
Cameron Wells non si prende il centro del palcoscenico dopo la grande prestazione individuale che ha segnato il derby 176° contro Milano. La sensazione generale è che aver giocato stabilmente a fianco di un altro esterno capace di giocare il pick&roll come Larson o Tambone lo abbia sgravato delle responsabilità del regista, aiutandolo ad essere più incisivo; ma il play statunitense gira ai compagni i complimenti a raffica ricevuti dopo una gara da 23 punti, 7 rimbalzi e 5 assist.
«Ho semplicemente cercato di essere aggressivo ogni volta che avevo la palla in mano; di fatto nulla di diverso rispetto al passato, ho provato ad attaccare i loro cambi difensivi e a coinvolgere i compagni. Stavolta i tiri sono entrati, ma ho fatto solo la mia parte; i complimenti vanno a tutta la squadra che ha messo in campo un'energia incredibile. Non sento di aver giocato con un atteggiamento diverso dalle e are precedenti; sicuramente il fatto di aver trovato subito ritmo con la partita mi ha aiutato a prendere fiducia e a continuare a segnare con continuità. Ora spero di riuscire a ripetermi anche in futuro».
In attacco però lei è parso più aggressivo nell'attaccare i cambi sul pick&roll della difesa di Milano, spesso e volentieri si è avvicinato al ferro.
«Sono situazioni sulle quali avevamo lavorato in allenamento; eravamo preparati molto bene ed abbiamo eseguito altrettanto bene il piano partita, mettendo in pratica le soluzioni studiate prima della gara. Abbiamo trovato soluzioni corali per 40 minuti, ha funzionato tutto alla perfezione per me e per i compagni».
Wells Mvp e non solo per le statistiche, ma la squadra ha dato tutta insieme una grande dimostrazione di compattezza.
«Abbiamo giocato e lottato tutti insieme per ottenere questo grande risultato; venivamo dalla bella impresa di Venezia che ci ha dato fiducia e sicurezza, dopo quella vittoria sapevamo che possiamo battere chiunque esprimendo la nostra pallacanestro corale. E lunedì sera si è avuta la conferma con una prestazione di squadra davvero brillante».
Insomma se Varese riesce a mettere in campo il 100 per cento del suo potenziale nessuna partita è persa in partenza, giusto?
«Ci credevamo prima della partita contro Milano e ci crediamo con ancor più forza visto il risultato del derby: se riesce ad imporre il suo tipo di basket, questa squadra può competere alla pari anche con realtà di vertice come Umana ed EA7. Nel girone d'andata abbiamo perso tante partite in volata; è stato duro digerire certe sconfìtte, ma credo che sia anche stato utile per crescere e prepararci ad un girone di ritorno nel quale concretizzare tutti gli sforzi, invertire il trend della stagione e mostrare tutte le nostre qualità».
Dopo le imprese inaspettate contro Venezia e Milano come vi avvicinate al derby sentitissimo di lunedì prossimo altro derby contro Cantù?
«Per noi non sono state vittorie inaspettate; a dispetto delle sconfitte consecutive eravamo certi di poter giocare una partita alla pari contro Venezia e di poter sfidare a viso aperto Milano. Rispettiamo ogni avversario, ma dipende tutto da noi e da alcuni fattori decisivi per la qualità delle nostre prestazioni. Ossia quanto riusciamo ad essere duri in difesa, quanto siamo uniti come squadra nella ricerca delle soluzioni in attacco e quanto siamo in grado di eseguire con lucidità i nostri giochi. Su questi aspetti lavoreremo in settimana in vista di Cantù, cercheremo di arrivare preparati allo stesso modo delle ultime due partite»
Giuseppe Sciascia
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