Lucaweb Posted August 18, 2010 Share Posted August 18, 2010 di GIANCARLO PIGIONATTI Un incastro tira l’altro e il mercato è quasi bell’e finito. Cecco Vescovi e Carlo Recalcati non si sono persi fra quei "se" e "ma" che affollano i pensatoi dei dirigenti allorquando bisogna avere idee chiare e fermezza nel metterle in pratica, non potendo nemmeno scialacquare. I paragoni sono odiosi ma non è un segreto il taglio degli ingaggi, nonostante un gran parlare di soci e sostenitori, da attendere alla conta, quella di soldi veri, sicchè il tetto dei salari biancorossi, aggirandosi attorno al milione e duecentomila euro (ben inferiore a quello della scorsa stagione, e senza dover mettere in conto i compensi di Reynolds e McGrath), appare, verosimilmente, come il più basso di tutta la serie A. Già, ma ogni necessità, diventando virtù, aguzza ingegno e prontezza, almeno in casa Cimberio, dove - mai come in quest’occasione - si è rubato al tempo, agendo in fretta ma non frettolosamente con un progetto bene in testa, d’una squadra che, sicuramente equilibrata, possiede una sua qualità rispetto al prezzo, ancorché tutta da scoprire per competitività. Vescovi e Recalcati, in dieci giorni, non inseguiti da nessuno e senza struggimenti da "quattro soldi", hanno dato sostanza alla nuova Cimberio che può trovare, nel giro di pochi giorni, il suo varo ufficiale con James Thomas che, di mestiere, fa il pivot, come non se ne vedono qui da anni e con Rannikko play fatto e finito per "liberare" Phil Goss nel ruolo di guardia per tratti di gara. Le intenzioni di Recalcati (foto Blitz), propenso a schierare più quintetti diversi per ruoli e caratteristiche, hanno bisogno di queste ultime certezze per trovare un’adeguata realizzazione. Thomas, fermo da tempo per guai fisici - sennò non verrebbe a buon mercato - ha già sottoscritto un contratto, pur riservandosi la Pall. Varese la possibilità (entro il 22 luglio) di liberarsi dell’americanone, qualora egli non superasse la "revisione". Dita incrociate, dunque, per non trovarsi nelle canne, quindi daccapo nel reclutare un centro tecnicamente credibile e dotato. Diverso è il discorso per Rannikko che dovrà dare una risposta secca e puntuale, cioè senza tentennamenti né rialzi mercantili, di fronte alla precisa offerta di Vescovi, sennò la dirigenza tirerà dritta per la sua strada, come ha fatto autorevolmente con Slay il cui silenzio l’ha catapultato fuori dall’orbita biancorossa. Ecco la nuova Cimberio: Goss, Thomas, Righetti, Kangur e l’altro Thomas più Rannikko (se non farà il difficile), Cotani, Galanda, Antonelli e Mian più giovani di primo pelo. Una squadra dalla panchina corta ma, viste le risorse, credibile. Con meno il meglio, verrebbe da dire per incastri che s’attagliano alle nuove norme federali (3 americani più 2 comunitari e 6 italiani), sempre che gli ingaggi di chiusura abbiano buon fine. Recalcati esprime entusiasmo sul conto di un Vescovi da "premio bancarella", quindi per "operazioni che sono andate ben oltre le aspettative". Determinante il primo incastro con l’estone Kangur, buono come inizio d’una piccola catena di scelte dettate da garanzie di principio, naturalmente discutibili se - in ogni caso di raffronto - v’è pur sempre un giocatore preferibile a un altro, potendo però arrivarvi con la forza delle palanche. «Questi nuovi biancorossi sono elementi nei quali crediamo fortemente, direi i migliori per questa Cimberio», attacca l’ex cittì, come per anticipare eventuali disquisizioni avverse, sottolineando le qualità di Kangur ("tosto e resistente, su un trampolino di lancio"), di Goss ("l’esatto contrario di Childress per frenesia, ritmo, arresto e tiro"), di Righetti ("che non ha bisogno di raccomandazioni, semplicemente costretto, per un’intera stagione, in fuori gioco da una lite mai sanata con il suo presidente") e di Thomas ("indiscutibile per posizione d’area e rimbalzi"). Su Kangur, visto nei play off con la Virtus Bologna, nulla da dire, se non per una personalità, nella circostanza, sotto traccia, rispetto alla squadra, pressoché sconosciuta, ma qui può diventare uno dei leader, mentre Goss andrà valutato al cambio tra LegAdue e serie A. Righetti, guarda caso, fu un nostro "consiglio per gli acquisti" all’epoca di un Meneghin agli sgoccioli ma la società preferì insistere sulle sofferenze di Andrea e poi, a quei tempi, Alessandro costava 400mila euro, mentre oggi ne vale la metà. Thomas, quello grosso, dovrà colmare una vecchia e colossale lacuna biancorossa, facendo quadrare conti che, spesso, non tornavano in una certa zona del campo. A proposito di pivot, Pillastrini - che ne aveva fatto a meno, salvo poi convenire con chi scrive su un così gigantesco buco sotto i tabelloni - sta puntando su Sharrod Ford, potendoselo permettere la "sua" Montegranaro... Link to comment Share on other sites More sharing options...
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