Il progetto di “razionalizzazione” infatti, nelle intenzioni dovrebbe portare entro il 2012 il debito netto a 28 miliardi di euro, circa 5 in meno rispetto all’attuale. Chissà quanti anni di studio, lauree, masters di specializzazione servono per decidere che quando un’azienda è alla canna del gas per colpa di speculazioni e sciagurate scelte manageriali, la prima cosa da fare è tagliare i posti di lavoro! Sarà per questo duro impegno che i vertici di Telecom si sono premiati?

http://www.ansa.it/web/notizie/collection/...1762459895.html

(ANSA) – MILANO, 13 APR – Il compenso percepito da Franco Bernabe’, Ad di Telecom Italia, e’ salito nel 2009 a 3,43 mln rispetto agli 1,95 mln del 2008 (+76%). E’ quanto si legge nel progetto di bilancio della societa’. Bernabe’ ha beneficiato nel 2009 di un bonus da 1,35 mln per i risultati raggiunti e ha ricevuto 296 mila euro di benefici non monetari (auto, alloggio, polizze assicurative, previdenza complementare). Al presidente Gabriele Galateri di Genola sono andati 1,788 mln rispetto agli 1,767 mln del 2008.

Attualmente non si conoscono ancora i settori che verranno toccati dalla scure dell’ ”efficientamento risorse” ma, dopo aver utilizzato massicciamente lo strumento della mobilità volontaria con accompagnamento alla pensione, viene naturale pensare che il fondo del barile sia già stato raschiato e che quindi la riduzione del personale toccherà interi comparti, come i call center, senza alcuna distinzione di anzianità, capacità e opportunità. Aggiungendo il probabile futuro scorporo della Rete che interesserà circa 20.000 dipendenti, possiamo parlare di un disfacimento scientifico della forza lavoro di Telecom in gloria alle regole del libero mercato, delle privatizzazioni e del capitalismo! O forse sarebbe meglio dire: delle speculazioni, visto che dal 1996 Telecom è finita in mano a Società di cui hanno fatto parte, o fanno ancora parte, le principali banche italiane, i principali gruppi industriali (Fiat, Benetton, Pirelli) e altri gruppi finanziari (Colaninno & De Benedetti) che, per acquisire le quote di maggioranza, hanno sempre dovuto far ricorso a prestiti che sono stati poi scaricati sull’azienda e che infine hanno portato al collasso finale cui stiamo assistendo.

La privatizzazione di Telecom ha quindi provato l’incapacità dei capitali privati di sostenere il peso imprenditoriale delle vecchie società pubbliche (che, in quanto tali, erano di tutti, cioè nostre) ed ha dimostrato che l’interesse delle privatizzazioni non era di carattere industriale o commerciale, europeista o progressista, ma puramente speculativo. Lo dimostra la svendita di buona parte degli immobili, una volta di proprietà, che dal 2004 sono stati via via ceduti a società terze, cui oggi Telecom paradossalmente paga pure un lauto affitto, come apprendiamo da questo articolo tratto da:

http://www.finanzablog.it/post/2986/le-cit...bili-di-pirelli

Nel bilancio 2006 della società da poco venduta da Tronchetti Provera alle banche e agli spagnoli di Telefonica si legge: “Nell’ambito dell’attività di riorganizzazione degli spazi fisici occupati dagli impianti di rete che prevede la progressiva liberazione di parte degli immobili adibiti a tali impianti, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia S.p.A. ha approvato nel 2005 l’operazione di cessione di oltre 1.300 immobili per un valore totale di circa euro 1 miliardo”. (…) E si tratta in ogni caso soltanto della seconda grossa alienazione di immobili di Telecom visto che una forse anche maggiore era avvenuta nel 2002/2003. In entrambi i casi comunque la torta di mattoni è stata da subito tagliata in tante fette più piccole che poi sono state spostate da una proprietà all’altra. (…) Per esempio nel 2005 Telecom conferì ben 867 immobili alla controllata Olivetti Multiservices (OMS). Ovviamente questi immobili non si sono fermati qui. Il 29 marzo 2006 OMS cede 201 immobili al fondo Raissa per 158 milioni di euro, 21 di questi immobili hanno un contratto di retrolocazione di lunga durata e in questo caso, come negli altri, l’affitto pagato da Telecom per l’uso dell’immobili viene conferito al nuovo proprietario.

Ai problemi finanziari, bisogna poi aggiungere gli scandali giudiziari legati allo spionaggio e dossieraggio illecito che hanno portato Telecom (e Pirelli) a offrire un patteggiamento,che la Procura di Milano ha già accettato, con un risarcimento danni pari a sette milioni e mezzo di euro a tre ministeri e ai dipendenti schedati ed anche la maxi truffa che ha coinvolto la partecipata Telecom Italia Sparkle (controllata al 100% da Telecom) e la concorrente Fastweb, per le quali entrambe le aziende hanno già dovuto sborsare preventivamente circa 542 milioni di euro, come richiesto dalla procura di Roma per evitare il commissariamento di entrambe le società. A seguito di quest’ultima vicenda, l’AD di Telecom, Franco Bernabè, scrisse un’accorata lettera aperta, datata 3 marzo 2010, a tutti i dipendenti del Gruppo, nella quale chiedeva a ciascuna “risorsa umana” di: “svolgere seriamente e responsabilmente il proprio lavoro [che] non significa solo raggiungere gli obiettivi, [ma] significa anche riconoscersi e operare rispettando i valori etici a cui si rifà il nostro Gruppo. (…) Questo perché “la nostra priorità è tutelare i dipendenti e gli azionisti del Gruppo”. A poco più di un mese di distanza, è chiaro che la priorità dell’azienda è quella di tutelare l’Azionista e di far pagare gli errori e le speculazioni ai 13522 lavoratori da “efficientare”. Questa è l’economia di mercato, il capitalismo, quel sistema che si credeva (o si temeva…?) dovesse auto-digerirsi non più tardi di un anno fa e che invece è qui, più vivo che mai, con le solite regole, i soliti metodi e la solita logica democratico-capitalista che fa pagare alla base della piramide socio-economica le colpe dei vertici finanziari e manageriali senza che alcuna responsabilità , né giuridica, né morale, venga attribuita a chi in questi 15 anni ha distrutto un’azienda patrimonio economico, tecnologico e culturale di un’intera nazione, né tanto meno a quegli ambienti politici che ne hanno favorito, con il loro silenzio, la svendita e la rovina. Di fronte a queste iniquità, per bilanciare questa sciagurata disuguaglianza socio-economica, sarebbe ora che i lavoratori entrino a pieno titolo nella gestione e nella partecipazione agli utili delle imprese: solo così si avrebbe uno strumento di Giustizia Sociale in grado di riequilibrare la disparità di trattamento ora in essere.

