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«Charlie umile e forte: macché Lippi 2»


Lucaweb

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VARESE Tutto bello: ma l'impressione è

che i risultati ottenuti dalla squadra saranno

decisivi per generare quell'entusiasmo

che servirà per far crescere il progetto. E

allora, parliamo di questa squadra. «Manca

il centro» ammonisce Vescovi. Poi gli

squilla il telefono, si apparta per qualche

minuto, e torna con gli occhi che brillano

e un sorriso grande così:

«Era il suo agente», confessa.

L'impressione è che ormai

ci siamo: arriverà un americano, probabilmente fresco

di college, e sarà molto

forte. «Abbiamo preso -

dice il Cecco - giocatori

pieni di voglia di rivincita,

con qualcosa da dimostrare:

con l'arrivo del centro,

pedina di fondamentale

importanza, la squadra sarà fatta

e credo che avrà tutte le carte in regola

per dire la sua nel prossimo campionato

una squadra dalle mille combinazioni

che Recalcati potrà far giocare in tamti

modi diversi.

Goss? Fidatevi - gli occhi tornano

a brillare - questo è uno buono, capace

di fare canestro e di prendersi le responsabilità

quando la palla scotta».

Gergati e Martinoni, perché sono stati lasciati

andare? «Avrei voluto tenere Lollo,

quello che probabilmente è stata la nota

più bella degli ultimi due anni di Varese:

ma qui da noi non avrebbe avuto spazio,

e non mi andava di prenderlo in giro promettendogli

l'impossibile. Niccolò: la Virtus

ha rilevato il suo cartellino

dalla Benetton e gli ha

fatto un contratto pluriennale, noi non

eravamo

in grado

di farlo

».

Sì, ma la

tanto sbandierata

varesinità?

«La varesinità

è un valore nel

quale crediamo - dice Vescovi - ma

siamo arrivati a un punto nel quale i giocatori

di casa nostra ce li dobbiamo creare

da noi. Ecco perché punteremo sempre

di più sul nostro settore giovanile, e ci punteremo

sul serio: perché da lì troveremo le

garanzie vere per il futuro della società».

Capitolo Recalcati (a sinistra in foto):

«Hanno fatto mesi - dice Vescovi - a dargli

del bollito per i suoi brutti risultati in

Nazionale: ecco, non mi pare che Pianigiani

(più a destra) ora stia facendo meglio

con gli azzurri». «Non è una minestra

riscaldata - gli fa eco Lo Nero - e non è una

sorta di "Lippi due". Perché a differenza

di Lippi, Charlie è umile: è venuto qui

per partire da zero, dopo tutto

quello che ha vinto, e per costruire

qualcosa di nuovo».

E alla fine, una curiosità:

perché Vescovi non va in

America a vedere i giocatori

della Summer League,

come fanno tanti altri

giemme? «Primo: non

faccio spendere cinquemila

euro per dieci giorni negli

Usa a mia società che fa fatica

a rispettare mi budget risicato.

Secondo: le partite della Summer

League le sto vedendo tutte in video. Andando

in America potrei approfondire

qualche contatto, conoscerei più persone,

ma di certo non vedrei i giocatori meglio

di quanto non li veda ora, in dvd. E per

il momento ci basta così».

Fra.Ca.

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