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«Se a Varese esiste il basket è grazie a Cecco Vescovi»


Lucaweb

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VARESE La nascente Pallacanestro Varese,

domani a Villa Recalcati la presentazione

del consorzio Varese nel

Cuore, si specchia nei pensieri di Toto

Bulgheroni. Insieme al figlio Edoardo,

nell'estate 1997, inventò il concetto

di unione fra più investitori a sostegno

di un sodalizio, allora venne battezzato

Impresa Sportiva.

Il vostro consorzio contava sei soggetti

da 380milioni di lire a testa,

domani si scoprirà un elenco di

qualche decina d'imprenditori con

quote anche molto inferiori: diversità

figlia della congiuntura economica?

Attenzione, non facciamo confusione

con l'equazione meno impegno-meno

partecipazione diretta. C'è una differenza

fondamentale fra le due esperienze:

nel nostro caso si trattava di

semplici sponsor, perchè i diritti della

società sportiva erano rimasti in mano

alla mia famiglia Oggi, invece, i rappresentanti

del consorzio posseggono

ognuno una quota della Pallacanestro

Varese, saranno quindi più partecipi e

integrati. Ovviamente esisteranno soci

anche sponsor e altri che non lo saranno.

Renzo Cimberio presidente, voto favorevole?

A mio giudizio personale, essendo

Cimberio il socio con più quote, è corretto

sia lui ad acquisire la carica più

importante.

La Legge 91 si traduce perdite inevitabili

e il mecenatismo è fuori dai

tempi: questa è la via migliore?

Nel contesto economico, storico e culturale

della nostra città unire le forze

è l'unica strada percorribile. Anche

perché se il consorzio dimostrerà solidità,

è logico supporre la nascita di un

circolo virtuoso con l'aggiunta di nuovi

soci.

Carlo Recalcati su Francesco Vescovi:

«L'ho lasciato giocatore maturo

e d'esperienza, lo ritrovo uguale da

dirigente. Non me l'aspettavo».

Ho letto l'intervista, concordo, e sono

contento mi sia stata posta questa domanda:

domani, nonostante l'invito,

non potrò esserci, quindi sfrutto l'occasione

per affermare pubblicamente

quanto avrei detto di persona. È grazie

a Vescovi, alla sua competenza, alla

sua costanza e alla sua grinta se, oggi,

a Varese abbiamo ancora la pallacanestro.

Un uomo di campo determinate,

in pochissimi anni, è diventato altrettanto

bravo alla scrivania.

Finanze limitate ma squadra in pratica

già fatta, impressioni?

Per provare a vincere servirebbe un

budget doppio se non triplo. Ha ancora

ragione Recalcati, la posizione di Varese

è puntare la zona playoff indovinando

le scelte, facendo sistema e tirandosi

dietro la passione della città.

Manca il centro, mi spiace non potrà

essere Thomas: sarebbe stato il pezzo

giusto.

Fa parte della scuola pivot veri?

Sì. Diversi allenatori e tifosi sono affascinati

dall'idea di questi quattro mezzi

cinque, io molto meno.

Piuttosto, avrebbe rinunciato a Gergati?

Chi ha gambe buone, grinta ed entusiasmo

mi ha sempre colpito, sono un

suo fan. Se ne hanno fatto a meno

avranno le loro ragioni, da esterno non

posso né voglio giudicare le scelte. Sarebbe

ingiusto.

Nonostante tutto, l'orizzonte generale

fotografa una pallacanestro italiana

impegnata a sopravvivere più

che a vivere.

Semplifico un discorso lungo e complesso:

è tutta la struttura dello sport

professionistico a scricchiolare. Il basket,

che ha meno introiti pubblicitari

e televisivi di altre discipline, ovviamente

ne risente maggiormente. Ma

qui si entra nei compiti spettanti alla

politica.

Samuele Giardina

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