Lucaweb Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 VARESE Lo striscione dell'ultimo chilometro è già passato da un pezzo, i treni dei gregari hanno ormai esaurito il loro generoso lavoro di faticanti silenziosi: il traguardo è lì a qualche centinaio di metri e il destino è ormai tutto nelle gambe e nei muscoli di chi lo vuole tagliare per primo. E' la volata per la salvezza, gli ultimi decisivi colpi di pedale, le spinte e le gomitate per prendersi la posizione migliore. Finiti i calcoli, finite le chiacchiere, finite le scuse: chi ne ha, ne metta. Varese dovrà sudare fino alla fine, dovrà spingere più forte fino all'ultimo metro, per evitare una retrocessione che con ogni probabilità significherebbe la fine di tutto, probabilmente anche della storia di questa società. «Prendiamoci i prossimi due punti con Napoli, sperando che anche le altre partite vadano come devono andare. Poi giù la testa e pedalare». Cecco Vescovi accetta volentieri il paragone ciclistico, e si prepara idealmente alla volata che attende la sua Varese. Due punti con Napoli, e poi? "Poi, per essere tranquilli ci servono altre due vittorie. Che a guardare il calendario potrebbero arrivare nelle sfide casalinghe con Caserta e Cremona, anche se... Anche se questo non significa che non giocheremo quelle in trasferta: già a Roma (gara anticipata alle 20.30 di sabato, per evitare di pestare i piedi al derby di calcio tra i gìallorossi e la Lazio) andremo per provare a vincere." La sconfìtta con Siena è già nel dimenticatoio. Ma era davvero impossibile fare di più? "Loro sono una corazzata, di un'altra categoria: se giocano come hanno fatto a Varese, è impossibile batterli. Però, come avete scritto voi, è giusto tenere buone le cose positive viste in quella partita." E sarebbero? "La reazione nel primo tempo e il recupero di Gergati, ma io aggiungerei anche il fatto che Slay ha potuto giocare una partita in più. E questo non gli può aver fatto che bene." Perché? "Perché a lui manca il ritmo partita, praticamente è come se stesse giocando un precampionato: con la Benetton ha fatto bene spinto dall'entusiasmo del rientro, poi ha fatto fatica." La volata salvezza è partita: paura, preoccupazione o ottimismo? "E' ovvio che siamo preoccupati, come lo sono le altre cinque squadre che lotteranno con noi fino alla fine. Però non c'è paura: sappiamo che dovremo affrontare le prossime partite con una determinazione fuori dal comune e giocare al massimo. Che poi, non è che dobbiamo fare miracoli: ci basta vincere due partite, e guardando il calendario la cosa è assolutamente fattibile. Anche se voglio chiarire una cosa." Cosa? "Non ho nessuna intenzione di arrivare all'ultima giornata con la salvezza ancora in ballo, e giocarmi tutto a Pesaro. Ma non credo che andrà a finire così." Allenatore, giocatori: tutti convinti e consapevoli di quello che c'è da fare? "Prima della sfida con la Benetton ho parlato personalmente con tutti i giocatori, prendendoli da parte uno per uno. E prima della partita con Siena sono entrato in spogliatoio e ho fatto un discorso molto chiaro, chiedendo delle cose ben precise." Cosa? "Fatti nostri, comunque i giocatori sanno quel che devono fare. E affronteranno le prossime partite con la giusta determinazione." Cosa succederebbe se dovesse andare male? "Non ci voglio nemmeno pensare, sarebbe una tragedia talmente grossa che non riesco neppure a immaginarla. Dopo tutto quello che abbiamo fatto lo scorso armo, dopo quanto abbiamo sofferto in questa stagione." Se invece Varese dovesse salvarsi, il progetto continuerebbe: con queste persone? "Solo se ci saranno le condizioni per continuare." Sarebbe a dire? "Abbiamo messo in piedi un piano per il futuro, in grado di garantire serenità e tranquillità alla Pallacanestro Varese. Ora è presto per parlarne pubblicamente, perché prima dobbiamo salvarci: ma di certo posso dire che faremo di tutto per portare avanti questo progetto, una volta finito il campionato. Altrimenti andare avanti sarà dura." Francesco Caielli Link to comment Share on other sites More sharing options...
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