Un recupero che non è bastato perché Venezia ha mostrato maggiore solidità e, soprattutto, ha avuto il giocatore in grado di dominare la partita in ogni situazione: Mifundu Kabengele. Il pivot che già lo scorso anno aveva fatto a fette la OJM si è ripetuto con una prestazione da 28 punti, il 63% al tiro, 14 rimbalzi, 4 stoppate e 41 di valutazione. Numeri che fanno impallidire e che certificano l’eterno problema di Varese nell’arginare giocatori più alti e più forti fisicamente.
A poco, in questo senso, è servito l’innesto di Tyus apparso ancora molto indietro sul ritmo gara (unica cosa buona, i rimbalzi “di posizione”), e a poco è servito questa volta l’arrivo in regia di Keifer Sykes. Il play ha retto finché c’è stata benzina, poi anche per lui e per la sua classe sono emersi i problemi di ritmo-gara, tanto che il suo impiego si è fermato a 25′. Sarà utilissimo da qui in avanti, ma intanto a vincere in quel ruolo è un Ennis completamente ristabilito dopo i guai fisici recenti.
Insomma, cambiano gli interpreti ma non il risultato, e se fossimo in una società tradizionale ci sarebbe per lo meno il dubbio se proseguire con questo allenatore. Invece nulla dovrebbe scalfire la panchina di un Mandole che ammette la preoccupazione per la classifica, che spiega le sue ragioni in sala stampa ma che in fondo in fondo non riesce ad arginare Kabengele (qualche raddoppio?) come non ci era riuscito all’esordio con Bilan. E che non riesce a far rendere Hands come ci si aspetta (troppe forzature, pochi tiri piedi per terra) con la squadra che nelle ultime due gare si è anche arenata in attacco, laddove sembrava avere più certezze.
In questo quadro si inserisce la trasferta di domenica prossima a Cremona, una vera e propria sfida sul promontorio della paura dopo che la Vanoli ha gettato alle ortiche una vittoria quasi certa a Trapani. Dopo di quella, se andrà male, una valutazione sulla panchina andrà fatta sul serio anche dal “supergarantista” Luis Scola visto che il resto è cambiato tutto, tranne il colore del referto. Giallo. Pallido. Come pallida è stata la reazione di un pubblico come anestetizzato dalla sconfitta, e questo aspetto deve essere una preoccupazione ulteriore.
PALLA A DUE
Torna un bel pubblico a Masnago (oltre 4.500 paganti), torna – applaudito – Davide Moretti ma la notizia più rilevante è l’esordio di Keifer Sykes, subito in quintetto base al pari dell’altra novità Alex Tyus che relega in panca Akobundu. La Reyer ha recuperato in pieno sia Ennis sia Casarin ma deve rinunciare come previsto a McGruder.
LA PARTITA
Q1 – La Openjobmetis ha subito la mano calda dall’arco: Gray e Johnson da fuori danno la prima spinta anche se in difesa (male Hands) Varese concede qualche canestro facile di troppo alla Reyer che ribatte colpo su colpo. Gli ospiti, con Kabengele e Wiltjer, passano davanti ma trovano la replica di Sykes: il play firma 7 punti in pochi istanti intervallati da una tripla di Gray. Il minibreak spinge i biancorossi al 27-21 del 10′.
Q2 – Il buon momento OJM dura ancora qualche minuto nel secondo parziale (timeout di Spahija dopo due azioni…) ma dopo aver toccato il +12 sul 33-21 (tripla di Alviti) l’attacco di Varese si spegne perché la partita si fa più fisica. Qualche fischio dubbio e una scaramuccia Wiltjer-Gray (doppio tecnico) “sporcano” la partita con il lungo ospite graziato dagli arbitri dopo una serie di provocazioni. Varese trova poco-niente da Tyus e da Hands e continua a patire la superiorità dei lunghi. Ma è un esterno, Moretti, a firmare il finale di periodo tra canestri, palle rubate e l’assist per la tripla di Parks sulla sirena per il 39-48.
Q3 – Tifosi sotto shock e punteggio che arriva a -15 per la Openjobmetis che, però, trova in capitan Librizzi l’uomo della speranza. Il play di Sant’Ambrogio sfodera il suo campionario e quasi da solo (11 punti nel periodo) riporta i suoi a -7. Venezia trema, fatica ma comunque regge perché quando Kabengele va a rifiatare dopo due rarissimi errori in lunetta, Spahija fa entrare Tessitori e l’azzurro non tradisce la fiducia. Libro chiude il periodo con due liberi a segno quasi sulla sirena e il punteggio dice 60-68.
IL FINALE
Qualche speranza di rientro, Masnago la cova con Mandole che centellina l’impiego di Sykes per averlo fresco negli ultimi minuti. Venezia perde Wiltjer che trattiene la maglia di Alviti su una rimessa ma viene “beccato” dall’arbitro: secondo antisportivo ed espulsione automatica, quanto meritata. Purtroppo la OJM non sfrutta in pieno l’occasione e resta in scia, però prima Alviti (rubata e contropiede) e poi Tyus (dai 3 metri, unico cesto dal campo) tengono Varese a -2. La palla chiave arriva a Jaron Johnson che fa saltare il difensore, si sposta e tira da 3 ma il ferro sputa la palla che significava “sorpasso”. Venezia respira, viene colpita da Gray ma trova in Ennis l’uomo capace di andare a segno in penetrazione, quello che manca a Mandole. Quando poi Gray tocca la linea laterale con il piede e Alviti sbaglia un tiro della speranza, sulla partita cala il sipario e Simms (insufficiente) imbuca il 77-86 quando gli altri giocatori si stanno già salutando.
Damiano Franzetti
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