Il 29 aprile, a Rozzano (Mi), si terrà l’assemblea dei soci. I sindacati, in quella occasione, manifesteranno tutta la loro contrarietà al piano industriale approvato dal CDA, perché, come ha recentemente dichiarato Stefano Conti segretario nazionale di UGL Tlc: “Quello che serve a Telecom non è solo una strategia finanziaria mirata ad una riduzione del debito, ma precise scelte industriali per il rilancio dell’azienda con il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e con la certezza di servizi di qualità che oggi lasciano a desiderare”.

Note e fonti:

· Per la cronaca: Telecom è un’azienda che a fine 2008 dichiarava ricavi per 20 miliardi di euro e un utile netto di 1 miliardo e 165 milioni di euro. Se non venisse re-distribuito tra gli azionisti, rientrerebbero dal debito in circa 25 anni senza sfiorare un posto di lavoro: praticamente è come se fosse un mutuo per l’acquisto della casa!! (NdA)

· http://www.ansa.it/web/notizie/collection/...1760581137.html

(ANSA) – ROMA, 7 APR – La Procura di Roma ha recuperato circa 542 milioni di euro da Fastweb e Telecom Sparkle, provento dell’Iva non versata allo Stato. L’evasione e’ avvenuta durante le operazioni illecite scoperte nell’inchiesta su, tra l’altro, un maxiriciclaggio di circa 2 miliardi di euro. Con l’operazione della Procura, l’erario anticipa i tempi di recupero dei soldi senza attendere la fine del processo, mentre le societa’, riconoscendo che il denaro era frutto di Iva evasa, evitano il commissariamento.

* “Il 25 febbraio (2010, NdA) il cda aveva esaminato i risultati preliminari: margine operativo lordo organico a 11,3 miliardi, ricavi organici a 27,2 miliardi, indebitamento netto rettificato a circa 34 miliardi.” Tratto da: IL GIORNALE ON LINE, articolo di di Maddalena Camera

* http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdAr...KeyW=GESTIRANNO

30-10-2004

Immobili Telecom Italia, la gestione a Pirelli Re

Pirelli Real Estate e la bolognese Manutencoop gestiranno, in outsourcing, le attività di facility management (manutenzione di impianti e immobili, igiene ambientale, gestione traslochi, manutenzione del verde) del patrimonio immobiliare del gruppo Telecom Italia, pari a oltre 7,5 milioni di metri quadri e 5 mila tra ripetitori, pali e tralicci. Le due società, informa una nota, dànno vita a Mp Facility (società detenuta in parti uguali da Pirelli Re Facility Management e da Manutencoop), creata “mediante il trasferimento dei rami d’azienda di Telecom Italia e Emsa (gruppo Telecom Italia) dedicati al facility management”, con la contestuale firma di un accordo di sei anni per la fornitura di servizi relativi all’intero patrimonio immobiliare di Telecom Italia.

* http://www.finanzablog.it/post/2986/le-cit...bili-di-pirelli

* http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio...e%20con%20Fimit

Intanto Pirelli questa mattina ha confermato di aver scelto la via del patteggiamento nell’ambito del processo che coinvolge la società insieme all’ex partecipata Telecom Italia per l’attività di dossieraggio illecito della Security di Giuliano Tavaroli. Lo ha detto un portavoce del gruppo dopo che la stampa ha scritto che Telecom e Pirelli hanno offerto 7,5 milioni di euro come risarcimento a tre ministeri e ai dipendenti schedati e che la Procura di Milano ha accettato.

Autore: Francesca Gerosa

Fonte: MilanoFinanza.it

* · Nel caso qualcuno fosse interessato, come ci informa l’adnkronos, alcuni degli immobili Telecom sono in vendita, :

http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNew...4279369707.html

(Adnkronos) Milano, 5 feb. 2010 – “Ottima rendita”. Si conclude cosi’ l’annuncio immobiliare messo su eBay dall’agenzia Pirelli Re di Pula in provincia di Cagliari per la vendita di una centrale telefonica situata nella stessa localita’ e attualmente occupata da Telecom e, in parte, da Enel. Il prezzo richiesto e’ di 600 mila euro per una superficie di 300 metri quadri circa.

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La vicenda Telecom l'ho seguita poco ma quella degli immobili e di Pirelli RE un po' di più .

Se l'Italia fosse un paese civile alcune persone sarebbero in galera e non in tribuna vip o sulle copertine patinate ...

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