SACCHETTI «Varese? Un sogno»

[Lucaweb]

«Io allenatore di Varese? Al momento non ne so nulla, penso soltanto a Sassari e alla finalissima per la promozione che inizierà domenica. Però se son rose, fioriranno…».

Così Romeo Sacchetti (foto Blitz) risponde alla domanda circa il possibile interessamento del club biancorosso nei suoi confronti visto l’addio ormai certo da parte di Stefano Pillastrini. In attesa che si delinei ufficialmente la situazione contrattuale del coach di Cervia e soprattutto che la società trovi la “quadratura del cerchio” a livello economico per il futuro, non risultano comunque vere e proprie piste aperte per individuale l’erede del tecnico romagnolo sulla panchina della Cimberio versione 2010/2011.

«Trattative avviate non ce ne sono, semplicemente abbiamo abbozzato qualche considerazione con l’agente di Pillastrini quando è venuto in sede per l’accordo sullo slittamento della clausola d’uscita», conferma Max Ferraiuolo dalla sede di via Sanvito; anche perché qualsiasi mossa da parte del club sarà successiva agli esiti dei due colloqui di lunedì, che dovrebbero garantire a Varese la conferma ufficiale dell’ingresso di due nuovi sponsor in grado di portare l’entità del budget (obiettivo prefissato a quota 4 milioni, per ora si è poco sopra quota 3) su livelli sufficienti per programmare una stagione competitiva.

Per ora l’unica certezza sembra quella relativa all’interruzione del rapporto con Stefano Pillastrini, pur con un "colpo di scena" legato alla destinazione futura del tecnico di Cervia: sembrava ormai prossimo l’accordo con Avellino, invece tra mercoledì sera e la mattinata di ieri il coach romagnolo si sarebbe accordato con Montegranaro, la società dove aveva ottenuto grandi successi dal 2003 al 2006 (doppio salto dalla B1 alla serie A e playoff sfiorati nell’anno da matricola col trio americano Childress-Thomas-Slay, lo stesso riproposto quest’anno alla Cimberio) e che gli proporrebbe un ampio mandato pluriennale in una realtà logisticamente più vicina alla sua residenza.

I discorsi abbozzati dalla dirigenza biancorossa con l’agente Virginio Bernardi (ieri impegnato per mettere a posto i dettagli dell’accordo tra Pillastrini e il club marchigiano) avrebbero riguardato Meo Sacchetti e Demis Cavina, altro tecnico proveniente dalla LegAdue (quest’anno alla guida della Snaidero Udine dopo aver ottenuto risultati positivi negli anni tra Imola, Fabriano e Sassari).

Ma mentre il coach emiliano avrebbe "tempistiche" piuttosto strette (la clausola d’uscita dal suo contratto con i friulani scadrebbe fra soli 5 giorni), la finale-promozione dei playoff di LegAadue che coinvolgerà il Banco Sardegna guidato dal tecnico nativo di Altamura – in scadenza di contratto al 30 giugno con i sardi – contro la Prima Veroli potrebbe far maturare i giusti tempi di manovra affinchè il club di via Sanvito possa puntare sulla sua storica "bandiera" (dal 1984 al 1992 in maglia biancorossa.

«Al momento la mia priorità assoluta è quella di scrivere una pagina di storia del basket sardo portando Sassari in serie A - spiega Sacchetti proprio all’indomani della vittoria nella decisiva gara-5 della semifinale contro la Fastweb - Veroli è uno squadrone con 10 giocatori e tanta fisicità, noi dovremo giocare con la stessa intensità che ci ha portato al decisivo successo esterno di Casale Monferrato nelal gara-4 delle semifinali.

Il futuro? Il mio contratto scade il 30 giugno, qui sono stato benissimo e il mio rapporto con la famiglia Mele (i proprietari del club, n.d.r.) è ottimo, ma valuterò con attenzione qualsiasi proposta.

Fare la serie A a Varese? Inutile dire che per me sarebbe un sogno: da ragazzo ero tifoso della grande Ignis, qui ho trascorso anni importanti della mia carriera e questa è la città che ho scelto per stabilirmi con la famiglia al termine dell’attività agonistica. Già in altre occasioni si era parlato di me come possibile candidato per la panchina biancorossa e poi non se ne era fatto nulla, vedremo se questa sarà la volta buona…».

Giuseppe Sciascia