Lucaweb Posted August 10, 2010 Share Posted August 10, 2010 VARESE Alex Righetti, ala piccola classe 1977 di 198cm., ha firmato un accordo annuale con opzione di rinnovo, in pillole: riminese, esordisce in A 17enne e resta nella sua città sino al 1999, poi Roma dal 2000 al 2006, Avellino e Virtus per due stagioni. Nella capitale vince una Supercoppa Italiana, disputa ima finale scudetto e un'Eurolega, in Irpinia prende la Coppa Italia e si qualifica all'Eurolega, a Bologna mette in bacheca im'EuroChallenge. Sono 114 le presenze azzurre per 905 punti segnati: con Recalcati conquista il bronzo agli Europei 2003 e l'argento alle Olimpiadi 2004. Alex, a Varese perché. Perché c'è stato un interesse forte di un club titolato e pieno di fascino. Ha influito molto anche la presenza di Charlie Recalcati, con lui ho un rapporto profondo di stima e rispetto, nato in nazionale e mai venuto meno. Come sente il momento della sua carriera? Sto fisicamente bene, incrociando le dita non ho mai avuto infortuni seri e l'esperienza aiuta: mi sento molto migliore rispetto a un anno fa. Dopo i problemi a Bologna ho le motivazioni per spaccare il mondo, lo so che non è uno sport individuale... ma voglio andare in campo a mordere le caviglie a qualcuno! Alla Virtus è finito fuori squadra nonostante un contratto firmato, chiudiamo il cerchio? È stata dura, ho vissuto ai margini, lontano da tutto. Mi allenavo con la juniores e in A ho giocato solo tre volte, tra cui una a Varese quando mi hanno avvisato due ore prima della partenza. Ciò che non uccide, rinforza. Ma lascia rabbia, dispiacere. Comprendo tutto e non giudico le scelte del presidente, ci sta che decida come vuole: però io ho sempre avuto rispetto delle persone, quindi tenderei a volerlo indietro. Migliore e peggiore momento di una carriera lunga 16 anni. L'apice le Olimpiadi di Atene dove, a parte il risultato, mi sono divertito come un matto. Ma anche Avellino e i sette anni di Roma, prima volta fuori casa tra l'altro, sono stati fantastici. Il peggiore è facilmente intuibile. Vicino alla Varese post scudetto, poi è finito a Roma: com'è andata? C'è stato un interessamento nelle fasi iniziali del mercato: alla fine, infatti, ho scelto fra Roma e Trieste. Nel cassetto dei sogni c'è ancora qualcosa? Uno scudetto, ho fatto una sola finale a Roma. Qualche pensiero su Recalcati. È una persona diretta che dice le cose in faccia, ma in modo pacato e sempre ragionando: sa capire, ti dà il tempo di capire e attuare le sue disposizioni nel modo migliore. Poi, dai, la sua carriera di giocatore e allenatore non si discute. Lo stesso ma riferito a lei. Sono molto riservato, all'inizio posso quasi sembrare antipatico ma è solo timidezza. Ho bisogno di un po' per sbloccarmi. Diverso in campo, dove il vivere in un gruppo aiuta. Mi considero un lavoratore, non un egoista e non una fighetta: prima viene la squadra, poi io. Perché Alex all'anagrafe e non Alessandro? Ha deciso mia zia per fare qualcosa di diverso: 33 anni fa era davvero inusuale. Tiro da tre a 6,75 mt. contro 6,25, sensazioni? Non mi preoccupo: è solo questione di allenamento ai nuovi parametri. Mi sto portando avanti: da un mese tiro solo dai 6,75. Sarà invece importante a livello giovanile, ora già a 12 anni tutti tirano da tre e non potrà più essere così: la speranza è che si torni a una visione più complessiva privilegiando nella formazione aspetti purtroppo dimenticati. Chiusura libera. Voglio divertirmi di nuovo stando bene assieme al gruppo e ai tifosi, un patrimonio importante. Mi porto avanti: grazie in anticipo per il sostegno durante tutta la stagione. Samuele Giardina Link to comment Share on other sites More sharing options...
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