Lucaweb Posted June 7, 2010 Share Posted June 7, 2010 Tira finalmente un sospiro di sollievo dopo 8 mesi di apnea una Pallacanestro Varese capace di giocare la miglior partita dell’anno in occasione della sfida più delicata, respingendo al mittente tutti i cattivi pensieri post-Cantù con una prestazione corale davvero strepitosa per intensità agonistica e concentrazione. "Liberatorie" dunque le considerazioni di Cecco Vescovi al termine di un’annata condizionata da mille problematiche "accessorie": «Fin dalla scorsa estate eravamo stati chiari e onesti nell’evidenziare i rischi di un anno lungo e difficile: sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire, in più i numerosi contrattempi che ci hanno condizionato hanno reso ancor più complicato il cammino. Il più grave è stato l’infortunio di Slay che per 5 mesi ci ha tolto un elemento fondamentale; quando poi abbiamo cambiato assetto scegliendo Reynolds per risolvere i problemi del reparto esterni, dopo due settimane si è fermato anche lui. E poi il contrattempo amministrativo che ci ha tolto 2 punti in un momento delicato, anche se lo abbiamo assorbito nel migliore dei modi senza mai considerarlo un alibi. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta,conquistando la permanenza in serie A con pieno merito e senza regali altrui, evitando un’altra settimana di passione e una partita delicata nel match di chiusura a Pesaro». Messo il punto fermo sulla permanenza in serie A anche per il 2010/2011, ora il g.m. biancorosso può concentrarsi a 360 gradi sull’innovativo progetto di "proprietà condivisa" ormai in fase di evoluzione da qualche mese: «L’intento è quello di costituire una società consortile che possa garantire alla Pallacanestro Varese un’autonomia finanziaria e gestionale al di fuori del Casti Group. Chi aderirà a questo consorzio avrà potere decisionale in base alle quote sottoscritte; si tratta di una novità che considero indispensabile per dare un futuro certo alla società, anche perchè agli acquirenti delle quote chiederemo un impegno su base triennale con l’obiettivo di dare continuità alla programmazione senza dover ricominciare daccapo tutti gli anni. Ci stiamo lavorando già da qualche mese, adesso però è il momento di dare concretezza alle situazioni cercando di trarre esiti definiti dalla serie di incontri effettuati su molti fronti. Se vogliamo realmente che cambi qualcosa dobbiamo arrivare al dunque e capire se si riuscirà a condurre in porto questo progetto che abbiamo costruito. Direi che entro i primi di giugno si dovrà valutare se la quadratura del cerchio sarà fattibile, anche nell’ottica dei termini per l’iscrizione al campionato». Il primo giro di orizzonti all’interno della cerchia di chi già contribuisce economicamente ai destini della formazione biancorossa ha dato esito positivo, ma ciò ancora non basta per raggiungere la sicurezza economica indispensabile per dare il via allo "scorporo" dal Casti Group, che avverrà dunque soltanto a condizione che ci siano le risorse necessarie perchè la società - nel suo nuovo formato - possa camminare con le sue gambe. «Al momento siamo a un bivio: sostanzialmente siamo a metà strada, ma mancano almeno un paio di pedine per la copertura completa e vedere un futuro roseo. Per il momento abbiamo avuto la conferma da tutti gli attuali sponsor: qualcuno di loro entrerà nel consorzio, altri ci sosterranno con le stesse modalità attuali, ma ancora non basta per essere sicuri del buon esito del progetto e del relativo scorporo del club dalla holding. La famiglia Castiglioni contribuirà con una quota diminuendo però il suo impegno: in 10 anni la proprietà attuale ha pagato i conti spendendo tanti soldi, al di là di eventuali errori è un grandissimo merito che le va riconosciuto, ma avendo la sua disponibilità concreta a creare un progetto diverso che possa sgravarla del peso di reggere da sola il fardello è giusto provarci ora». Vescovi si dichiara comunque fiducioso sul buon esito dell’operazione, rilanciando l’appello agli imprenditori che amano il basket perchè facciano la loro parte nel rifare grande Varese: «Aspettiamo risposte positive nel giro di 3-4 settimane da istituzioni e territorio, certo se qualcuno ha a cuore il bene della Pallacanestro Varese questo è il momento di farsi avanti e darci una mano per sostenere un progetto che potrebbe darci molte potenzialità future. Se non dovessimo farcela? La palla passerà nuovamente nelle mani della famiglia Castiglioni che deciderà sul da farsi, ma sarebbe una grossa occasione persa...». Giuseppe Sciascia Link to comment Share on other sites More sharing options...
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