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«Cimberio, copri le carte»


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[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Ci prova Marino Zanatta a "fare le carte" al campionato. Con la Cimberio a un passo dal primato di fine regular season ma con le "big" di Eurolega ancora minacciose, l'ex campione di Ignis, Mobilgirgi, Emerson e Turisanda degli anni '70 e g.m. della Ciaocrem di Sales, della DiVarese di Isaac e della Ranger di Sacco inquadra così la situazione: «Ormai è assodato che Varese non sia più una sorpresa ma una realtà ben definita. Una realtà che sta dando più di ogni previsione avendo azzeccato la chimica di un gruppo nuovissimo, ma la sua leadership attuale non dà certezze assolute. Dipenderà dalla Cimberio ma anche dalle avversarie: Milano fatica ancora a stare insieme ma se trova un'identità collettiva può diventare imbattibile; Siena sta pagando lo scotto degli infortuni e del doppio impegno ma ha dimostrato già in Coppa Italia il suo valore e se si ritrova sarà un'avversaria temibile. Sassari assomiglia a Varese, con un po' più di spensieratezza offensiva e un po' meno sostanza in difesa, mentre la vera incognita è Cantù che fino a qualche mese fa sembrava la favorita ma con la cessione di Markoishvili ha forse rotto qualcosa». [/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Zanatta non carica di significati l'imminente derby con l'EA7 che considera solo una tappa intermedia in vista dei playoff: «Sarà una partita difficilissima da gestire sul piano mentale: Varese ha già battuto due volte Milano, alla grande in campionato e alla grandissima in Coppa Italia. Sembra una partita da 1 fisso, invece non è così: se vinciamo ancora nettamente, il rischio è di non considerare più l'Olimpia come un'antagonista temibile per lo scudetto; se perdi invece l'EA7 si rinfranca e prende coraggio. Fossi coach Vitucci giocherei a carte coperte, magari affrontando l'impegno come se fosse un'amichevole precampionato, dunque con più libertà offensiva: in fondo si tratta di una partita singola che non avrà strascichi, meglio riservare le energie mentali per quando si giocherà per gli obiettivi veri…». [/size]
[size=3]L'ex dirigente varesino esprime la sua ricetta perché la Cimberio possa puntare davvero allo scudetto: «Varese può vincere il titolo? La risposta è sì se manterrà l'attuale sistema basato sulla coralità e riuscirà a mettere in campo la concretezza morale e mentale indispensabile nelle sfide decisive. Se manterrà il suo spirito senza patire l'angoscia di dover vincere che l'ha paralizzata in Coppa Italia ce la potrà fare: quella partita dovrà servire per far capire a Varese la necessità di giocare sempre con determinazione ma anche con serenità». [/size]
[size=3]E da plurititolato vincitore di scudetti e coppe europee Zanatta sottolinea la solidità del gruppo come chiave di volta per i successi di Varese: «Per vincere le sfide dei playoff servirà far leva sulla mentalità che il gruppo si è costruito per tutto l'anno: l'aspetto chiave è il gioco di squadra, l'altro è la capacità di sacrificarsi in gesti poco gratificanti ma fondamentali perché apprezzati all'interno dello spogliatoio. Quando vedo Dunston saltare 3 o 4 volte di fila per un rimbalzo e Polonara o De Nicolao sbucciarsi le ginocchia per un pallone vagante mi si apre il cuore perché so quanto importanti siano gesti del genere per una squadra». [/size]
[size=3]Infine Zanatta esprime il suo parere anche sull'importanza del fattore campo nei playoff che non servì alla sua DiVarese nelle stagioni 1986/87 e 1987/88: «Ovviamente meglio giocare in casa che fuori, ma nei playoff il fattore campo non è un vantaggio decisivo».[/size]
[size=3]Giuseppe Sciascia [/size][/size][/font][/color]


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