Lucaweb Posted October 1, 2010 Share Posted October 1, 2010 Viene da una terra fredda come l’Estonia ma tra i suoi punti di forza c’è soprattutto la capacità d’aver la mano calda dall’arco dei 3 punti. «Un 4 moderno, perfetto per aprire il campo con le sue fiondate»: così Carlo Recalcati aveva descritto Krjstian Kangur al momento in cui il giocatore del piccolo stato affacciato sul mar Baltico - il primo esponente della sua nazione a indossare la maglia di Varese - aveva firmato per la Cimberio inaugurando la “casella” delle entrate nel mercato biancorosso. La 28enne ala, “scoperta” dal basket italiano nelle cinque partite di playoff disputate in maggio con la maglia della Virtus Bologna, affronta con entusiasmo la nuova avventura sotto le Prealpi: «Quando mi è stata prospettata la possibilità di tornare in Italia, ho accettato al volo l’offerta di Varese: il mio agente mi ha parlato bene della società spiegandomi che si trattava di un club dalle grandi tradizioni che voleva risollevarsi nei piani alti della classifica del massimo campionato, e al mio ingresso a Masnago ho notato subito gli stendardi appesi al soffitto. Sono felicissimo della possibilità di rimettermi in gioco in un campionato stimolante come la serie A». Col senno di poi, la scelta di Kangur di accettare la proposta “a termine” della Canadian Solar - che prima dei playoff 2009/’10 cercava un sostituto per l’infortunato Hurd - si è rivelata azzeccata, spalancandogli le porte per l’approdo a Varese: «Sapevo sin dall’inizio che c’erano poche possibilità di rimanere alla Virtus: i dirigenti erano stati chiari con me, e poi molti miei compagni avevano accordi pluriennali. Però ho accettato volentieri la loro offerta perché mi ha permesso di ottenere una vetrina in Italia: il vostro è un torneo competitivo e ambito, ma è abbastanza “chiuso” perché la tendenza è quella di prendere giocatori che vi abbiano già giocato. Alla fine ho sfruttato bene la mia chance e sono contentissimo d’essere a Varese». In attesa di confrontarsi con il suo nuovo coach - che comunque lo ha scelto per le due doti frontali da “4 tattico” - l’estone si presenta come elemento duttile e flessibile alle esigenze della squadra: «A Bologna ho giocato prevalentemente da ala forte, mentre in precedenza a Villeurbanne (dove lo scorso anno ha giocato anche in Eurolega - ndr) ero impiegato quasi esclusivamente da ala piccola. La posizione in campo non è un problema: cerco di adattarmi alle esigenze della squadra e alle richieste dell’allenatore. Alla Virtus ho giocato anche da pivot...». Chiusa la parentesi estiva con la sua Nazionale, Kangur è già entrato “nei ranghi” sia a livello atletico che tecnico della Cimberio che vuole scoprire strada facendo: «Con l’Estonia abbiamo svolto una preparazione leggera, puntando più che altro sulla tattica. Tornare al lavoro atletico con i miei nuovi compagni non mi pesa assolutamente, anche perché è un aspetto che ho sempre curato particolarmente (prima di iniziare col basket, a 16 anni praticava infatti l’atletica leggera - ndr). Dei miei nuovi compagni conosco Galanda e ovviamente Rannikko che ho incontrato in campo internazionale; sul conto degli altri ho preso informazioni via internet, ma ci conosceremo in fretta». L’atleta cresciuto nel Kalev Tallinn, alla sua terza esperienza internazionale dopo quelle con Bayer Leverkusen e Villeurbanne, ha le idee chiare in merito agli obiettivi stagionali di Varese (foto Blitz in alto): «Senza conoscere le aspettative del club, dico che in un campionato a sedici squadre, in cui otto vanno ai playoff, abbiamo il compito di provare a lottare proprio per quel traguardo. Quindi, cercherò di fare la mia parte per arrivarci, sapendo di dover gestire al meglio le responsabilità del mio ruolo nel quadro generale della squadra se voglio farmi apprezzare nel campionato italiano». Giuseppe Sciascia Link to comment Share on other sites More sharing options...
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