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«Cimberio, la salvezza passerà prima di Pesaro»


Lucaweb

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VARESE Lo striscione dell'ultimo

chilometro è già passato da

un pezzo, i treni dei gregari hanno

ormai esaurito il loro generoso

lavoro di faticanti silenziosi:

il traguardo è lì a qualche centinaio

di metri e il destino è ormai

tutto nelle gambe e nei muscoli

di chi lo vuole tagliare per primo.

E' la volata per la salvezza,

gli ultimi decisivi colpi di pedale,

le spinte e le gomitate per

prendersi la posizione migliore.

Finiti i calcoli, finite le chiacchiere,

finite le scuse: chi ne ha,

ne metta. Varese dovrà sudare fino

alla fine, dovrà spingere più

forte fino all'ultimo metro, per

evitare una retrocessione che con

ogni probabilità significherebbe

la fine di tutto, probabilmente

anche della storia di questa società.

«Prendiamoci i prossimi due

punti con Napoli, sperando che

anche le altre partite vadano come

devono andare. Poi giù la testa

e pedalare». Cecco Vescovi

accetta volentieri il paragone ciclistico,

e si prepara idealmente

alla volata che attende la sua Varese.

Due punti con Napoli, e poi?

"Poi, per essere tranquilli ci servono

altre due vittorie. Che a

guardare il calendario potrebbero

arrivare nelle sfide casalinghe

con Caserta e Cremona, anche

se...

Anche se questo non significa

che non giocheremo quelle in

trasferta: già a Roma (gara anticipata

alle 20.30 di sabato, per

evitare di pestare i piedi al derby

di calcio tra i gìallorossi e la Lazio)

andremo per provare a vincere."

La sconfìtta con Siena è già

nel dimenticatoio. Ma era

davvero impossibile fare di

più?

"Loro sono una corazzata, di

un'altra categoria: se giocano come

hanno fatto a Varese, è impossibile

batterli. Però, come

avete scritto voi, è giusto tenere

buone le cose positive viste in

quella partita."

E sarebbero?

"La reazione nel primo tempo e

il recupero di Gergati, ma io aggiungerei

anche il fatto che Slay

ha potuto giocare una partita in

più. E questo non gli può aver

fatto che bene."

Perché?

"Perché a lui manca il ritmo partita,

praticamente è come se stesse

giocando un precampionato:

con la Benetton ha fatto bene

spinto dall'entusiasmo del rientro,

poi ha fatto fatica."

La volata salvezza è partita:

paura, preoccupazione o ottimismo?

"E' ovvio che siamo preoccupati,

come lo sono le altre cinque

squadre che lotteranno con noi

fino alla fine. Però non c'è paura:

sappiamo che dovremo affrontare

le prossime partite con

una determinazione fuori dal comune

e giocare al massimo. Che

poi, non è che dobbiamo fare miracoli:

ci basta vincere due partite,

e guardando il calendario la

cosa è assolutamente fattibile.

Anche se voglio chiarire una cosa."

Cosa?

"Non ho nessuna intenzione di

arrivare all'ultima giornata con

la salvezza ancora in ballo, e giocarmi

tutto a Pesaro. Ma non credo

che andrà a finire così."

Allenatore, giocatori: tutti

convinti e consapevoli di

quello che c'è da fare?

"Prima della sfida con la Benetton

ho parlato personalmente

con tutti i giocatori, prendendoli

da parte uno per uno. E prima

della partita con Siena sono entrato

in spogliatoio e ho fatto un

discorso molto chiaro, chiedendo

delle cose ben precise."

Cosa?

"Fatti nostri, comunque i giocatori

sanno quel che devono fare.

E affronteranno le prossime partite

con la giusta determinazione."

Cosa succederebbe se dovesse

andare male?

"Non ci voglio nemmeno pensare,

sarebbe una tragedia talmente

grossa che non riesco neppure

a immaginarla. Dopo tutto

quello che abbiamo fatto lo scorso

armo, dopo quanto abbiamo

sofferto in questa stagione."

Se invece Varese dovesse salvarsi,

il progetto continuerebbe:

con queste persone?

"Solo se ci saranno le condizioni

per continuare."

Sarebbe a dire?

"Abbiamo messo in piedi un piano

per il futuro, in grado di garantire

serenità e tranquillità alla

Pallacanestro Varese. Ora è

presto per parlarne pubblicamente,

perché prima dobbiamo

salvarci: ma di certo posso dire

che faremo di tutto per portare

avanti questo progetto, una volta

finito il campionato. Altrimenti

andare avanti sarà dura."

Francesco Caielli

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